Le palle di plexiglass con dentro una scimmia rotolano per la prima volta in tre dimensioni. [Review]
Una volta trovata una formula vincente diventa davvero difficile schiodarsi dall’alchimia che ne lega le dinamiche. Il rischio è quello di sedersi troppo sugli allori, senza riuscire a rinfrescare adeguatamente struttura che – dopo qualche tempo – rischia di puzzare di muffa. Il caso di Super Monkey Ball è abbastanza emblematico da questo punto di vista: dopo il clamoroso esordio su GameCube quasi due lustri fa, la serie ha avuto diverse incarnazioni sulle più disparate piattaforme, con alterne fortune.
Quella di cui parliamo oggi avrebbe dovuto essere la summa di tutte. Quale miglior terreno del fertile Nintendo 3DS per declinare la maturità di un frutto che fa della tridimensionalità una delle colonne portanti? In redazione ci aspettavamo moltissimo da Super Monkey Ball 3D, ed è quindi con grande rammarico che manifestiamo la nostra delusione per un episodio che – a conti fatti – si rivela il meno riuscito di tutto il lotto.
Tanto per cominciare, Super Monkey Ball 3D è corto. Corto e facile. Un videogiocatore con un minimo di esperienza sulle spalle non dovrebbe impiegarci più di un paio d’ore a portare a casa gli ottanta livelli che compongono la modalità principale, ovvero la Palla Scimmia. E poi? Che resta? Nulla di particolarmente interessante, visto che le altre due modalità presenti si riducono a cloni non proprio riuscitissimi di Super Smash Bros. (Lotta Scimmia) e Mario Kart (Corsa Scimmia), che hanno il pregio di poter essere affrontati anche in compagnia di altri tre amici senza il gioco sfruttando il download in game sharing.
Certo, ci sarebbe comunque del gusto se i livelli fossero caratterizzati da un design accattivante e che riesca a riproporre il senso di vertigine e pericolo tipico della serie. E invece, non solo ci troviamo di fronte a una sfida che dura poco, ma che anche non è ispirata in massima parte, soprattutto a causa della piattezza dei tracciati e della banalità di molte scelte stilistiche. Un vero peccato, visto che se c’era un titolo in cui la stereoscopia avrebbe potuto mettersi al servizio del design, beh… questo era proprio Super Monkey Ball 3D.
A peggiorare le cose ci si mette anche un sistema di controllo che è un puro controsenso. Al giocatore viene lasciata la possibilità di utilizzare il giroscopio o il pad scorrevole. Nel primo caso ci si riesce a divertire di più, ma occorre disabilitare il 3D, visto che i movimenti a cui occorre sottoporre la console non si sposano per nulla con la necessità di fermezza e postura corretta necessaria per godere della stereoscopia senza farsi venire qualche conato di vomito. L’uso del pad scorrevole, per quanto comodo, è sicuramente meno “immersivo”, ma consente di sfruttare al meglio l’effetto tridimensionale.
Cosa possiamo quindi dire in conclusione? Che l’amarezza è tanta per un titolo che avrebbe potuto essere, ma non è. Che anche i più indefessi fan della serie potrebbero rischiare di rimanere scottati da questa incarnazione in salsa 3D. E che, forse, gli unici che potrebbero trovare davvero un rantolo di divertimento da questo Super Monkey Ball sono i più piccini, figli o fratellini minori che siano.