L’Erazer Defender P40 di Medion è il modello di punta dell’azienda teutonica per il core gaming, che va ad arricchire la loro scuderia di portatili da gioco e vuole offrire ai giocatori una soluzione abbordabile senza pregiudicare il rendimento. Per fare ciò, propone una dotazione rispettabile e funzionale composta da un display da 17,3 pollici con risoluzione WQHD, 16 GB di RAM, 1 TB di SSD e una GeForce RTX 4060. Il limite di prezzo per i notebook da gioco di grandi dimensioni con una CPU moderna e una conta di pixel superiore al Full HD è attualmente di circa 1800 euro, mentre il notebook Medion è un po’ più economico (1650 euro da listino ufficiale) e compie uno sforzo aggiuntivo in termini di allestimento: la maggior parte dei portatili in questa fascia di prezzo monta un Core i7 della serie H, mentre il Defender può sfoggiare un i7-13700 HX con un numero cospicuo di core P (Performance-core), capace peraltro di gestire un consumo energetico più elevato. Il design del robusto case in plastica è sobrio, il logo e le scritte Erazer sono posizionate discretamente sul coperchio ed i tasti formano un netto contrasto con l’involucro nero caratterizzato da scritte e bordi bianchi. Inoltre, Medion ha ampliato leggermente il bordo delle lettere WASD per farle risaltare all’occhio dei giocatori. I dissipatori di calore color rame sono visibili attraverso le fessure di ventilazione sul retro e sui lati. L’Erazer Control Center, installato di default, è il software di ottimizzazione standard di Medion richiamabile tramite la combinazione di tasti Fn+ESC, con il quale è possibile impostare varie modalità di prestazioni per il sistema (gioco, intrattenimento, risparmio energetico e silenziosa), regolare la rotazione della ventola se lo si desidera e impostare gli effetti grafici per l’intera tastiera, ma non per i singoli tasti. La GPU può essere utilizzata in modalità MSHybrid, mediante la quale la RTX 4060 o la UHD Graphics integrata vengono attivate in proporzione al carico di lavoro rilevato, oppure abbiamo la facoltà di escludere del tutto la seconda e di affidare gli oneri computazionali esclusivamente alla scheda grafica Nvidia, anche se per abilitare tale settaggio sarà necessario un riavvio.
Erazer Defender P40: giocare (quasi sempre) al massimo
Di seguito, una breve panoramica sulle caratteristiche del Defender P40 oggetto della prova:
- Processore: Intel Core i7-13700HX
- Core/thread: 16 (8P, 8E) / 24
- Frequenza di clock: standard 2,3 GHz (core P), 1,5 GHz (core E); turbo fino a 5,0 GHz (core P), 3,7 GHz (core E)
- GPU: Nvidia Geforce RTX 4060 – 8 GB GDDR6 VRAM
- RAM: 16 GB DDR5-4800
- SSD: NVMe-SSD Phison E21 (PCIe 4.0 x 4) 1TB
- Wi-Fi: Intel Wi-Fi 6 AX211
- Ethernet: Realtek 2,5 Gbit/s
- Schermo: 17,3 pollici, WQHD, 2560×1440 pixel, IPS LCD, 240Hz
- Connessioni: 1x USB 2.0 Type-A, 1x USB 3.2 Gen 1 Type-A, 2x audio, 1x Kensington lock, 1x Thunderbolt 4 Type-C, 1x Gigabit Ethernet, 1x lettore di schede Micro-SD, 1x HDMI 2.1, 1x Mini-DisplayPort 1.4, 1x USB 4 Type-C, 1x alimentazione
- Webcam: 720p
- Peso: notebook 2,8 kg; alimentatore 1 kg
- Batteria: 73Wh
- Sistema operativo: Windows 11
La suddetta GeForce RTX 4060 funziona con un TGP massimo di 140 watt, Dynamic Boost incluso, mentre la velocità raggiungibile dal clock turbo è pari a 2370 MHz. Essendo provvista di 8 GB di memoria video GDDR6 e collegata a otto corsie PCIe 4.0, dovrebbe fornire prestazioni di gioco adeguate per la risoluzione WQHD (che, ve lo ricordiamo, è di 2560 × 1440 pixel)… ma come si sarà comportata alla prova dei fatti? Anzitutto, nei test WQHD di 3DMark la GPU Ada-Lovelace è alla pari con una RTX 3070 della precedente generazione Ampere, mentre risulta tra il 10% e il 20% meno performante di una RTX 4070, che vanta comunque prestazioni nettamente superiori soprattutto nel test di ray-tracing Port Royal. Il deficit di rendimento paragonato agli attuali modelli di fascia alta di Nvidia è notevole: la velocità di una RTX 4080 è maggiore di almeno il 40-50%. Ad ogni modo, com’era lecito attendersi, in WQHD le prestazioni della CPU non fanno più differenza a parità di GPU: l’i7-13700HX del Defender P40 non è più veloce di un notebook con RTX 4060 e un i5-13500HX con due core P in meno, ma nel test Full HD Night Raid il vantaggio registrato è di oltre il dieci per cento. La maggior parte delle prove condotte sui giochi mostrano un quadro simile: nei titoli più vecchi come Fallout 4, il Defender riesce ancora a ottenere circa 10 fps in più rispetto a un notebook con Core i5. Più gli effetti grafici sono complessi, più il guadagno di prestazioni si riduce, e così passiamo dai cinque agli otto fps in Red Dead Redemption II, fino a un paio di fps di margine in Cyberpunk 2077. La RTX 4060 offre un frame rate ampiamente giocabile in RDRII con impostazioni elevate e ombre ray-tracing di qualità ultra, ma salendo a ultra il frame rate scende di conseguenza al di sotto dei 60 fps, pur diminuendo la qualità del ray tracing a alta. Una RTX 4070 vanta capacità leggermente superiori a parità di TGP e offre circa 10 fps in più con il ray tracing al massimo. In Forza Horizon 5, la scheda grafica del Medion Defender è sufficiente solo se manteniamo i dettagli a livello alto, anche con il ray tracing attivato. Spostando tutto a ultra, invece, scendiamo sensibilmente al di sotto dei 60 fps. L’attuale paradigma per le prestazioni dei giochi su dispositivi portatili è Cyberpunk 2077: il Defender P40 riesce a superare i 60 fps con dettagli medi, ma il frame rate scende da 55 a 19 fps se impostiamo la qualità del ray tracing da alta a ultra. Tuttavia, poiché la RTX 4060, come tutte le GPU Ada-Lovelace, è in grado di gestire DLSS 3 e Frame Generation, è possibile giocare a Cyberpunk 2077 aggirando tali problematiche: con DLSS 3 attivato, tutti i test superano i 60 fps (in questo caso, pur settando il ray tracing a ultra, si raggiungono facilmente i 65 fps), eccezion fatta per l’impegnativa modalità RT Overdrive in cui la RTX 4060 non riesce a superare i 35 fps, nemmeno con l’ausilio della tecnologia super sampling di Nvidia.
Tutte le altre prove cui abbiamo sottoposto il Defender P40 hanno restituito esiti piuttosto convincenti. Il notebook Medion è in grado di gestire senza problemi anche l’editing di foto e video ed è, tanto per ribadirlo ancora una volta, circa il dieci per cento più veloce di un portatile dotato di un Intel Core di una generazione precedente. Solo chi ha bisogno di svolgere lavori multimediali molto onerosi dovrebbe optare per una macchina dotata di Core i9 o Ryzen 9 della serie 7000 e, soprattutto, con almeno 32 GB di RAM, impressione confermata anche dal test della CPU Cinebench R23 che rileva quanto il Defender P40 sia circa il 20% più efficiente rispetto ai notebook di pari livello con Core i5-13500HX, ma circa il 30% più lento rispetto al Core i9-13900HX. Tuttavia, le ventole sono considerevolmente rumorose se la macchina viene posta sotto stress: valori che si aggirano intorno ai 58 dB(A) di solito si registrano con notebook da gioco di grandi dimensioni che montano RTX 4080 o RTX 4090 e Core i9, ovvero componenti molto più “ingordi” di energia rispetto a quelli del P40. La cosiddetta modalità silenziosa impostabile dall’Erazer Control Center aiuta a moderare il frastuono, comportando però un calo prestazionale derivante dalla limitazione della potenza di calcolo. Peraltro, in condizioni di carico elevato, sul nostro dispositivo di prova abbiamo avvertito una sorta di vibrazione, come se il dissipatore funzionasse con un leggero sbilanciamento. D’altra parte, il notebook Medion ha una dispersione del calore ben controllata, e il case non si riscalda mai in modo sensibile. Nei test di velocità, il punto debole sono state le prestazioni di archiviazione dell’SSD Phison: tale deficit è stato riscontrato in tutti i benchmark in cui l’SSD svolge un ruolo importante ed è emerso soprattutto nel Full System Drive di PCMark 10: in questo caso, l’unità flash del notebook ha mostrato un rendimento inferiore di oltre il 30% rispetto alle attuali unità SSD PCIe 4.0 di Samsung o WD.
Tante connessioni, non troppa stabilità
Il Defender P40 possiede molte porte distribuite intorno al case, che coprono praticamente tutti gli standard USB con una presa ciascuno, da USB 2.0 a USB 3.0 e USB 4.0, oltre a Thunderbolt 4 integrato nell’ingresso Type-C sul lato destro. Dispone in aggiunta di due connessioni dedicate per i monitor esterni con HDMI 2.1 e Mini DisplayPort 1.4, nonché di un lettore di schede microSD. Il massimo che si può criticare da questo punto di vista sono i dettagli, come la fotocamera frontale con una risoluzione pari ad appena 720p, e il fatto che altri notebook della medesima categoria presentino più porte USB di tipo A con velocità superiori. In termini di componenti, la RAM e il modulo WLAN possono essere sostituiti, ed è inoltre possibile equipaggiare il Defender con un altro SSD grazie a un secondo slot M.2. Lo schermo WQHD da 17,3 pollici ha ancora un rapporto d’aspetto di 16:9, malgrado molti degli attuali laptop da gioco siano passati a 16:10, in compenso la frequenza di aggiornamento massima è di 240 Hz e la qualità dell’immagine è buona grazie ad una luminosità di circa 330 cd/mq ed uno spazio colore sRGB quasi completamente coperto, anche se la deviazione cromatica Delta-E è leggermente superiore al valore ottimale di 2. Insomma, sempre tenendo a mente la sua fascia di prezzo, non c’è nulla che non vada nel display, ma nemmeno particolari che facciano gridare al miracolo.
I tasti del P40 sono abbastanza vicini tra loro e un po’ più piccoli rispetto ad altri concorrenti di dimensioni comparabili, con quelli che compongono il tastierino numerico sulla destra ancora più contigui, mentre le frecce direzionali sono a grandezza “naturale” ma restano comunque circondate dal resto della tastiera. Durante le prove, hanno fornito un feedback chiaro e pulito alla pressione, peraltro assai silenzioso anche durante la digitazione veloce, che però è andato scemando avvicinandosi verso il centro, dove la tastiera cede sensibilmente durante la digitazione e il ritorno è meno nitido. Fare clic con il mouse via touchpad richiede una pressione decisa, soprattutto nella parte inferiore sinistra dove la superficie tattile è installata con una leggera angolazione. Se non altro, la superficie ampia e aderente consente movimenti del puntatore rapidi e precisi, anche se spesso viene colto qualche tocco involontario. In termini di portabilità, l’utilizzo del P40 non è molto adatto per il trasporto, a partire dal peso sia dell’unità (quasi 3 kg) che dell’alimentatore da 280 watt (1 kg) per concludere con l’efficienza della batteria, vittima forse di qualche compromesso di troppo: la sua capacità di 73Wh non regge infatti il passo con altri suoi analoghi, anche targati Medion, che montano accumulatori tra gli 80 e i 99Wh, e il risultato purtroppo è una scarsa autonomia che, con un utilizzo ludico e professionale moderato ed uno schema energetico impostato su bilanciato, è andata ad esaurirsi nel giro di 3 ore, rendendolo perciò più adatto come ideale desktop replacement che come dispositivo da viaggio.
Se cercate prestazioni decenti nei giochi di ultima generazione e una risoluzione WQHD, ma dovete tenere sotto controllo il vostro budget, il Defender P40 potrebbe rivelarsi un’ottima scelta: la RTX 4060 offre un frame rate adeguato nella maggior parte dei casi, anche regolando le impostazioni a livelli elevati e attivando il ray tracing. Per spingere ulteriormente il frame rate è poi possibile abilitare il DLSS 3, a condizione che il titolo supporti tale funzionalità. La dotazione ha uno spirito molto pratico, le numerose interfacce consentono di collegare un ampio parco periferiche, tuttavia ci troviamo costretti a sottolineare una certa scomodità della tastiera, una memoria a stato solido meno incisiva del previsto e una rumorosità davvero eccessiva delle ventole che, pur svolgendo il loro lavoro con impeccabile solerzia, generano un frastuono poco tollerabile per un utilizzo prolungato ad alta intensità.
