NecroVisioN: Lost Company – Anteprima PC

Sparatutto in soggettiva realizzato in economia, il primo NecroVision non era neppure tanto male. Esistessero i generi come nel cinema, potremmo dire che è un B-shooter, un titolo di second’ordine…

Sparatutto in soggettiva realizzato in economia, il primo NecroVision non era neppure tanto male. Esistessero i generi come nel cinema, potremmo dire che è un B-shooter, un titolo di second’ordine ma con una sua dignità, ben strutturato e persino godibile. Farm 51 e 1C Company devono essere stati soddisfatti dei risultati di critica e vendite, perché hanno messo in cantiere un seguito, intitolato NecroVisioN: Lost Company, previsto per il prossimo mese e che in realtà sarà un prequel, ambientato antecedentemente agli eventi narrati nel primo NV, e che ci mette nei panni del nemico che abbiamo dovuto allora affrontare.

Come per molti altri prequel, la fregatura sta tutta nel sapere già come andrà a finire, dato che per forza di cose sappiamo già dove si andrà a parare, giusto? In questo caso ci troveremo a impersonare un soldato tedesco della Prima Guerra Mondiale (l’esercito nemico del primo gioco) che scopre le forze malvagie scatenate dal conflitto, e che dovrà affrontare orde di demoni, zombie e mostrume vario per diventare il primo Negromante, quello contro cui dovrà combattere Simon Bukner nel precedente/successivo NecroVision. Così facendo verrà svelato maggiormente lo scenario inquietante su cui si basa il primo gioco, rispondendo a molte delle domande che qualcuno si sarà anche posto, lasciandone al contempo parecchie senza soluzione – altrimenti NecroVision 3 come faranno a svilupparlo? ^____^

La prima cosa che colpisce l’attenzione, semplicemente guardando il trailer e le prime immagini del gioco, è il passo avanti compiuto dal punto di vista tecnico: il motore grafico rimane lo stesso, ma presenta parecchie novità e migliorie, dalla gestione delle luci alle ombre, passando per un generale aumento dei poligoni sullo schermo e nuovi shader per arrivare a tempi di caricamento ridotti. Che pure hanno la loro sporca importanza, diciamocelo.

I combattimenti saranno ancora una volta all’insegna della frenesia più assoluta, popolati da una quindicina di mostri inediti, si dipaneranno in una decina di livelli (per la campagna single player) e potranno essere affrontati con sei armi nuove, tutte con possibilità di upgrade e potenziamenti. Non mancheranno, considerato l’universo “soprannaturale” in cui è ambientata la vicenda, incantesimi e fatality con cui colpire i nemici. Ma la principale novità a livello di gameplay è rappresentata dal debutto di due veicoli guidabili, che cambiano in maniera netta l’approccio al gioco: il tank F17 e l’aereo CL.II. Nel primo caso potremo scorrazzare per il campo di gioco sparando proiettili enormi e dall’impatto devastante, nel secondo avremo l’opportunità di ingaggiare un po’ di duelli aerei nei cieli oscurati dal fumo delle bombe. Anche in questo caso, si tratta di caratteristiche già presenti in altri giochi, niente per cui strapparsi i capelli dall’entusiasmo, ma che possono garantire un maggior grado di varietà agli scontri a fuoco diretti. Torneranno anche i dragoni, che non potremo cavalcare ma solamente abbattere.

Per quel che riguarda il multiplayer, oltre alle modalità già presenti nel primo NV debutteranno un po’ di mappe inedite, qualche skin per i giocatori ma soprattutto l’inedita Gas Mask, in cui all’inizio della partita il gioco depone in luogo casuale una maschera antigas. L’obiettivo dei giocatori sarà quindi trovarla così da sopravvivere alla nube tossica che lentamente andrà a riempire la mappa: una sorta di ibrido tra King of the Hill e Last Man Standing, nel quale afferrare la maschera e soprattutto riuscire a tenersela stretta fino alla fine.

Gli sviluppatori sembrano aver fatto tesoro delle critiche che gli sono state mosse in occasione dell’uscita del primo NecroVision, e hanno lavorato per cercare di migliorare il gioco sotto tutti i punti di vista, lasciandoci speranzosi di poter presto mettere le mani su uno shooter robusto, divertente, bello a vedersi e giocarsi. Come si suol fare in questi casi, incrociamo le dita!