Parlare di Sernan Kagura porta inevitabilmente in ballo discussioni in merito alla strumentalizzazione del corpo femminile, utilizzato come focus nella comunicazione di un prodotto qualitativamente discutibile e che trova nel “torbido piacere” della contemplazione il suo scopo ultimo e giustificativo dell’esistenza. Polemiche, critiche, #gamergate e tanto altro. Ma abbiamo (personalmente fin troppo) già dato ed è lecito avere la possibilità di valutare un prodotto come Senran Kagura: Shinovi Versus per quello che è: un videogioco fatto per divertire un pubblico che cerca titoli leggeri e al tempo stesso capaci di intrattenere per diverse ore grazie alla mole di contenuti e la potenziale rigiocabilità… e che non disdegna di rimirare rotondità femminili a tutto spiano – a tratti private di qualsivoglia malizia proprio per la loro sovraesposizione e per la natura estremamente caricaturale. In sintesi, questa recensione è stata scritta con due mani saldamente sul pad.
QUANDO LA FORMA NON FA LA DIFFERENZA
Scopo di questa versione Steam del titolo Tamsoft è proporre l’opera originale vista su PSVita in forma smagliante, spingendo a livello prestazionale per offrire una grafica a 1080p e 60fps senza incertezze. Obiettivo ampiamente raggiunto essendo la base di partenza costruita su un hardware decisamente poco performante se paragonato alle architetture PC e ne consegue una resa visiva decisamente soddisfacente, sebbene vincolata ai limiti di modelli poligonali e geometrie pensati per la portatile Sony. Quindi a parte qualche curva un po’ spigolosa, in generale l’impatto è molto positivo e sono nel caso di grafiche bidimensionali – come il testo durante alcuni caricamenti – si notano elementi dissonanti che però non influiscono su quella che a conti fatti è un’ottima presentazione, superiore probabilmente anche a quanto visto su PS4 con Estival Versus. Al di là delle facili ironie su come una grafica di buon livello possa calzare a dovere sui personaggi presenti del gioco, ciò che conta è quanto il gameplay di base guadagni da questo nuovo impianto, trattandosi di un gioco d’azione molto frenetico che può davvero trarre giovamento da un framerate elevato. E a conti fatti l’esperienza è davvero molto positiva, in quanto ogni meccanica di base è legata a frenesia – persino la semplice corsa – e una tale fluidità permette di avere il controllo assoluto sulle mosse delle nostre ninja, senza alcuna incertezza. Gli ambienti non sono certo un miracolo di dettaglio e composizione, ma gli assalti dei numerosi avversari ci vedono sfrecciare tra una combo e l’altra senza soluzione di continuità, offrendo uno spettacolo impossibile da ritrovare sulla portatile Sony e che a volte, effettivamente, fa desiderare che in fase di porting si fosse provato a spingere un po’ di più, in quanto in tante situazioni si colgono le scorciatoie utilizzate per risparmiare risorse.
Presa confidenza dunque con la bontà dell’aspetto tecnico, iniziamo la nostra avventura negli eventi del gioco, che seguono direttamente la storia di Senran Kagura: Burst per 3DS: la classica narrativa incrociata si dipana tra le storie della Hanzo National Academy di Asuka e delle ragazze che hanno trasformato il mondo delle ninja grazie alla loro amicizia, poste dinanzi alla sfida dei nuovi componenti della Hebijo Clandestine Academy e l’emergente Gessen Girl Academy. Come di consueto l’elemento scatenante si ritrova nell’incompatibilità della filosofia di vita delle diverse accademie, che generano conflittualità tra le singole ragazze da risolvere con ripetuti confronti per tutta la durata della trama, fino al riappacificamento e la comprensione dovuti all’esplorazione del loro passato e alla presa di coscienza della propria libertà di scelta seppur in un mondo tradizionalmente chiuso e severo come quello delle combattenti. Chiaramente non ci troviamo di fronte ad una sceneggiatura in grado di coinvolgere chi non è incline a questo genere di prodotti, ma la cura e l’impegno riposti nel confezionare le backstory di ogni personaggio denotano la volontà di provare a costruire un universo consistente e che si presti (come sta avvenendo, perché ricordiamo come il primissimo episodio risalga ormai al 2012) a spaziare su diverse narrative, anche su altri media.
È evidente però come, anche con tutti i buoni propositi di questo mondo, le contese in questo Shinovi Versus si risolvano combattendo: si entra quindi in ambienti tridimensionali di grandezza variabile e dotati di alcuni tratti di verticalità – senza eccedere – in cui viene alternato un semplice gameplay in cui ci si libera di decine e decine di nemici scagliatici contro come carne da cannone, quasi come in un musou ma in maniera più circoscritta, alle sfide con le kunoichi rivali che provano a farci esprimere tutto il potenziale del sistema di combattimento. Movimenti tridimensionali liberi e lock-on si rivelano fondamentali per superare le difficoltà di un gameplay molto vivace e frenetico, fatto di combo e inseguimenti aerei (spettacolari), vittima però di alcune incertezze tipiche dei titoli d’azione di livello medio/basso, quali le difficoltà nel percepire correttamente le collisioni o le situazioni in cui semplici attacchi nemici tengono il giocatore intrappolato in una sequenza di colpi da cui è difficile fuggire. Per questo al fianco di tutte le meccaniche che danno profondità al combattimento, come le trasformazioni che variano le combinazioni di colpi e donano accesso alle mosse speciali o il “Frantic mode” che sacrifica la difesa per aumentare esponenzialmente le nostre capacità, vi sono un gran numero di opzioni per cancellare i propri attacchi o per fuggire da quelli nemici anche quando spalle al muro. Non ci si trova dunque ad esplorare qualità e finezze come nei mostri sacri del genere, ma si apprendono quali siano gli strumenti a disposizione per ottenere i risultati migliori. Sebbene incerto sotto alcuni aspetti, l’impianto ludico risulta nel complesso riuscito e divertente, soprattutto in virtù della tambureggiante velocità con ci si trova a inanellare combo e fare piazza pulita dei rivali. Si migliora nel tempo, sbloccando nuove mosse e abilità, e si perfeziona la propria sintonia con i vari personaggi caratterizzati da mobilità e armi differenti, anche a distanza, offrendo una grande varietà di approcci al di fuori delle sfide in cui si è vincolati alla scelta del combattente imposta dalla trama. Le differenti storie e le innumerevoli missioni garantiscono una longevità invidiabile, che si estende ulteriormente nelle mani di chi è amante dei collezionabili, che troverà pane per i suoi denti in sotto forma di media (immagini, filmati e audio per esempio) o vestiario per le ragazze, tutte cose da sbloccare giocando o acquistandole nel negozio di gioco in cui spendere la moneta guadagnata in-game.