Durante questa settimana carica di sorprese e anteprime, DON’T NOD ha preso più e più volte le luci della ribalta dei principali eventi dell’industria videoludica. Tra un Banishers: Ghosts of the New Eden che riporta il recente percorso Action RPG intrapreso con Vampyr all’interno della nuova generazione; e un Harmony: The Fall of Reverie che riprende la loro tipica rigiocabilità e la narrativa ramificata nel mondo delle visual novel, il team francese si è presentato all’Xbox Games Showcase con un ritorno alle origini. Stiamo parlando di Jusant, una nuova Avventura 3D dalla forte impronta Puzzle e che per l’occasione abbiamo provato grazie a una demo speciale pubblicata da DON’T NOD su Steam.
Un viaggio che si fa raccontare
Jusant (ju·zan) prende il nome dal termine utilizzato dai pescatori e marinai francesi per indicare il riflusso delle maree, il fenomeno che porta la corrente a fluire verso l’interno e di conseguenza abbassa il livello dell’acqua nelle spiagge e nei porti. Acqua che – a giudicare dal primo trailer – sembra essere del tutto scomparsa dal mondo di gioco, lasciando nient’altro che una lunga distesa di sabbia con al suo centro una misteriosa torre rocciosa. L’inquadratura successiva mostra il protagonista avvicinarsi a questo insolito ammasso di terra: un bambino, dotato di attrezzatura e zaini tipici di uno scalatore, ad eccezione di una piccola sacca contenente un esserino che lo accompagnerà in questa avventura, alla ricerca dei segreti attorno allo strano fenomeno. Durante la demo abbiamo avuto modo di giocare quello che potrebbe essere definito come l’introduzione e il tutorial dell’opera e benché le meccaniche mostrate verranno descritte nel paragrafo successivo, questa impostazione ci ha dato la possibilità di individuare fin da subito lo scopo del nuovo progetto di DON’T NOD.
Jusan infatti si propone come un’avventura dalla narrativa silenziosa, molto più vicina a un lavoro di Fumito Ueda che a uno dei due precedenti Life is Strange, e nel quale il vero protagonista e narratore non è il bambino in sé per sé, ma piuttosto la montagna che sta scalando e che al suo interno nasconde lettere, report, messaggi nascosti, personaggi invisibili e simboli appartenenti a una particolare civiltà ormai assente. Sarà interessante quindi scoprire come tutto questo si intreccerà al surrogato del giocatore e del suo compagno animale, soprattutto considerando ciò che è accaduto nel finale di questa demo, nel quale questi ultimi hanno mostrato un particolare collegamento con la tecnologia che circonda la misteriosa torre.
Salvati dalla corda più lunga del mondo
Come accennato in precedenza, questa demo introduce le principali meccaniche che permettono al giocatore di iniziare la lenta ed emozionante scalata che potrà essere goduta nella sua interezza una volta che il gioco arriverà nella sua versione finale. Alla base del gameplay di Jusan vi è un sistema di controllo molto simile a quanto visto in titoli come Astro’s Playroom, e nel quale la pressione dei grilletti dorsali gestisce la presa del protagonista rispetto a qualsiasi appiglio, tra massi, travi di legno o qualsiasi altro materiale permetta un appoggio saldo e propenso alla scalata fino alla cima di questa torre. Spostare la levetta analogica sinistra permette al giocatore di indirizzare il corpo verso una direzione specifica, funzione necessaria soprattutto quando si è alla scoperta di un particolare segreto che necessita di un preciso salto o doppio salto in grado di ricoprire quelle lunghe distanze che potrebbero separare un punto di sostegno rispetto alla propria posizione. E laddove neanche questo sarà abbastanza, l’utilizzo della corda estensibile del protagonista – dalla lunghezza molto generosa e agganciabile presso alcuni apparati specifici e posizionati all’interno della mappa – apre le porte ad alcune manovre aeree spericolate e soprattutto sicure. Questo perché, stando alle parole degli sviluppatori, Jusant si propone come un’avventura da affrontare in totale calma, seguendo i propri ritmi e con un protagonista che, anche nelle peggiori cadute immaginabili, è protetto da una corporatura resistente a qualsiasi tipo di game over.
La difficoltà o quanto meno la complessità di Jusant risiede nelle sue meccaniche puzzle, incentrate sul bilanciamento del suo level design in relazione ai movimenti da effettuare, biomi, cambiamenti atmosferici e alla quantità di stamina utilizzata, con quest’ultima – rappresentata da una barra verticale presente in un’interfaccia di gioco minimale e funzionale – che potrà essere sì ricaricate premendo la levetta sinistra, ma che andrà poco a poco a diminuire. È inoltre possibile posizionare dei picchetti per crearsi nuovi appoggi o “checkpoint temporanei”. La mescolanza di questi strumenti ha permesso, seppur all’interno di quello che è in tutto e per tutto un tutorial, di sperimentare con i limiti di una progressione all’apparenza lineare e librarsi in volo alla ricerca del percorso più breve per raggiungere il prossimo piano. Speriamo che questa prima demo costituisca solo il primo assaggio di una formula che andrà piano piano a complicarsi, con enigmi sempre più complessi e perché no collegati all’elemento magico menzionato nel paragrafo precedente.
Piattaforme: PlayStation 5, Xbox Series X|S, PC
Sviluppatore: DON’T NOD
Publisher: DON’T NOD
Data d’uscita: TBA
La prima prova di questa nuova avventura silenziosa prodotta da DON’T NOD mostra il potenziale di un ottimo puzzle game dall’estetica minimale ma affascinante, un tributo alle avventure e i paesaggi mistici del Team Ico e che permetterà alla software house francese di riabbracciare il mercato delle avventure narrative del suo passato, rimescolando le proprie carte in tavola. La base di Jusant convince e diverte, ma starà al team di sviluppo spremere le proprie meningi e proporre – alla release finale – un level design che possa evolvere nel migliore dei modi quanto di buono si è visto in questa demo. Magari smussando le imperfezioni e dando più spazio di manovra al giocatore.