Xbox compie 20 anni: i momenti chiave della sua storia

Xbox 20

Buon compleanno Xbox! Per i pochi disattenti di voi, il 2021 segna infatti i primi vent’anni del marchio console e videogiochi lanciato da Microsoft il 15 novembre 2021, con la prima piattaforma esclusivamente dedicata ai “videogames”. In vent’anni di acqua sotto i ponti ne è passata davvero tantissima e non si può dire che gran parte dei videogiochi come li conosciamo oggi non siano merito del team interno che si preoccupò di sviluppare il ramo gaming della casa di Redmond. Gli auguri sono dunque meritatissimi e mentre a Seattle si preparano a festeggiare con una lunga maratona di eventi che si concluderà proprio in autunno inoltrato a noi pare più che corretto celebrare questo traguardo. E lo facciamo con questo speciale, che mette in risalto momenti speciali, curiosità e tappe della storia del verde più famoso dei videogiochi.

Xbox Indie ShowcaseLa presentazione della prima Xbox con The Rock

A differenza di oggi, dove il nuovo hardware viene presentato con eventi dedicati, la prima Xbox venne svelata durante il CES 2021. Sul palco c’era Bill Gates, insieme a The Rock, più conosciuto come Dwayane Johnson. L’attore e wrestler americano venne infatti scelto come testimonial. Sono ben lontani i tempi attuali: all’epoca non c’era una figura di spicco e la divisione gaming era curata direttamente dalle figure chiave dell’azienda.

L’intero reveal puntò sulle performance della console. La prima Xbox era davvero un concentrato di potenza e all’epoca dell’uscita dovette confrontarsi con tre console decisamente più conosciute: il Dreamcast di SEGA, che risultò purtroppo essere l’ultimo hardware della casa di Sonic, la PlayStation 2 (che uscirà vincitrice dalle vendite) e il Nintendo GameCube, che venne surclassato proprio dalla neonata console Microsoft.

L’acquisizione di Bungie

All’epoca della prima Xbox, il team di sviluppo diede un forte segnale all’industria cominciando le prime acquisizioni. Siamo ben lontani dai tempi di oggi ma l’accordo raggiunto con il team di sviluppo diede i natali ad Halo. Un pezzo di storia che venne scritto a giugno del 2000 e durò circa 7 anni, proprio durante la presentazione di Halo 3, dove si annunciò la separazione. Non si può dire però che questa partnership abbia rivoluzionato completamente il mondo dei videogiochi, riuscendo a portare nelle case di tutti i giocatori un first-person-shooter che ha gettato le basi per tutti gli altri giochi simili. Un grandissimo successo, considerando che almeno inizialmente Bungie avrebbe dovuto occuparsi solamente nello sviluppo di titoli per Macintosh.

Gears of War che reinventa i TPS

Oltre a Halo, un altro grande successo di Microsoft e Xbox è sicuramente Gears of War. Il franchise creato da Epic Games ha saputo rivoluzionare completamente il mondo dei third-person-shooter e come accaduto con Halo, a esempio, tutte le altre produzioni hanno attinto pienamente dal sistema di copertura creato da Cliffy B. Oggi la serie è in mano a The Coalition, mentre gli sviluppatori originali sono impegnati su altro (Fortnite e una competizione con Steam, ad esempio) ma Gears of War resta nel cuore di tutti gli appassionati di videogiochi.

Il lancio di Xbox Live

Nel 2002, Microsoft decise di lanciare il primo, vero passo verso il mondo del gaming odierno come lo conosciamo oggi. Tramite un abbonamento introdusse Xbox Live, un servizio che permetteva ai giocatori di poter giocare online con amici e parenti. Sony e Nintendo sono sempre state un po’ restie a lanciare modelli simili ma con il tempo la strada tracciata da Microsoft si è rivelata essere quella corretta. Non solo: grazie all’abbonamento, la struttura di Xbox Live è sempre stata un passo avanti rispetto ai suoi competitor, riuscendo dunque ad imporsi come una realtà di valore.

I Tre Anelli di Xbox 360

Non ci sono stati solo buoni periodi per Microsoft. Il lancio di Xbox 360, da tutti riconosciuta come una console migliore di PlayStation 3 sotto il lato dello sviluppo, portò sì la casa di Redmond ad avere la meglio su Sony ma dietro l’angolo c’era un problema enorme: i Three Rings of Death. Si trattava di una rottura della console, causata da un difetto di fabbrica. Il guasto si riconosceva subito: gli anelli intorno al tasto di accensione cominciavano a lampeggiare (da qui il nome dell’errore). Il costo in termini di immagine fu basso, tra aumento della garanzia e un ottimo servizio di assistenza ma quello monetario fece perdere a Steve Ballmer (all’epoca presidente di Microsoft) circa 1,5 miliardi di dollari.

Il disastro di Don Mattrick con Xbox One

L’ottima popolarità (e gli ottimi guadagni) dell’epoca Xbox 360 vennero non uccisi ma messi in serio pericolo da Don Mattrick. All’epoca della presentazione di Xbox One infatti, l’ex Senior VP del reparto videogiochi di Microsoft inanellò una brutta figura dietro l’altra: presentò la console ad un costo più alto del diretto concorrente, obbligando i giocatori ad acquistarla con in bundle Kinect (che ne fece schizzare verso l’alto il prezzo) e svelando la strategia “always online”, con continui check. Arrivando addirittura a schernire chi non poteva avere una console connessa a Internet 24 ore su 24, con una frase davvero infelice.

Abbiamo un prodotto per quelle persone che non sono in grado di avere una qualsiasi forma di connettività. Si chiama Xbox 360.

Don Mattrick venne allontanato nel luglio 2013, quando neanche il damage control dei PR riuscì a salvare i primi anni di vita della nuova generazione Microsoft.

Phil Spencer e la rinascita del brand Xbox

Dopo Don Mattrick toccò a Phil Spencer invertire la rotta. E possiamo dire che ci è riuscito senza problemi. Il marchio Xbox è infatti tornato più forte che mai, con Spencer intenzionato ad abbattere qualsiasi tipo di barriera tra i giocatori. E così nascono nell’ordine: Xbox Play Anywhere, che permette di acquistare un gioco una volta e giocarlo su più dispositivi con Windows, che segna poi la nascita di Xbox Game Pass e ovviamente di xCloud. Una serie di innovazioni tecnologie, che vogliono portare i giochi a tutti e non solo a chi ha acquistato una console. Tanto che oggi è possibile fruire di Crackdown 3 su PC, su una console di casa Microsoft, su un telefono o una TV Android. Impensabile, almeno vent’anni fa. Senza dimenticare poi la sua missione più grande: le acquisizioni degli studi, tra cui quella di Bethesda.

Tanti auguri, Xbox. Un grazie enorme a Microsoft per aver lanciato questo marchio all’interno della grande industria dei videogiochi. Perché più siamo, meglio giochiamo e più possibilità di divertirci abbiamo. Brindiamo ad altri vent’anni ricchi di grandi intuizioni e grandi giochi, per tutti!

https://www.youtube.com/watch?v=Z41PFI6KVKk

Alessandro muove i primi passi nei videogiochi grazie a Crash Bandicoot 2 e The Curse of Monkey Island. Il suo genere preferito restano le avventure grafiche e narrative ma ama anche gli sportivi come ad esempio FIFA (dove comunque non sarà mai bravo quanto vorrebbe). Nel tempo libero impreca per i risultati dell'Inter, legge e suona la chitarra