Rockstar Games accusata dalla Pinkerton di uso improprio del nome dell’agenzia

Red Dead Redemption 2

Come saprete tutti, in Red Dead Redemption 2 l’agenzia federale Pinkerton, progenitrice dell’FBI, rappresenta uno dei principali “antagonisti” del gioco, con i cui esponenti i protagonisti si ritrovano ad avere a che fare più volte.

Ebbene, tale agenzia privata, seppur in forma estremamente ridimensionata, esiste ancora oggi con il nome di Pinkerton Consulting & Investigations: non solo, ha anche accusato Rockstar Games di aver utilizzato in maniera impropria e senza permesso il proprio marchio. Nella lettera legale, infatti, si legge che l’autorizzazione a legare il proprio nome al gioco non ĆØ mai stata data. Alla Pinkerton non ĆØ neanche piaciuto il ruolo rivestito nel gioco, che dipingerebbe i suoi esponenti come dei “cattivi che danno la caccia ai protagonisti”.

Rockstar Games, dal canto suo, si difende affermando che l’utilizzo del nome “Pinkerton” in gioco sarebbe coperto dal Primo Emendamento della Costituzione degli Stati Uniti d’America. Il gioco, infatti, ĆØ “un’accurata rappresentazione del vecchio West del tardo 1800” e “i riferimenti storici in un simile contesto sono perfettamente normali, ad ogni livello”.

Non solo: il riferimento alla Pinkerton e ai suoi agenti ĆØ stato ampiamente utilizzato in tante opere di finzione legate all’immaginario western (I cavalieri dalle lunghe ombre, Deadwood, ecc.), ed ĆØ solo uno dei tanti modi in cui Red Dead Redemption 2 ritrae il contesto sociale dell’America del XIX secolo.

Come si concluderĆ  questa storia, secondo voi?

Red Dead Redemption 2

Nato nello scorso millennio con una console fra le mani e rimasto per molti anni confinato nel mondo distopico della Los Angeles del 2019, ha infine deciso di uscirne per divulgare al mondo intero le sue più grandi passioni: il videogioco in tutte le sue forme, il cinema (quello vero) e Dylan Dog.