La tecnologia è come un organismo vivente, che ha però un’evoluzione velocissima. La tecnologia non impiega secoli o millenni a cambiare, ma misura la sua crescita in settimane, o giorni, e non sembra volersi arrestare, o rallentare. Alla Take-Two Interactive però, sembra ci sia qualcuno, e nello specifico il presidente Karl Slatoff, non del tutto convinto delle potenzialità tecnologiche dei servizi di sottoscrizione nel mondo del gaming.
Mentre gran parte degli osservatori infatti guarda a simili servizi, come ad esempio l’Xbox Game Pass, come il vero futuro dell’industria videoludica, Slatoff non condivide questi entusiasmi, e rimane scettico. Ovviamente questo non significa che il presidente di Take-Two Interactive viva su Proxima Centauri e non consideri del tutto questi servizi. Come guida di una delle più grandi compagnie dell’industria, però, Slatoff ha voluto esprimere (in una chiamata trascritta da VG24/7), i suoi dubbi sul fatto che i servizi di sottoscrizione diventeranno la principale o l’unica via di fruizione del prodotto videoludico:
“Siamo molto scettici sul fatto che le sottoscrizioni diventeranno l’unico modo o il modo principale in cui l’intrattenimento interattivo verrà distribuito. Questo per via del modo in cui le persone lo utilizzano. E il prezzo di vendita di un titolo, che è ragionevole, anzi molto, molto basso, sulla base del tempo giocato.
Quindi credo che sia improbabile che le sottoscrizioni soppiantino il videogioco, un fallimento come modello principale di business. Le sottoscrizioni possono giocare un ruolo nel far conoscere il catalogo. Abbiamo supportato molte sottoscrizioni, offerte con i titoli del nostro catalogo, e immagino che continueremo a farlo. E in ogni caso, alla fine, saranno i consumatori a decidere, e noi andremo dove andranno i consumatori”
Non è la prima volta che Slatoff si esprime in questo modo sui servizi digitali. Il mese scorso infatti, il presidente di Take-Two Interactive si era espresso nello stesso modo sul cloud gaming, e quindi sembra chiaro che l’azienda, attualmente impegnata (a quanto sembra) nell’acquisizione di Codemasters, stia intraprendendo una strada completamente diversa da quella di Microsoft. Solo il tempo saprà dirci ci avrà avuto ragione.