Persona 4

Uno degli ultimi titoli di grido per PS2, e per giunta un GdR. Ce l’avrà fatta a mantenere intatta la qualità?

Il nome vi dice qualcosa? Ha un non so che di misterioso, strano, persino un po’ inquietante, non trovate? Poi, il fatto che sia il quarto capitolo… significa che se vi siete persi i primi tre, forse il quarto non farà parte della vostra collezione. Il titolo completo, in realtà, sarebbe Shin Megami Tensei: Pesona 4. Tutto chiaro, ora? La serie degli Shin Megami rimbalza da anni su tutte le piattaforme, purché rigorosamente Old-Gen, riproponendo per lo più una formula di gioco basata su avventure metropolitane dove influenze demoniache sono più o meno palpabili e pervasive. I temi di queste esperienze sono sempre un po’ misticheggianti, con eroi maledetti, possessioni, segreti inconfessabili e, più in generale, atmosfere grevi e surreali. Tra i vari Shin Megami Tensei, la serie più riuscita è senz’altro quella di Persona; nata su PSone ha compiuto il passaggio su PS2 nel migliore dei modi, azzeccando una formula avvincente che è riuscita a conquistarsi numerosi fan, in Giappone anzitutto ma anche Oltreoceano. Se su PSone con il primo e il secondo capitolo aveva mietuto consensi, la popolarità è arrivata solo con Persona 3 su PS2, dove la serie ha raggiunto la piena maturità.

 

È dalla terza incarnazione, infatti, che il Gioco di Ruolo firmato Atlus ha trovato il suo equilibrio tra esplorazioni e combattimenti classici stile GdR giappo e momenti di interazione sociale tra il protagonista di turno e un ricchissimo parco di comprimari, un cast di supporto vastissimo pieno di personaggi davvero vivi. In ogni capitolo della serie, l’eroe è uno studente delle superiori che si trova invischiato in un mistero sovrannaturale, in una situazione a metà tra sogno e incubo dove è possibile evocare un alter ego mostruoso, che è l’incarnazione della propria personalità, per combattere creature orribili tratte spesso dai miti della religione induista. Nel quarto capitolo, il protagonista si ritrova coinvolto in una catena di omicidi misteriosi. Quando si alza la nebbia, una nuova vittima viene rinvenuta; il malcapitato è stato ucciso in modo incomprensibile e lasciato nei posti più impensabili, tipo aggrovigliato all’antenna di una casa. Il nostro scopre che c’è una correlazione tra la nebbia e una bizzarra dimensione parallela nascosta nei televisori (giuro!). Con l’aiuto di un gruppo di amici, il protagonista tornerà spesso nella dimensione parallela per scoprirne i segreti e venire a capo dell’agghiacciante mistero.

Per combattere i nemici da incubo che imperversano nel mondo irreale della televisione, gli eroi evocano in battaglia le Persona, le manifestazioni materiali della propria individuale personalità. Soltanto il protagonista principale è in grado di domare un vasto esercito di Persona differenti, potenziandole col tempo e mischiandole tra loro per ottenere via via Persona dagli straordinari poteri. Il bello del gioco è che crea un buon equilibrio tra simulazione di vita quotidiana e battaglie fantastiche nella dimensione parallela. Nella vita di tutti i giorni, il protagonista intesse relazioni, frequenta le lezioni, si prepara agli esami e partecipa alle attività dei club che ha scelto. In queste fasi sono importanti i dialoghi con i comprimari e il giocatore, attraverso la scelta di linee di dialogo differenti, gestisce i rapporti con gli altri e li fa crescere, aumentando la potenza delle Persona e, di conseguenza, la possibilità di vittoria nelle sezioni combattive.

 

In Persona 4 le scelte del giocatore hanno un perso rilevante su tutti i livelli. Se l’eroe diventa uno studente modello, un rubacuori o un campione dello sport sarà tutto merito di scelte coscienti che decidono lo sviluppo dei parametri dell’eroe e che gli offrono la possibilità di sbloccare nuove opzioni, nuove risposte e di conoscere personaggi rimasti nell’ombra. Quest’ultimo capitolo della serie ha fatto tesoro delle scelte azzeccate dal predecessore, alzando non poco il livello dell’esperienza e offrendo agli appassionati di GdR giappo una nuova occasione di apprezzare la genialità degli sviluppatori Atlus. Certo è che tecnicamente il gioco è rimasto indietro, surclassato anche dai giochi dell’ultima generazione PS2, sotto tutti i punti di vista. Le ambientazioni sono povere e scarne, le animazioni rudimentali e i poligoni di mostri e personaggi sono quanto mai grezzi. Se per voi la tecnica non è tutto, Persona 4 saprà conquistarvi con personaggi solidi e un’atmosfera formidabile, come da tradizione dei vari Shin Megami Tensei.