Unicorn Overlord Recensione: principe per Diritto di nascita

Atlus e Vanillaware propongono pane per i denti degli appassionati di J-RPG strategici... e non solo: Unicorn Overlord.

Atlus e Vanillaware propongono pane per i denti degli appassionati di J-RPG strategici... e non solo: Unicorn Overlord.

Dopo una lunga pausa dal precedente 13 Sentinels: Aegis Rim (qui la nostra recensione) e diverse difficoltà nello sviluppo, durato ancor più del previsto, Unicorn Overlord fa finalmente il suo ingresso sul mercato videoludico, avido come non mai di bei J-RPG, di cui si appresta a diventare un piccolo cult nel sottogenere degli strategici. Merito, naturalmente, del team guidato da George Kamitani, che ha fatto proprie le ispirazioni derivate dai classici del genere distillandole in un titolo in cui tattica e narrativa vanno di pari passo, ma diversamente rispetto a 13 Sentinels, garantendo ad Atlus una nuova hit.

Unicorn Overlord

Unicorn Overlord: alla riconquista della corona

Unicorn Overlord combina l’intramontabile genere dei GdR tattici con un mondo esplorabile e un innovativo sistema di combattimento, per un’epica esperienza fantasy con l’inconfondibile stile di Vanillaware. Seguiamo così la storia di Alain, principe di Cornia, fin dalla sua fuga da infante dal colpo di stato del generale traditore Valmore fino alla sua eroica resistenza e rivalsa tramite il nuovamente costituito esercito ribelle di liberazione. Insieme a lui attraverserete un mondo vibrante, creerete un enorme esercito con oltre sessanta personaggi dal design unico, e accrescerete la vostra fama attraverso le cinque nazioni del continente in questa epica esperienza fantasy che mescola sapientemente elementi provenienti da vari JRPG tattici usciti negli ultimi quarant’anni, creando un mix di riferimenti e strutture narrative ben congegnato, che sarà apprezzato dai fan del genere senza risultare né fuori luogo né troppo derivativo.

Ciò che differenzia davvero questo gioco da molti altri simili (e dal precedente titolo della stessa casa), è principalmente il sistema di gioco, che ha abbandonato il tempo reale per adottare un approccio turnistico “a schermaglie”. Non si tratta più di gestire singoli attacchi turno dopo turno, alternandosi con le unità nemiche (come in Fire Emblem o Final Fantasy Tactics, ad esempio), ma piuttosto di pianificare strategie per i propri reparti, le quali influenzeranno il corso della battaglia in modo automatico; questa continuerà finché ci saranno energie a disposizione, e una volta esaurite, la vittoria sarà decisa dal risultato contingente. Tale sistema può sembrare insolito per alcuni, poiché all’inizio si ha l’impressione di “non giocare” e lasciare tutto alle modalità automatiche. Tuttavia, ciò non è del tutto vero, poiché il vero gameplay risiede nella fase di preparazione. In effetti, questo è un gioco da gustare con calma, poiché la differenza tra vittoria e sconfitta è determinata interamente dalle azioni compiute tra una schermaglia e l’altra.

Battaglie decise… a tavolino

Quando la battaglia inizia, un timer segna il tempo a disposizione, che scorre mentre le truppe si muovono o si riposano per recuperare energie. Tuttavia, è possibile interrompere l’azione in qualsiasi momento per pianificare strategie e mosse speciali. Il gameplay durante la battaglia consiste nel decidere dove schierare le truppe, quando e come muoversi, e quando utilizzare abilità o oggetti. Quando due unità si scontrano, l’azione è automatica e dipende dalle formazioni, dalle attrezzature e dagli ordini preimpostati. Inizialmente, i campi di battaglia sono piuttosto limitati, ma gradualmente rivelano elementi sorprendenti che richiedono strategie originali in base agli eventi di gioco. Fondamentalmente, l’obiettivo è conquistare la fortezza avversaria principale, impedendo che le truppe nemiche facciano lo stesso con le nostre o riducano le nostre forze. Schierare le truppe richiede punti azione dell’esercito, che possono essere recuperati con una buona performance in battaglia, consentendo l’arrivo di rinforzi o l’uso delle abilità speciali dei nostri ufficiali. Qui si apre un vasto panorama di possibilità, poiché ogni eroe tra i circa sessanta disponibili ha caratteristiche e mosse uniche.

I meccanismi di interazione, compresi quelli di tipo “sasso/carta/forbice” e di collaborazione, sono molteplici e complessi, offrendo un’esperienza stratificata che varia in base al livello di difficoltà scelto e all’approccio del giocatore. Ai livelli di difficoltà più bassi è possibile giocare (e vincere) senza troppi problemi, portando in battaglia i personaggi preferiti e gestendo le truppe a piacimento, seguendo principalmente la trama principale. Ai livelli medi, è necessario imparare le interazioni principali, i rapporti di forza e le combo base tra le unità offensive e difensive. Ai livelli esperti, invece, si apre un mondo di possibilità per gli appassionati più hardcore, con la possibilità di creare build complesse e dettagliate. In questo senso, il gioco merita davvero lodi, poiché offre un bilanciamento incredibile tra l’accessibilità a diversi livelli di esperienza e l’approfondimento del gameplay, rimanendo sempre divertente indipendentemente dall’approccio scelto. Non è né troppo semplice (come il precedente 13 Sentinels) né così impegnativo da causare frustrazione ai giocatori meno esperti in strategia (come spesso accade nei titoli più difficili di Yasumi Matsuno, a cui Unicorn Overlord si ispira chiaramente).

Anche se i personaggi e la trama non saranno ricordati come epici nel genere, è impossibile non essere coinvolti nelle loro vicende e vivere con passione le loro avventure, che sono tutto fuorché lineari grazie alla grande libertà data al giocatore nel determinare l’ordine delle missioni e dell’esplorazione. Inoltre, la vasta gamma di quest secondarie, le relazioni con gli ufficiali e le piccole/grandi scelte morali (come decidere se giustiziare o risparmiare gli ufficiali nemici sconfitti, con impatti diretti sull’organizzazione delle nostre truppe e le scorte) aggiungono profondità al gioco. È consigliabile esplorare tutto con calma, godendosi tutto ciò che il gioco ha da offrire, con ritmi rilassati… ma anche battaglie epiche! Inoltre, sarebbe un peccato non apprezzare le raffinatezze grafiche offerte da Vanillaware, insieme alle eccellenti musiche d’atmosfera e al ricco doppiaggio in inglese e giapponese.

Piattaforme: PlayStation, Xbox, Nintendo Switch

Sviluppatore: Vanillaware

Publisher: Atlus

Nonostante l’agguerrita concorrenza, Unicorn Overlord esce a testa alta dalla tenzone guadagnandosi istantaneamente un posto nel cuore degli amanti del genere. Kamitani non ha dormito sugli allori ma, anzi, ha saputo far tesoro dell’esperienza accumulata, delle maestranze a sua disposizione e dell’esempio ricavato dai capolavori di genere, di cui è un mix vincente… per quanto non invincibile: snellire certe procedure nei menù e imbastire una trama più originale avrebbero reso il titolo leggendario, ma anche così com’è risulta consigliatissimo.

Toumarello è il nickname che si porta appresso ormai da anni, ma non chiedetegli di spiegarvelo: è un tipo logorroico e blablabla. Per vivere (in ogni senso) scrive e descrive, in particolare di roba multimediale, crossmediale, transmediale... insomma, gli interessa il contenuto ma spesso resta affascinato dall'utilizzo del contenitore. Ama Tetris e le narrazioni interattive.