Lo strategico senza basi conquisterà l’universo dei giocatori di RTS?
Se non conoscete Dawn of War e Warhammer 40k, siete probabilmente vissuti negli ultimi anni sulla faccia meno divertente di Marte: il primo è uno dei migliori RTS di tutti i tempi, ambientato nel mondo di gioco del secondo, che è il wargame da tavolo più giocato del pianeta insieme al fratello fantasy Warhammer (senza il 40k). La software house dietro a Dawn of War, d’altra parte, è Relic, già responsabile di capolavori quali i due Homeworld e Company of Heroes. Senza tema di essere smentiti, possiamo dire che Relic ha scandito l’evoluzione degli RTS, introducendo per prima elementi come l’ambiente tridimensionale o i famigerati “punti di controllo”. Difficile quindi pensare che possa mancare il bersaglio con Dawn of War 2.
NOVITÀ IN ARRIVO
In realtà, siamo abbastanza certi che Dawn of War 2 sarà uno dei titoli più discussi dei primi mesi del 2009. Questo perché Relic, ancora una volta, ha deciso di cambiare le carte in tavola, creando un RTS decisamente originale e diverso dai precedenti titoli. Scelta azzardata, considerando che il primo Dawn of War e Company of Heroes sono considerati i migliori RTS disponibili in questo momento, ma che ci sentiamo di premiare, come potete evincere dal box voto qui a destra. Per capire com’è DAWN OF WAR 2, prendete il classico RTS da Dune 2 in poi e, tanto per cominciare, togliete la corsa per la costruzione della base e per la raccolta delle risorse (siano esse spezie di un lontano pianeta, legname oppure oro) o la creazione di unità sempre più potenti. In questo nuovo titolo, verrete posizionati al comando del Capitolo di Space Marine dei Corvi Sanguinari: dovrete affrontare i numerosi nemici dell’Imperium spaziale difendendo diversi pianeti. Ogni mondo è diviso in “province” e, in ogni turno della campagna, potrete decidere quale tra le diverse missioni disponibili affrontare con il vostro piccolo ma agguerrito esercito. Allo scopo avrete a disposizione solo pochissime unità (al massimo sei), e dovrete sceglierne quattro per scendere sulla superficie del pianeta e menare le mani con gli elfi spaziali Eldar, gli Orki e i temutissimi Tiranidi, un esercito di esseri più mostruosi e pieni di artigli.
Ogni missione durerà al massimo mezz’oretta (spesso di meno), dato che potrete gettarvi nella mischia immediatamente, senza dover costruire basi e milizie… è già tutto pronto! Ogni unità ha una sua funzione tattica: gli Space Marine “normali” vanno bene in tutte le situazioni, gli Scout sono veloci e possono aggirare le posizioni nemiche, mentre i Devastatori dispongono di armi pesanti.
QUATTRO UNITÀ POSSONO BASTARE?
I veterani di mille RTS staranno sbarrando gli occhi: solo quattro unità? La risposta, secondo chi vi scrive, è un sonoro “sì”! Ogni azione di combattimento, e sono moltissime e senza pausa, consente di utilizzare le quattro “pedine” in maniera strategica. Ad esempio, se un nugolo di Tiranidi vi aspetta ignaro dietro a un muro, potete rendere invisibili gli scout, mandarli vicino al sopracitato muro per farlo saltare in aria, e poi massacrare gli orridi alieni con i Devastatori opportunamente piazzati davanti alla breccia. Le mappe hanno dei “punti di conquista”, che se controllati vi consentono di rimpiazzare le perdite “normali” (i “semplici” marine). Se invece viene abbattuto il leader di una squadra, potrà essere rianimato anche dagli altri leader. Il “game over” arriva senza pietà se tutti e quattro i leader cadono sotto i colpi nemici. Ogni unità potrà essere resa più caratteristica grazie alle centinaia di oggetti che troverete missione dopo missione: per esempio, una volta raccolte le armature da Terminator, potrete trasformare i marine tattici in Terminator, che altro non sono che piccoli carri armati ambulanti; utilizzando la stessa armatura sui Devastator, otterrete invece un’unità ancora più pesante. Esistono davvero moltissimi oggetti che permettono di creare delle “combo” micidiali, soprattutto se utilizzate sul vostro alter ego, che potrà diventare tanto un seminatore di morte nel corpo a corpo con tanto di aura di invulnerabilità, quanto un micidiale cecchino.
Nel multiplayer, Dawn Of War 2 diventa più simile a un RTS tradizionale, e potrete utilizzare tutte e quattro le razze presenti. La nota negativa da segnalare è però l’esiguo numero di mappe disponibili per questa modalità che, di fatto, ne limita parzialmente la varietà. Chi gioca a Warhammer 40k avrà riconosciuto nomi e background: Dawn Of War 2 e le sue squadre in numero limitato, in effetti, assomigliano molto di più al wargame da tavolo rispetto al predecessore (che ricorda di più Epic). Tuttavia, potrete giocare al titolo Relic e godervelo alla grande anche senza aver mai toccato un libro di Games Workshop.
UN NUOVO MONDO
Chi giocherà a Dawn Of War 2 pensando al primo episodio o a un qualsiasi RTS, ne rimarrà profondamente deluso: semplicemente, lo troverà o troppo semplicistico o troppo limitato. Se invece riuscirete a entrare nel suo universo considerandolo un titolo nuovo, con le sue peculiari regole, ne rimarrete affascinati. Quelle che vi aspettano sono almeno 25 ore di divertimento “single player” senza compromessi. Potrete approcciarlo in diversi modi: frettolosamente, come un Diablo con quattro squadre, oppure con la testa, cercando di non farvi massacrare a ogni scontro (“tanto poi si recuperano i morti…”). Nel secondo caso, il godimento è più che assicurato!