A un anno di distanza dal primo Scribblenauts, 5th Cell torna a giocare con le parole. E anche con gli aggettivi. [Review]
Negli anni Ottanta c’erano le Avventure Testuali, delle specie di romanzi interattivi in cui le parole venivano utilizzate per compiere qualsiasi azione di gioco. “Go West”, “Open Door”, “Examine table”, “Pick up Key”…
Oggi invece c’è Super Scribblenauts, un gioco che utilizza di nuovo le parole come perno attorno cui costruire la meccanica di gioco, ma lo fa in maniera del tutto nuova e inusuale. I termini immessi attraverso la tastiera virtuale visualizzata sul touch screen, infatti, non si riducono a dei semplici comandi, ma rappresentano piuttosto delle idee, dei concetti. È sufficiente digitare la prima parola che vi passa per la mente (sempre ammesso che non sia sconcia, ovviamente!) ed ecco che l’oggetto pensato si materializza immediatamente sullo schermo, pronto per essere utilizzato. Utilizzato per cosa?, direte voi. Semplice, per risolvere gli enigmi di varia natura proposti dal gioco. Un personaggio ha bisogno del nostro aiuto per raggiungere un luogo posto oltre una distesa d’acqua? Basta digitare la parola “barca” (o “nave” o “sottomarino” o qualsiasi imbarcazione vi passi per la testa) e il gioco è fatto. Se le acque dovessero poi essere infestate, poniamo, da un branco di squali, basterà evocare un “mostro marino” e lasciare che quest’ultimo sbrighi la faccenda al posto nostro.
Un’idea quanto meno originale (per non dire geniale), che come sapranno i più attenti tra voi è stata utilizzata per la prima volta in Scribblenauts, pubblicato lo scorso anno anno su DS e divenuto immediatamente oggetto di attenzioni da parte della critica e dei giocatori. Un’idea che, tuttavia, spesso andava a impattare contro qualche limite strutturale non sempre trascurabile. Il gioco infatti, complice forse anche la “non eccelsa” localizzazione in italiano, non voleva proprio saperne di riconoscere alcuni vocaboli, mentre il sistema di controllo si rivelava un po’ grossolano e impreciso. Buona parte dei livelli, poi, potevano essere completati sfruttando sempre la stessa combinazione di oggetti “chiave” (un jetpack, un mostro, una corda, e via dicendo…) il che finiva per rendere tutto un po’ più prevedibile.
In Super Scribblenauts, che come suggerisce il prefisso “super” rappresenta più un aggiornamento che un sequel vero e proprio, i difetti appena descritti sono stati aggiustati, da una parte affinando il sistema di controllo (che adesso funziona bene sia utilizzando la croce direzionale, sia ricorrendo al solo touch screen) e dall’altro introducendo i famigerati “aggettivi” e creando numerosi livelli “specifici”.
L’uso degli aggettivi permette di aggirare, almeno in larga parte, i problemi di riconoscimento dei vocaboli a cui si accennava qualche riga sopra, e al contempo offre molta più libertà all’immaginazione dei giocatori. Grazie agli aggettivi, infatti, si possono ottenere oggetti di dimensioni, peso e caratteristiche diverse (“scala gigante”, “zombi invincibile” “palloncino leggero”) ma anche determinare lo stato d’animo delle creature materializzate (“mostro spietato”) o dotarle di una ”funzione” particolare (“ape gravida”).
In merito alla tipologia degli enigmi, invece, è evidente l’impegno degli sviluppatori nel tentativo di ovviare al problema degli oggetti “buoni per ogni occasione”. Come si accennava prima, infatti, molti dei livelli appaiono più “specifici”, ovvero richiedono di compiere delle azioni mirate usando degli oggetti precisi. Se, per far un esempio, Maxwell (il protagonista del gioco) si ritrova in coda per entrare in un negozio, non basterà estrarre dal cilindro un bel paio d’ali o un drago su tutte le furie per risolvere l’enigma, ma occorrerà trovare il giusto oggetto per ogni componente della fila, così da allontanarlo anzitempo. Questa tipologia di livelli, ovviamente, lascia un po’ meno libertà al giocatore, ma allo stesso tempo assicura quella varietà che, sulla lunga, mancava un po’ al primo Scribblenauts.
E poi – è ovvio – parte della magia del primo episodio è andata perduta insieme al senso di novità, ma sull’altro piatto della bilancia c’è comunque un seguito che è stato migliorato sotto tutti i punti di vista. Se non avete mai giocato al gioco di 5th Cell, invece, allora buon per voi: in Super Scribblenauts ne vedrete davvero delle belle!