Cinefilia: il film cult del 1973 si intitola 2022: i sopravvissuti

Con la rubrica Time Machine, vi portiamo indietro nel tempo al 1973 per raccontarvi la Storia del cinema. ll cult-movie di quell’anno è 2022: i sopravvissuti

Nel 1973 il genere della fantascienza sociologica, ovvero con scenari e ambientazioni del futuro e tematiche di interesse sociale contemporaneo, va per la maggiore. La cosiddetta fantapolitica (scenari e ambientazioni del presente e complotti politici folli ma non più di tanto) sta per nascere; ma il momento è ancora giusto per recuperare le inquietudini delle contestazioni del ’68 e elaborarle attraverso collocazioni temporali di là da venire, con problematiche però di grande attualità.

2022: i sopravvissuti affronta un paio di questioni decisamente “calde” per l’opinione pubblica dell’epoca, il sovraffollamento e l’ecologia. La cornice è una New York classista collassata per la mancanza di spazio (i poveri dormono in luoghi di fortuna e soltanto i pochi ricchi possono permettersi appartamenti di lusso), dove il cibo è razionato e il suicidio permesso (l’auto-eutanasia è gestita in un centro ipertecnologico da un personale medico governativo). L’indagine poliziesca del detective Thorn (Charlton Heston) su uno strano assassinio lo porta a far luce sull’industria che produce gli alimenti destinati a sfamare le persone (un misto di soia e lenticchie, da cui l’acrostico del titolo originale) e a mettere a repentaglio la propria vita per la scoperta di una “cosa indicibile”.

Tratto dal romanzo Largo! Largo!, scritto da Harry Harrison nel 1966, è una grossa produzione targata MGM come se ne mettono in cantiere molte in questi anni, con star di prima grandezza (il Ben-Hur Heston è ancora all’apice della fama, affiancato dal veterano Edward G. Robinson, malato di cancro e morto poco dopo le riprese), un regista di mestiere dalla personalità forte ma non tanto da preoccupare i committenti (Richard Fleischer viene da Viaggio allucinante e Tora! Tora! Tora!) e il coraggio di affrontare questioni spinose senza l’obbligo dell’happy end. Oggi sembra davvero fantascienza, ma al tempo Hollywood può permettersi pessimismo in quantità; e sono rari i casi in cui il sistema teme la risposta degli spettatori tanto da modificare copioni o finali.

Di certo 2022: i sopravvissuti si sviluppa attorno a una morale così nera che ancora adesso fa mancare l’aria, esattamente come per gli abitanti della Grande Mela del film. Ma è uno degli esempi più perfetti e immortali di un cinema, per giunta di genere, che non ha perso un grammo della sua efficacia apocalittica. (Pier Maria Bocchi)

(Articolo pubblicato sul numero speciale di Total Film Italia di Luglio 2012)