Animal Crossing New Horizons Anteprima dall’E3 2019

Animal Crossing New Horizons

Animal Crossing New Horizons | Tom Nook è sempre stato un uomehm, pardon, un procione d’affari poliedrico, capace di dirigere le più disparate attività di vendita con efficienza e un elevato margine di profitto (per la maggior parte legato allo strozzinaggio condotto a nostre spese). Non stupisce quindi che con le stelline accumulate dalla vendita di immobili più prolifica del globo, quel vecchio volpone di un procione abbia deciso di tastare nuove frontiere, più distanti che mai. E a ben pensarci ha tutto perfettamente senso, non trovate? Dalla macchina nella quale venivamo introdotti ai minimondi dei primissimi Animal Crossing, al treno che ci conduceva rapido fino al villaggio del quale siamo stati, in circostanze tutte da definire a dirla tutta (si sospettano insabbiamenti di Nook e parenti) nominati sindaci, all’aereo in decollo stagliato verso l’isola deserta (per poco) che farà da cornice per le nostre avventure nell’incredibile, persino per il poco gameplay che abbiamo potuto vedere fra Trailer e Treehouse, Animal Crossing: New Horizons.

Animal Crossing New Horizons: Come si crafta il tempo libero?

Animal Crossing è da sempre stata una serie dedicata al trascorrere del tempo libero; una serie la cui forza non si fonda né sulla spettacolarità dell’azione, né sull’intricatezza dei controlli, o sulla gestione di tempistiche incalzanti, pena chissà quale terribile contropartita. No, Tom Nook non verrà mai a trovarvi fuori dalla vostra casa con in mano un sigaro cubano e accompagnato da grossi tizi nerboruti con cui dovrete confrontarvi se non gli pagate il mutuo. E di certo non è né con “intricato” o con “spettacolare” che descriveremmo Animal Crossing, uno qualunque della serie. In una sorta di “slice of life” onirico e cartoonesco, Animal Crossing è sempre stato un titolo votato a far sentire il giocatore il più sereno e tranquillo possibile, mettendolo a suo agio e regalandogli uno spazio dove esercitare il più totale controllo nella più totale libertà; il tutto attraverso dei sistemi di controllo elementari, e nessun obiettivo da seguire se non quello di sedersi su una panchina di notte, con il caldo estivo mitigato solo dalla brezza marina che soffia poco lontano, muovendo le foglie degli alberi tutto intorno mentre le stelle nel cielo scuro danzano in balia del tempo che scorre. Stiamo parlando del gioco, o della realtà? Chissà. Come è stato possibile, vi chiederete, migliorare un concept tanto semplice da avere ben pochi margini di manovra, pena lo snaturare drammaticamente questo clima perfetto di rilassatezza e svago senza obblighi e incombenze? Animal Crossing New Horizons apre davvero, come da titolo, a nuovi orizzonti di gameplay per i giocatori, e lo fa spalancando prima di tutto le porte di un’isola non più già avviata e abitata, ma deserta e da “colonizzare”, decorazione dopo decorazione, vialetto dopo vialetto, albero dopo albero.

Sempre nel buio, pare, si accenderanno gli schermi delle nostre Switch, un contrasto che ha sempre funzionato bene, di release in release, per rappresentare il risveglio del giocatore mentre viene trasportato nel mondo di gioco. Solo virtualmente, si intende (purtroppo). Quello che ci viene quindi mostrato nel trailer del Nintendo Direct è però solo la punta dell’Iceberg, il cui corpo nascosto dai mesi (troppi) che ci separano dall’uscita del 20 marzo 2020 rivela già al Nintendo TreeHouse (di qualche minuto dopo il Direct) diverse novità decisamente gradite. Impossibile non vedere in molte di queste innovazioni l’impronta degli studi e dei tentativi provenienti dal gioco mobile, Animal Crossing Pocket Camp, segno che Nintendo non lascia mai nulla al caso, e sfrutta ogni strumento possibile per migliorarsi e migliorare i propri giochi.

Così, questa impronta si manifesta nel sistema di crafting della mobilia e di vari accessori, nella tenda piantabile ovunque vogliamo nell’isola, persino (tenetevi forte, perché sappiamo lo avete sempre voluto fare) in riva al mare (Nook, ma dove li hai trovati i permessi edilizi per costruire sulla spiaggia? Bricconcello); e poi, ancora, nella possibilità di posizionare arredi e mobilia sia dentro che fuori dalla nostra abitazione. Alcuni arredi sono condivisi, il che significa che possiamo scegliere se usarli all’interno o all’esterno, mentre altri, apparentemente, sono utilizzabili solo nell’una o nell’altra situazione. Arredi che comunque, dicevamo, sono craftabili utilizzando delle semplici risorse: ottenibili tagliando gli alberi o colpendo le rocce, strappando le erbacce e raccogliendo i fiori.

Senza sacrificare l’accessibilità estrema che caratterizza il gioco, questi cambiamenti ci immergono ancor più profondamente nel mondo di Animal Crossing, dando un senso ad azioni che, prima di ora, erano semplice metagame, gioco di ruolo o azioni mirate puramente a variare l’estetica del villaggio (ci riferiamo al taglio di alberi e arbusti, ad esempio). Azioni che, infine, ci permettono di accumulare “Nook Miles”, una valuta di gioco che permette di acquistare oggetti e chissà cos’altro. In una sorta di sistema di achievement (di nuovo, tipico dei giochi mobile), una serie di azioni compiute si tramuterà in “Miglia Nook”, denominati così proprio per richiamare i punti “miglia” cumulabili viaggiando in aereo. Non sono state mostrate altre interazioni con altri abitanti dell’isola, né le classiche attività di caccia e pesca firma digitale del gioco. Ma si sono intravisti qua e là pesci nel limpido mare azzurro, e adorabili animaletti saltellanti si aggirano per l’isola già ora, prontissimi per future, lunghissime chiacchierate: tranquilli!

Animal Crossing New Horizons

Guardare un panorama così non può che rilassare la mente e i sensi, non trovate?

È proprio questo il bello del gameplay abbastanza esteso che abbiamo potuto vedere oggi: senza nulla togliere al gioco che da appassionati abbiamo imparato ad amare per il “dolce far niente” che garantiva, le nuove funzioni sembrano voler riempire di linfa vitale ogni movimento, dare un senso nuovo a ogni attività, senza cambiare la sensazione di pienezza che lo svolgere quelle attività aveva sempre posseduto nell’anima. Perché sì, non è mai stata solo una questione di gameplay, di gioco in sé e per sé, di “cosa posso fare in Animal Crossing nel mio tempo libero”. Quanto piuttosto di “cosa può fare Animal Crossing per riempire il mio tempo libero”. E la risposta (come si suol dire in ambiti di clickbait) vi sorprenderà (forse).

Animal Crossing è quel gioco che accosti a ben definiti momenti della tua vita, della tua infanzia magari, quel gioco che tiri fuori per entrarci dentro, dimenticandoti di momenti bui o tristi, o semplicemente osservando una realtà parallela sempre spensierata, cristallizzata in una cartoonesca perfezione, in una dolcezza quasi infantile che ti fa tornare bambino. A questo servono, in New Horizons, i numerosi suoni, studiati, ci viene detto, tanto precisamente da essere stati registrati uno a uno dai developer “camminando davvero sulla sabbia”, ad esempio, per ricreare le sonorità più realistiche possibili.

A questo servono i dettagli, i piccoli apparentemente semplici dettagli, come le chiome degli alberi che, in base a quanto forte tira il vento, vedremo muoversi più o meno intensamente. A questo serve il ciclo giorno/notte che rispetta l’orologio integrato nella console, il turbinare incessante delle stagioni, lo scorrere, insomma, di un tempo parallelo al nostro; mai tangente, se non quando siamo noi a deciderlo, facendo di quel tempo il nostro tempo personale. Il nostro tempo libero. Tempo che possiamo condividere con 7, e ripetiamo, 7 giocatori contemporaneamente tutti nella stessa isola, che, se vogliamo, non sarà più “estranea”, permettendo a tutti e 8 i giocatori di convivere in un unico ambiente condiviso. Un sistema di priorità rappresentate da bandierine individuerà il giocatore “leader”, che potrà svolgere tutte le attività che avrebbe svolto nella sua isola, senza restrizioni di sorta. Un sistema intelligente, che permette una condivisione controllata ma più libera che in passato delle proprie città e abitazioni con gli amici.

La domanda posta in apertura di questa anteprima è, purtroppo, destinata a rimanere ancora in larga parte senza risposta, almeno fino al 20 marzo 2020. Come si crafta il tempo libero? Come si prende un’esperienza che basa la sua validità sulle emozioni provate dal giocatore mentre vive una vita parallela in compagnia di adorabili animaletti che hanno come unica cura il procurarsi nuovo arredamento, o il chiacchierare con noi (tranne il nostro personaggio, che ha sempre il fiato di Nook sul collo!); come si migliora questa esperienza senza farle perdere le caratteristiche che la hanno resa celebre, che la caratterizzano, che sono, in sostanza, la sua anima, e di riflesso anche… la nostra? Riponiamo una grande fiducia nel lavoro di Nintendo, in questo senso. Da quello che abbiamo avuto modo di gustare in questo E3 2019, Animal Crossing New Horizons sembra davvero un Animal Crossing fatto e finito, più coinvolgente, forse anche più attivo, di poco (mica vogliamo stressarci), rispetto ai titoli passati. La verità, forse, è che non esiste una vera, univoca risposta alla domanda che abbiamo posto: perché ognuno, nel suo tempo libero, inserirà, quando Animal Crossing New Horizons sarà distribuito, gli ingredienti che preferisce, quelli che lo rendono felice. Quelli, che lo rendono… libero.

Vive in simbiosi con la sua Switch, segnato da un'infanzia vissuta solo sulle console Nintendo portatili. Persino la sua prima console Sony è stata la portatile PSP, il che è tutto dire. Monta video da quando erano ancora di moda gli AMV su Dragon Ball, e si usava Movie Maker pensando di essere i nuovi Spielberg. Malato di giochi competitivi ed E-sport, ma anche dal lato opposto dello spettro di GDR e Story Driven, pochi titoli si salvano dalle sue spire, e solo perchè ogni tanto deve anche nutrirsi e dormire. Ha scritto questo testo, ma di solito non parla di sè in terza persona. Così, per dire.