L’orrore in tutte le sue forme.
Saw รจ un vero trattato su come spaventare il giocatore moderno. L’orrore in tutte le sue forme, psicologiche e fisiche, ma anche grafiche e di gameplay. Arti mutilati e teste decapitate, texture dissolte nell’acido e aliasing seg(hett)ato a morte. Un gioco che sicuramente “fa paura”, sia per meriti che per demeriti propri. Ma anche un orrore videoludico che puรฒ valer la pena (e le pene) di giocare, nonostante tutto.
La struttura cinematografica che lo sorregge – una sorta di collection di macabre esecuzioni da sventare in perfetto stile “torture movie” ร la Saw, appunto โ ben si adatta a essere riproposta in cruenta salsa videoludica, sia in termini di tempistiche di gioco che di pure dinamiche di gameplay. Il detective Tapp, il protagonista di Saw nonchรฉ anch’esso vittima dei sadici giochi mortali dell’imprendibile psicopatico Jigsaw, si trova cosรฌ alle prese con un manicomio di porte da svitare e svitati da “aprire”, indovinelli da risolvere e risoluzioni da indovinare quasi letteralmente alla cieca, cinicamente guidato nei suoi scalzi e doloranti passi dalla sinistra voce e dalle imprevedibili mosse tele/radiocomandate del suo aguzzino. Una struttura di gioco per forza di cose ripetitiva, fatta di tenebrose esplorazioni in claustrofobici interni tutti uguali, squallidi combattimenti corpo (insanguinato) a corpo (maciullato) e una serie di enigmi di varia complessitร (ma non altrettanto varia tipologia) da risolvere per arrivare finalmente alla vittima sacrificale da sottrarre con l’astuzia alle perverse sevizie del diabolico padrone di casa.
Proprio queste ultime fasi di liberazione degli ostaggi sono le piรน ingegnose e gratificanti da portare a termine, svincolandosi spesso e volentieri dal rigido schema proposto nel resto del gioco. In tali occasioni – occasionalmente scandite dall’implacabile martellio di un inarrestabile conto alla rovescia – la tensione s’impenna, partendo giร dalle ottime basi registrate nelle solitarie esplorazioni che le precedono. Pathos non solo abilmente ricreato attraverso le registrazioni ร la BioShock malignamente lasciate dal vostro carceriere, ma ahimรจ derivato anche dalle letteralmente oscure soluzioni grafiche adottate. Un Unreal Engine 3.0 anch’esso (volutamente?) schiavo della tenebre, che non riescono comunque a nascondere la povertร tecnica che fa da instabile substrato a Saw, dalla monotonia di cupe texture brut(alizza)te ad animazioni di combattimento macchinose quanto il control system con cui si combatte per controllarle.
Nonostante questo, il gioco fila via liscio e coinvolgente come il vostro “miglior” incubo notturno, portandosi via solo una manciata delle vostre preziosissime ore di gioco. Un pregio? Beh, per i collezionisti di Obiettivi e Trofei sicuramente, cosรฌ come per i deboli di cuore. Per tutti gli altri, magari, un intenso noleggio รจ caldamente consigliato, chiudendosi in cameretta a doppia mandata e trasformandola per qualche ora in un manicomio di emozioni forti scandite dalla terrificante voce che sobilla i vostri istinti omicidi e la vostra rabbia repressa… oltre a quella di vostra mamma, lร fuori.