Kingdom Hearts Melody of Memory Provato: una sinfonia di luce

Kingdom Hearts Melody of Memory

Il 2020 è un anno piuttosto ricco per il brand di Kingdom Hearts: dalla pubblicazione di ReMind (QUI per la recensione), contenuto aggiuntivo del terzo capitolo della saga, all’arrivo su smartphone di Dark Road, il capitolo mobile che racconta nascita e vita del maestro Xehanort, fino ad arrivare ad un nuovo capitolo su console che prende il nome di Kingdom Hearts Melody of Memory. E come se non bastasse, altri progetti sono attualmente in cantiere, riconfermando la saga di Tetsuya Nomura come una delle colonne portanti di casa Square Enix, e non è un segreto che quello di Kingdom Hearts sia uno dei marchi di maggiori successo per la casa nipponica.

Tale popolarità è sconfinata in una miriade di capitoli, ognuno parte integrante di una trama sempre più ramificata e complessa, tant’è che nella saga non esistono spin-off. Anche Kingdom Hearts Melody of Memory infatti sarà un tassello fondamentale per il proseguimento dell’avventura di Sora, Kairi e Riku, ormai nuovamente separati  dopo gli avvenimenti di Kingdom Hearts 3. Il capitolo Rythm, previsto per il 13 novembre su PlayStation 4, Xbox One e per la prima volta anche su Nintendo Switch, approda sugli store digitali delle rispettive console con una demo gratuita, utile per introdurre i giocatori al sistema di gioco e alle meccaniche che comporranno il gameplay. Dopo aver sconfitto heartless a ritmo di musica per qualche ora, siamo finalmente pronti per parlarvi di questo nostro primo approccio al nuovo capitolo della serie targata Square Enix, in attesa di mettere le mani sul prodotto completo, e di scoprire cosa ci riserverà questo nuovo corso narrativo della saga.

Kingdom Hearts Melody of Memory: prego, maestra Shimomura

Non è una novità che l’annuncio di Kingdom Hearts Melody of Memory sia stato accolto con una nota di incertezza da parte del pubblico e in special modo dai suoi fan. Soprattutto in Europa, in cui il Rythm non è un genere così diffuso, approcciarsi ad un gameplay in fin dei conti estremamente diverso rispetto a quello tradizionale della saga, genera un trauma o una condizione di rifiuto nei giocatori meno avvezzi. Eppure, il sottoscritto consiglia di approcciarsi, grazie a questa demo gratuita, al gameplay di Melody of Memory, la quale permette di avvicinarsi ad un qualcosa totalmente estraneo alla realtà video-ludica che noi Occidentali siamo abituati a vivere. Il primo approccio al gameplay è stato decisamente confusionario, poiché vi sono diverse meccaniche che si intervallano nell’insolito gameplay di Kingdom Hearts Melody of Memory. L’approccio col tutorial ci ha permesso infatti di capire con cosa abbiamo a che fare, e soprattutto, di quanto sia banale in fin dei conti il sistema di gioco che caratterizza questa nuova produzione di Square Enix. Diversamente dalla vasta platea di titoli ritmici presenti in Occidente, i quali basano l’intera esperienza sulla pressione di tasti basandosi non solo sul ritmo della musica ma anche su ciò che compare su schermo, il nuovo capitolo della saga di Tetsuya Nomura potrebbe rappresentare una via d’accesso più abbordabile per il pubblico medio al panorama dei videogiochi ritmici. Questo perché, all’esecuzione delle note mediante la pressione di uno dei tre tasti predefiniti, si unisce una componente action, con la quale, siamo invitati ad eliminare ondate di heartless che si presentano sul percorso affrontato dal trio in utilizzo, in questo caso Sora, Pippo e Paperino. Anche premendo un tasto qualsiasi tra quelli adibiti all’esecuzione di una singola nota, potrete eliminare il singolo heartless che si presenta lungo il tragitto, utilizzando addirittura i comandi azione nel momento in cui è richiesto. Nel percorso, la quantità di heartless e dunque, di note da eseguire, cambiano drasticamente a seconda della difficoltà selezionata tra Principiante, Standard ed Eroe, con la possibilità di addolcire l’esperienza cambiando lo stile – selezionato sempre dal menù – con cui eseguirete la canzone. Quest’ultimo, in base a quello scelto, cambia in maniera significativa le meccaniche di gioco e al momento ne troviamo soltanto due: oltre a quello base, il giocatore può selezionare “Uno solo” per godersi il brano con la pressione di un sol tasto, oppure “Artista” tramite il quale, la difficoltà aumenta notevolmente a causa dell’aggiunta di nuovi bersagli.

Insomma, sotto questo profilo, la componente ritmica di Melody of Memory sembra offre sia un’esperienza equilibrata per coloro che vogliono semplicemente godersi l’avventura con protagonista Kairi, sia un buon livello di sfida per coloro che cercano pane per i propri denti, complicando la partita con la modalità Eroe e lo stile Artista. Ciò nonostante e rispetto ai suoi competitor, il nuovo Kingdom Hearts presenta una base di gameplay piuttosto banale, come già menzionato in apertura, la quale non andrà sottovalutata dato che i pattern delle canzoni tendono a diventare più complessi man mano che avanzerete di capitolo in capitolo. Infatti, vi è una bella differenza tra i brani del primo Kingdom Hearts e quelli di Birth By Sleep e A Fragmentary Passage, tant’è che il sottoscritto stesso fatica nel portar a termine l’ultimo brano presente in questa demo, soprattutto alla difficoltà massima.

Una prima nota incerta

Attraverso questa piccola demo, i cui contenuti possono consumarsi nel giro di una ventina di minuti  a cui si aggiunge una rigiocabilità data dal senso di miglioramento del giocatore stesso, abbiamo potuto notare diversi difetti del sistema di gioco. Quello più grave è legato ai comandi, i cui input non vengono rilevati correttamente nel gioco quando affrontiamo una fase decisamente più concitata del brano. Specie nei brani disponibili, “The Rustling Forest” e, ancor di più in “Wave of Darkness I”, troviamo fasi in cui dobbiamo eliminare una grandissima quantità di nesciens, ed è proprio in quei momenti in cui salta fuori il momentaneo problema principale di questa produzione. A volte, soprattutto quando siamo obbligati a premere rapidamente i tasti per eseguire le note, gli input non vengono presi in tempo, o non vengono proprio rilevati, condannandoci dunque ad una nota mancata, rimettendoci in questo modo anche qualche punto vita. E siccome nella demo gli oggetti come pozioni ed etere non sono utilizzabili, portare a termine un brano alla massima difficoltà è ancor più ostico. Confidiamo dunque in una risoluzione del problema, poiché il ritmo fila liscio come una meraviglia ed è un peccato ritrovarsi con degli input che non ne vogliono sapere di rispondere.

Sviluppato questa volta con Unity, e non in Unreal Engine 4 come è accaduto per Kingdom Hearts 3, al colpo d’occhio Melody of Memory non è poi così  esaltante, dato che ritroviamo degli assett ripescati direttamente dai capitoli rimasterizzati. Sicuramente, dopo la piacevole – ma non del tutto perfetta – esperienza visiva offerta dal motore grafico di Epic Games, tornare a vivere quei modelli poligonali così obsoleti non ci ha colpiti in maniera positiva, ma siamo consci del fatto che l’aspetto grafico non sia uno degli elementi fondamentali che costruiscono un rythm game. Al contrario, però, la colonna sonora è uno dei pilastri fondamentali dell’esperienza e i brani composti da Yoko Shimomura e dal suo team, in combutta con quelle che hanno accompagnato le pellicole cinematografiche di Disney, sono come d’aspettativa spettacolari e non vediamo l’ora di riascoltarli nel prodotto completo, che ricordiamo vanterà ben 140 brani. In questa demo, infine, troviamo anche una modalità cooperativa locale, da poter affrontare assieme ad un amico, oltre alla componente multigiocatore che ritroveremo nel prodotto finale.

Non ci resta dunque che attendere finalmente l’arrivo di Kingdom Hearts Melody of Memory, curiosi di sapere dove andrà a parare la trama costruita dalla saga con questo capitolo rythm. Con la speranza che Kairi si riveli un’ottima protagonista grazie allo spazio concessole – QUI per il nostro approfondimento sulla sua storia -, restiamo fiduciosi sui possibili miglioramenti che verranno apportati a ridosso della release ufficiale del titolo, afflitto al momento da problemi legati all’input dei comandi. Finalmente la splendida colonna sonora della saga di Kingdom Hearts avrà finalmente il ruolo che merita in Melody of Memory, tra composizioni celebri e le opere della compositrice Yoko Shimomura, non possiamo che essere alquanto trepidanti di ascoltare e giocare tutti brani che ci hanno accompagnato nelle avventure di Sora e compagni, riservando una grande curiosità nei contenuti inediti che troveremo all’interno del nuovo capitolo della serie.

Matteo è un grande appassionato di videogiochi, manga ed anime. Come videogiocatore nasce sul Nintendo 64, Il suo primo videogioco? Super Mario 64. Col passare del tempo si è unito alla famiglia delle console di casa Sony e adora in particolare i videogiochi di produzione giapponese, ma grazie anche al suo spirito di cacciatore di trofei, prova interesse in ogni sfaccettatura del videogioco.