Superliminal Recensione

Superliminal

Seppur normalmente infallibili, capita che a volte i nostri sensi ci inviino dei segnali sbagliati, facendoci credere a qualcosa che in realtà è ben diverso da come lo immaginiamo. Vi sarà sicuramente capitato di trasformare inconsciamente un’ombra notturna in un terrificante mostro quando eravate piccoli, oppure essere sicuri di aver udito un suono che nessun’altro sembra aver sentito. È vero, ogni tanto i sensi si prendono gioco di noi, ma non sempre è un fatto negativo: basti pensare a come gli illusionisti sfruttino degli “inganni” di questo tipo per far avverare una magia e stupire il pubblico incredulo. Superliminal è un esperimento di Pillow Castle Games che punta proprio a questo: confondere la percezione del giocatore, creando sorprese e giochi di prospettiva che mai ci si potrebbe aspettare da un prodotto del genere. Questo breve ma intrigante titolo è disponibile a partire da oggi in esclusiva PC su Epic Games Store, tra l’altro con un prezzo speciale se acquistato entro il 18 novembre. Senza ulteriori indugi, seguiamo l’abile guida del Dr. Glenn Pierce e scopriamo i consigli per sognare in maniera produttiva.

Superliminal

Consiglio 1: tutto è perfettamente non normale

Come anticipato nell’introduzione, il succo del gameplay e della struttura narrativa di Superliminal risiede nel concetto di prospettiva. Il titolo è un puzzle game in cui dovremo risolvere dei rompicapi basati sul punto di vista, sulla percezione e sul pensare fuori dalle righe. Fin dai primi momenti, quando afferriamo una piccola pedina degli scacchi e ci rendiamo conto che è ben più grande di quanto sembrasse, il gioco ci fa capire che in questo mondo vigono delle regole estremamente diverse da quelle della realtà. È complicato spiegare brevemente tutti i modi in cui quest’opera sovverte le convenzioni e rende possibile l’impossibile. Provate a fare un piccolo esperimento: puntate il vostro sguardo verso un oggetto molto lontano da voi e poi provate ad afferrarlo, chiudendo la mano. Adesso immaginate che, aprendo le dita, l’oggetto si trovi lì, non più grande del vostro palmo. Questo è il meccanismo alla base dei puzzle che incontrerete in quest’opera. La distanza, le dimensioni e tutti questi concetti non esistono, c’è solo la prospettiva e il modo in cui voi percepite la realtà di fronte a voi.

Gli enigmi, d’altro canto, non si limitano solamente a cambiare alcune regole. Sebbene siamo di fronte ad un titolo piuttosto corto (circa 3 ore di durata), vengono proposti numerosi rompicapi, tutti unici e originali. Ogni singolo livello introduce un nuovo punto di vista, una novità nel gameplay e un procedimento di risoluzione differente rispetto ai precedenti. Ogni tanto, i puzzle sono intervallati da sequenze narrative in cui a venire ingannata sarà la nostra stessa concezione dell’opera. Nel raggio di pochi minuti, la vostra mente cambierà continuamente idea su ciò che appare a schermo, trasmettendovi sensazioni contrastanti che rendono ancor più intrigante il percorso. Passerete dal sentirvi rasserenati e deliziati dalla bellezza dei rompicapi al covare dubbi sulla vera natura dell’esperienza, tanto da talvolta rimanerne sinceramente confusi. Questo, ovviamente, può cambiare da persona a persona: Pillow Castle Games ha costruito una formula di narrazione in cui nulla è chiaro, tutto è messo in dubbio, non ci sono informazioni concrete e l’atmosfera è in continuo e silenzioso mutamento, perciò ognuno interpreterà la situazione a modo suo. Fa tutto parte di un inganno ben riuscito, che costituisce la vera bellezza di Superliminal.

Superliminal

Consiglio 2: segui le indicazioni, quando ci sono

Il rischio che si genera con una struttura così particolare, purtroppo, è l’elevata facilità con cui si può rimanere bloccati. Il titolo costringe a pensare fuori dagli schemi e a inventarsi soluzioni basandosi su meccaniche che talvolta non vengono nemmeno spiegate. Tutto acquisterà un senso nel finale, ma il dramma è proprio quello di riuscire ad arrivarci. È ovvio che capiteranno una o due occasioni in cui, nonostante proviate di tutto, non riusciate ad afferrare la risposta ad un enigma, soprattutto nel caso di alcuni rompicapi molto contorti. Abituarsi a ragionare in un contesto così misterioso e incerto non è facile, e quando i propri sforzi non conducono a nessun risultato si può entrare in un profondo stato di frustrazione. Questo causa il distacco dall’atmosfera del gioco, trasformando le sezioni narrative in boriosi “walking simulator” attraverso una triste reazione a catena. È chiaro che c’è un obbiettivo e un pensiero ben delineati dietro alle scelte di design, e che l’opera è stata pensata per essere vissuta in una singola sessione, ma questi fattori ostacolano proprio il raggiungimento del suo scopo. Va però sottolineato che, tutto sommato, la difficoltà della maggior parte dei puzzle non è elevata ed è spesso sufficiente un singolo passaggio per trovare la soluzione.

Consiglio 3: non essere allarmato

L’aspetto in cui Superliminal si distingue, oltre che alla sua capacità di manipolare la prospettiva, è certamente l’atmosfera. La musica, gli effetti sonori e anche lo stile artistico vengono sfruttati durante tutta l’esperienza per trasmette diversi stati d’animo al giocatore e mantenere vivo l’interesse tra un enigma e l’altro. Si passa da ambienti semplici e colorati, caratterizzati da deliziosi motivetti lo-fi, a luoghi bui e tetri in cui la luce e gli effetti sonori giocano brutti scherzi all’immaginazione. Alcuni livelli, soprattutto quelli intermedi, generano un vero e proprio senso di pericolo e ansia nel giocatore, di cui spesso non ce se ne accorge subito. Bastano pochi minuti, però, per far tornare tutto luminoso e quasi comico, con stanze sottosopra e castelli gonfiabili in miniatura. Così come per i rompicapi, anche questa bizzarra struttura ha il suo significato che diventerà chiaro solo dopo il finale, in una grande rivelazione che non solo trasmette un importante messaggio ma stimola anche il ragionamento e il pensiero verso temi molto cari all’uomo. Non bisogna essere allarmati, quindi, se non si riesce a dare un senso a ciò che appare su schermo: spesso non ce l’ha veramente.

Superliminal

Consiglio 4: (non) va tutto bene

Per quanto questi esperimenti così brevi spesso posseggono una cura per il dettaglio di netto superiore a molti altri prodotti, è anche altrettanto probabile che qualche difetto sfugga all’attenzione. È capitato infatti più volte, durante la nostra esperienza di gioco, di precipitare attraverso la mappa o attraversare pareti che avrebbero dovuto essere solide. Inutile sottolineare che ciò ci ha costretto a resettare il livello, un’operazione per fortuna non troppo scomoda ma comunque fastidiosa. Superliminal soffre anche di alcuni problemi grafici, dovuti probabilmente alle meccaniche particolari su cui si basa: non è raro incappare in texture discontinue e tremolanti, così come notare dei buchi nel pavimento. Mentre tutto questo però può essere risolto tramite patch, ciò che manca del tutto a questo titolo è la rigiocabilità. Non vogliamo penalizzare troppo l’esperimento di Pillow Castle per questo aspetto, visto che come già detto è inteso essere un’esperienza di una volta sola, ma chi si appassiona all’opera non potrà far a meno di notare la breve durata e i pochissimi motivi per iniziare una seconda partita. Dopotutto, una volta scoperto il trucco, la magia perde il suo fascino.

Superliminal offre un viaggio ai limiti del surreale, in cui la prospettiva è l’unica regola in vigore. Ci si può facilmente immergere nell’eccezionale atmosfera e rimanere affascinati dai puzzle eccentrici e originali, tanto quanto è semplice notare i limiti di questo tipo di esperimenti. In uno scherzo quasi paradossale, la breve durata dell’esperienza è sia il suo punto di forza che il suo punto debole: la conclusione giunge al momento giusto, lasciando tuttavia poco tempo per godersi appieno il gioco. Vale la pena affrontare almeno una volta l’impresa solo per scoprire il messaggio finale, che si rivela potente e arguto più di quanto ci si possa aspettare. Se avete apprezzato opere come The Stanley Parable o Antichamber, con Superliminal vi sentirete immediatamente a casa.

Il fortuito incontro con una piccola cartuccia usata per Game Boy ha acceso la passione per i videogames in Lorenzo, al tempo ignaro ragazzetto con la passione per la narrazione. Non ci è voluto molto prima dell'entrata nel mondo del modding, seguita a ruota dagli esperimenti su GameMaker, un breve soggiorno su YouTube e infine l'investitura a Dungeon Master. I videogiochi hanno accompagnato Lorenzo durante tutto questo viaggio, sia come momento di relax e divertimento che come fonte di ispirazione. Adesso, la sua ultima tappa lo vede pienamente immerso nella scrittura giornalistica, nel frattempo che continua a coltivare il suo amore per le grandi storie.