Pac-Man Championship Edition DX

Ovvero come prendere un gioco, aggiungerci un suffisso e ribaltarlo come un calzino spaiato. [Review]

Sembra ieri. E invece sono già passati tre anni (e quasi mezzo) da quando passavamo le notti a ingurgitare pastiglie e fantasmini in quello che si è rivelato uno dei titoli più belli mai distribuiti su Xbox Live Arcade, ovvero Pac-Man Championship Edition.
Che mattacchioni questi di Namco, capaci di rimaneggiare un gameplay vecchio di 30 anni e farlo sembrare appena cromato, fresco di concessionario! E non lasci ingannare il suffisso DX impunemente appiccicato al nome: Pac-Man CE DX è una roba tutta nuova, che ha in comune col suo predecessore solo alcuni piccoli aspetti e – soprattutto – la capacità di tenerci incollati al joypad per ore senza che ci si accorga del tempo che fugge inesorabile.

Sì, ci sono i labirinti.
E sì, ci sono anche i fantasmini colorati.
E ancora sì, ci sono anche le pastiglie dell’amore.
E allora in che cosa differisce Pac-Man CE DX da Pac-Man CE senza DX? Tanto per cominciare, i fantasmi se ne stanno belli comodi a ronfarsela in appositi porzioni del labirinto, fino a quando non ci passiamo di fianco col nostro amico giallo. A quel punto il fantasmino si sveglia, decide di entrare in modalità cacciatore e si mette a correre dietro a Pac-Man, seguendone pedissequamente la traiettoria. A ogni frutto raccolto (e mezzo livello ripulito) il sistema getta altri fantasmini nella mischia, così che – nel giro di poco – ci si ritrova a correre come matti, inseguiti da un filare composto da decine di lenzuola colorate.
Come in una sorta di Nibbler psichedelico, occorre pensare velocemente alla traiettoria migliore per non chiudersi in una via senza uscita, magari ostruita dalla coda degli inseguitori. In aggiunta, per il labirinto girano anche alcuni fantasmini dissidenti che si comportano in modo classico, dandoci la caccia in modo più diretto e tentando di tagliarci la strada.
Una volta ingurgitata una pastiglia, però, lo scenario cambia. Basta una rapida inversione di traiettoria e Pac-Man è in grado di inghiottire un’infinità di fantasmini, alcuni peraltro contenenti altre pastiglie, così da allungare ulteriormente il periodo delle libagioni senza ritegno.

Di fronte a un cambiamento di rotta di questo tipo appare subito evidente come l’approccio alla partita dev’essere del tutto nuovo se si vogliono scalare le classifiche, evitando d’impantanarsi nell’anonimato. In Pac-Man CE DX si gira per labirinti alla ricerca di fantasmini, e non più se ne rifugge. Tutto lo spirito è giocato sulla danza del rischio: “forse riesco ad accumularne ancora un po’… oddio, stanno diventando troppi… però, potrei tirare su solo quei quattro fantasmini lì… oh, mamma… dove accidenti è quella dannata pastiglia… aiutooooo…

Le situazioni di costipazione degli spazi che creano ripetutamente hanno comunque suggerito agli sviluppatori di fornire al giocatore un paio di strumenti ausiliari che consentono talvolta di venire fuori anche dalle situazioni più complicate.
Le bombe, ad esempio, sono presenti in numero limitato e possono essere usate per liberarsi di tutti i fantasmini in un decimo di secondo, proprio come accade in un Geometry Wars a caso. A differenza del titolo di Bizarre Creations, però, in Pac-Man CE DX non è contemplata la morte del nemico, ma semplicemente il confinamento per qualche secondo dentro la tana centrale: nel giro di pochissimo il labirinto torna e riempirsi con lo stesso numero di fantasmini, il che suggerisce di utilizzare le bombe con estrema parsimonia e solo nelle situazioni più gravi.
Tra le facilitazioni aggiunte è da citare una sorta di bullet time che rallenta la frenesia dell’azione quando ci si trova a pochi pixel dalla morte. Anche in questo caso, la scelta dei designer è vincente: il senso di pericolo nei polpastrelli del giocatore è pompato al massimo; al contempo, comunque, è fornito uno strumento utile alla sopravvivenza.

Un’ultima nota riguarda le console che ospitano Pac-Man CE DX nella libreria dei titoli scaricabili. La versione del gioco per PlayStation 3 (disponibile su PSN a partire dal prossimo 24 Novembre) è da preferire alla consorella per Xbox 360 (già presente in catalogo da qualche giorno) a causa degli indiscussi vantaggi apportati dal controller digitale del DualShock3 rispetto al D-Pad di Microsoft. Certo, si può sempre utilizzare lo stick analogico, ma la precisione e la velocità di esecuzione donate dai quattro pulsanti direzionali di Sony restano ancora insuperate per questo genere di titoli.