CSI: NY The Game

Forensic for dummies.

Sono in pochi in Italia a non conoscere la serie “CSI”. D’altro canto le macabre avventure in salsa forense delle squadre investigative della polizia americana ci avevano tenuti incollati agli schermi per intere stagioni televisive.

Come da copione, i ragazzi di Ubisoft non si sono lasciati sfuggire l’occasione per sfruttare una licenza così intrigante, proponendo nel 2003 CSI: Crime Scene Investigation, il primo episodio di quella che sarebbe diventata una vera e propria serie. Si trattava di un’avventura grafica punta e clicca in cui bisognava far luce su una serie di spinosi casi di omicidio. Per farlo occorreva raccogliere indizi e analizzarli nei laboratori della scientifica. Il processo investigativo era reso ancora più interessante dalla presenza dei personaggi celebri della serie e dall’abbondanza di aggeggi ipertecnologi, indispensabili per reperire e catalogare le prove. Certo, forse era un titolo più adatto agli appassionati del telefilm, piuttosto che agli amanti più intransigenti delle avventure grafiche, ma aveva il merito, come peraltro i suoi successori, di far sentire il giocatore un vero e proprio detective.

CSI: NY The Game, purtroppo, sembra aver fatto un passo indietro rispetto ai precedenti capitoli, tanto che l’impressione generale è quella di avere a che fare con una versione per stupidi del primo CSI. La prosecuzione lungo la vicenda narrata, infatti, è fin troppo guidata e non vi verrà richiesta alcuna abilità deduttiva. Le ambientazioni non sono più liberamente esplorabili ma vengono presentate in sequenza. Non appena si troverà un indizio importante verrete automaticamente trasportati a quella successiva che, di volta in volta, potrà essere il luogo del delitto o i laboratori della scientifica. Mentre in questi ultimi lo spirito originale è stato mantenuto (ogni indagine è un minigioco in cui bisognerà confrontare i reperti, analizzare DNA o ricostruire volti), è proprio l’analisi sul campo l’elemento meno convincente. Spesso, prima di poter esaminare il cadavere dovrete raccogliere da terra un certo numero di oggetti, come per esempio occhiali da sole, giornali o lattine. Il problema è che tutto questo risulta completamente inutile visto che nulla di ciò che avrete trovato vi tornerà utile durante le indagini.

A peggiorare ulteriormente questo sconfortante quadro ci pensa una grafica banale, caratterizzata da ambientazioni che, seppur dotate di una palette cromatica vitale, risultano fisse e non liberamente esplorabili, Il problema più grave, però, è rappresentato dalla scarsa longevità. I casi sono pochi (4 più 1 scaricabile gratuitamente da Internet) e risultano fin troppo facili da risolvere a causa dell’impostazioni “su binari” dell’intera avventura. L’interfaccia utente, invece, è ben fatta visto che tutto viene gestito dal mouse, mentre la visuale in prima persona permette di calarsi a fondo nel personaggio.