Annunciata durante lo scorso E3, l’avventura prodotta dal piccolo team francese Monkey Moon ha subito catturato l’attenzione dei cultori del genere con la sua estetica in bianco e nero e le atmosfere da romanzo poliziesco: Night Call tenta infatti di amalgamare un approccio da visual novel con meccaniche investigative che metteranno a dura prova le nostre capacità logiche e mnemoniche, calandoci nei panni di un ex detenuto che sta provando a rimettersi in sesto lavorando come tassista in una Parigi vespertina… salvo riuscire a scampare per un soffio dalla morsa di un serial killer che lo lascia in fin di vita con un cadavere di troppo nella vettura. Risvegliatosi dal coma in cui era piombato, lo chauffeur viene avvicinato da un’ispettrice senza scrupoli che non esita a ricattarlo: l’assassino sembra avere qualche misterioso legame con lui e la polizia è alla disperata ricerca di un colpevole dopo aver brancolato nel buio per mesi, dunque la scelta si riduce fra collaborare alle indagini oppure assumersi la colpa di una catena di delitti che (forse?) non ha commesso. Inutile aggiungere che, se il nostro protagonista avesse serenamente accettato la seconda, non staremmo neanche qui a parlare del gioco…
I’m giving you a night call to tell you how I feel
Lo stile di Night Call è alquanto minimalista: trascorreremo la maggior parte del tempo a bordo del taxi, intavolando frequenti chiacchierate con la multiforme umanità che non desidera attraversare a piedi la capitale francese, durante le quali saremo in grado di restare semplicemente in silenzio o controbattere sulle faccende più disparate, alla ricerca di un seppur flebile nesso con il caso che ci è stato assegnato. Tra una corsa e l’altra, lo schermo viene occupato da una fedele ricostruzione vettoriale della città, sulla quale sulla quale si stagliano diverse icone: persone in attesa di un passaggio, stazioni di servizio, altri punti di interesse… non dimentichiamo per l’appunto che, a parte scervellarsi per dipanare le maglie della trama nella quale siamo stati intrappolati, dobbiamo anche sbarcare il lunario come autisti e pianificare con cura gli itinerari per non restare a secco e perdere tempo prezioso. Una volta conclusa la giornata lavorativa, possiamo fare ritorno al bugigattolo che chiamiamo casa per esaminare di nuovo gli indizi raccolti fino a quel momento e azzardare qualche ipotesi di risoluzione, nella speranza che le chiacchiere scambiate con i fugaci occupanti dei sedili posteriori abbiano portato alla luce uno o due dettagli aggiuntivi.
Gli sviluppatori hanno posto l’accento sulla relativa semplicità delle dinamiche di gioco, imperniate esclusivamente sulla narrazione e sulla scoperta. Beninteso, è comunque possibile concludere l’avventura senza aver cavato un ragno dal buco, dando la preferenza a qualcuno di poco significativo o spazientendo un testimone chiave con domande e affermazioni fuori luogo: è importante mantenere vive le conversazioni, ragionare e formulare ipotesi quantomeno verosimili, ma basta un minimo segnale di conflitto ed i nostri interlocutori potrebbero chiudersi a riccio, evitando di rivelare dettagli potenzialmente cruciali per il prosieguo dell’inchiesta. Fra i 75 personaggi non giocanti che possono prendere parte alle vicende e le centinaia di migliaia di righe di testo scritte per caratterizzarli in maniera credibile, possiamo farci una discreta idea di quanta attenzione dovremo riporre negli scambi di battute soltanto in apparenza trascurabili.
I’m gonna tell you something you don’t want to hear
In Night Call, ogni nuovo viaggio è un’opportunità per scoprire altre storie all’interno di quella principale, brevi spezzoni di esistenza che incorniciano piccoli e grandi drammi personali con insospettabile efficacia. A differenza del parigino medio, i comprimari dell’avventura possiedono una discreta parlantina e, sebbene non tutti siano disposti a mettere a nudo i propri segreti dopo un paio di convenevoli, profondere qualche sforzo per sciogliere anche le bocche più serrate ne vale sempre la pena: dal giovane studente di giurisprudenza che odia il suo percorso di studi e si trascina da un esame all’altro solo per compiacere i genitori al dongiovanni incallito che bazzica per i terminal dell’aeroporto alla ricerca di prede facili da sedurre, tutti hanno sempre qualcosa da raccontare, tanti piccoli tasselli con cui riempire un affascinante mosaico di vita vissuta che possono provocare in noi reazioni uguali e contrarie e, di conseguenza, influire in misura variabile sui nostri scambi di vedute. Il titolo firmato Monkey Moon sorprende proprio grazie alla ricchezza dei suoi dialoghi, alla coerenza delle reazioni dei passeggeri e soprattutto al numero di tematiche affrontate che offrono una visione consapevole, disincantata e intransigente della Parigi dei nostri giorni e della sua fauna notturna. Si tratta già, di per sé, di una piccola vittoria, poiché la sperimentazione e il desiderio di approfondire il contesto narrativo sono due dei motivi principali per il quale saremo spinti a ricominciare dopo ogni fallimento, giusto per intraprendere un sentiero meno battuto.
Questa breve versione dimostrativa dura davvero troppo poco per esprimere un’opinione definitiva sulla reale efficacia del sistema di conversazione, ma la prima impressione è senza dubbio positiva: Night Call non ottunde i sensi del giocatore con interminabili tutorial, filmati o sequenze non interattive, ma lo costringe a prestare attenzione ai minimi dettagli che ci vengono consegnati o riferiti e ad unire i puntini per scoprire immagini a volte anche molto lontane rispetto a quanto avevamo preventivato. La struttura abbastanza libera ci permette di condurre le danze come meglio ci aggrada, senza alcun vincolo estemporaneo di sorta, pur mantenendo sopra le nostre teste la proverbiale spada di Damocle della quantità di giorni limitati a disposizione. Stile sobrio, sceneggiatura robusta e giocabilità un pizzico formulaica ma assolutamente ben costruita sembrano essere le carte vincenti in mano al team parigino e, se il prodotto finale manterrà le interessanti premesse contenute nella build attuale, possiamo star certi che ci ritroveremo fra le mani un romanzo visivo di stampo occidentale davvero notevole.