Il picchiaduro dal nome più lungo e bizzarro di tutti, nella nostra inevitabile recensione. Naruto Shippuden Generations (per gli amici) è un must per gli appassionati del piccolo ninja biondo.
Per amor di brevità, da qui in poi lo chiameremo Naruto Generations per risparmiare tempo e spazio. E giusto per continuare sulla linea dell’efficienza, conviene dire in battuta che questo ennesimo gioco dedicato al ninja Naruto è un picchiaduro a incontri, sia offline che online. Ma picchiaduro a incontri resta, in tutto e per tutto. Perché specificarlo? Be’, principalmente per via del fatto che Ultimate Ninja Storm 2 (uscito nel 2010) vantava anche tutta una corposa sezione di avventure che narravano le gesta del nostro eroe dal suo allenamento con il sommo Jiraiya alla battaglia contro Pain al villaggio della Foglia o giù di lì. C’erano, insomma, modalità esplorative, dialoghi e tante battaglie con mosse spettacolari e una superba grafica di sicuro impatto, molto fedele al manga originale.
Bene, quest’ultima parte è ancora verissima, così come lo spirito che pervade l’intera esperienza resta vicino a quello respirato dai tantissimi fan che seguono la serie animata e (ancora meglio) l’ottimo fumetto; le numerose modalità, però, sono tutte varianti possibili di incontri “1 vs.1”, a scapito di qualsiasi altra componente di gioco: un giocatore contro un altro, uno contro la CPU, CPU contro CPU persino… scontri liberi, battaglie online per scalare le classifiche internazionali, addestramento, torneo e sopravvivenza, sempre di sfide si tratta, alla moda dei più classici tra i picchiaduro.
L’incontro più atteso: Naruto vs. Sasuke!
Essere appassionati di picchiaduro però non basta per apprezzare lo “spessore” di Naruto Generations; invece, bisogna essere dei fan della serie originale anzitutto, da qui non si scappa. E purtroppo, nonostante un impianto a uso e consumo del fan, anche sotto questo profilo manca qualcosa. Esiste infatti una modalità Storia dove vivere le vicende dal punto di vista di un personaggio qualsiasi, ma i siparietti e i brevi filmati che fanno da collante agli scontri sono in genere una roba di poco conto, compromessi da una sintesi spesso malaccorta e approssimativa.
Se è vero che Generations è dedicato all’appassionato, sorprende che poi ci sia della superficialità nel trattare i personaggi che in tanti abbiamo amato. Sia chiaro: è una precisazione che vale solo per una ristretta schiera di utenti, ma poiché è proprio a questi che si rivolge il gioco, la cosa non può che lasciarmi perplesso. Per lo meno, con più di 70 personaggi da vivere ce n’è abbastanza per tenerci occupati a oltranza. E quindi, imprecisioni narrative a parte, ci resta un picchiaduro non troppo tecnico, che riesce a proporre tutto lo spettacolo e gran parte della tensione che si vive seguendo l’opera originale.
Con più di 70 avversari, la varietà è un minimo garantita.
Inoltre, c’è da dire che se avete giocato i capitoli precedenti sviluppati da Cyberconnect2, dovreste già essere in grado di afferrare il pad e dare una lezione ai primi avversari in scioltezza. Inanellare lunghe combo è facilissimo, almeno in teoria, premendo ripetutamente un solo pulsante, almeno finché l’avversario non vi lascia un tronco con la nota tecnica della Sostituzione. Anche dare il via a una tecnica speciale di Chakra è semplice, ma il tempismo e la distanza dal bersaglio determinano la buona riuscita dell’operazione, sempre gratificante per via delle scene animate che s’innescano di conseguenza. E ancora, tornano shuriken e pugnali da lanciare dalla distanza (energizzati con il Chakra oppure no) e le super mosse che da sole valgono il prezzo del biglietto, Peccato che dopo le prime volte tendano a venire un po’ a noia.
Infine, ci sono gli oggetti (associati alle quattro frecce direzionali) da usare in modo tattico per innalzare una nostra caratteristica o per indebolire la difesa del nemico, per rallentarlo o confonderlo. Vincere battaglie e farlo in modi precisi garantisce discrete somme di Ryo (la moneta locale) per acquistare oggetti in quantità. Soprattutto, portare a casa le sfide nel migliore dei modi permette la conquista di carte speciali, che possono anche essere portate online per ottenere un bonus specifico, sempre che la nostra carta batta quella dell’avversario.