Per trovare e capire il fenomeno di Dark Souls, God of War e altri hack ‘n’ slash con elementi più o meno tecnici, bisogna fare un salto indietro nel passato e tornare al lontano 1988, quando per la prima volta nei negozi di videogiochi giapponesi debuttò un prodotto di casa Tecmo. Sto parlando ovviamente del primo capitolo della serie Ninja Gaiden, conosciuto in madre patria con il titolo Ninja ryukenden (la denominazione classica che conosciamo è infatti il titolo dato in Nord America). Da lì in avanti la serie ha avuto alti e bassi, con cambi di publisher e sviluppatori a p iù riprese. Molti di voi, probabilmente i più giovani, si ricordano però dei primi capitoli che presero piede nell’epoca Xbox 360/PlayStation 3 ed in questa recensione ci occupiamo (per quanto possibile) di esaminare attentamente proprio quel filone, grazie al debutto di Ninja Gaiden Master Collection, una raccolta di quella trilogia sviluppata da Team Ninja riproposta in versione rimasterizzata su PC, Nintendo Switch e PlayStation 4. Dopo anni di assenza, parzialmente colmata da altri giochi dello stesso filone, il Ninja Ryu Hayabusa è stato nuovamente in grado di farci innamorare come avvenuto diversi anni fa.
Ninja Gaiden Master Collection: un Ninja rimasterizzato
Nel corso della mia prova con Ninja Gaiden Master Collection mi sono reso conto di quanto tempo sia passato. Inutile dire che certi ricordi sono stati un po’ sfalsati dalle prove più recenti. Nonostante Team Ninja sia una delle migliori software house in circolazione e nonostante (ne sono certo) ami al massimo le sue tre creature principali, il peso del tempo purtroppo si fa sentire abbastanza. Soprattutto per quanto riguarda il lato grafico, che ovviamente risente del tempo passato. I primi due capitoli della saga, in realtà, sono ancora abbastanza sporchi a livello grafico e non sono in grado di regalare un bel colpo d’occhio. Dobbiamo però ricordarci che sto descrivendo dei giochi che hanno rispettivamente 14 e 12 anni sulle spalle, anche se le edizioni Sigma sono leggermente più recenti ma comunque era davvero difficile riuscire a rielaborare completamente un comparto grafico basandosi su una versione originale. Discorso diverso invece per quanto riguarda il terzo capitolo: essendo decisamente più recente, il colpo d’occhio risulta ancora molto soddisfacente.
Ninja Gaiden però non è solamente grafica, anzi. È vero che nel corso degli ultimi anni abbiamo assistito ad un livello di pulizia decisamente più generale e molto convincente anche per questo genere di prodotti ma è bene ricordare che la trilogia di Team Ninja punta più a convincere il giocatore sotto l’aspetto puramente tecnico a livello di gameplay. Il parallelismo con giochi decisamente più recenti che ho fatto in apertura della recensione, come ad esempio God of War e la serie Dark Souls non è ovviamente a caso: il filone degli hack ‘n’ slash nel corso degli anni ha vissuto moltissime mutazioni eppure i tre giochi della serie sono ancora uno dei punti di riferimento per quanto riguarda la sfida e la ricerca di un gameplay decisamente cattivo, violento ed estremamente punitivo nei confronti del giocatore. Ed è qui che il lavoro sulla remaster di Team Ninja prende davvero piede e il tempo sembra essersi bloccato a quando per la prima volta qualcuno ha avviato uno dei tre dischi. Con tutte le differenze grafiche del caso, a partire anche dalla risoluzione e finalmente le ambientazioni risplendono a 1080p, cosa impossibile nelle versioni originali, bloccate a 720p a causa delle limitazioni tecniche di PlayStation 3 e Xbox 360.
Brutale e preciso, come un Ninja appunto
Il gameplay della Ninja Gaiden Master Collection è semplicemente perfetto. Un difetto, probabilmente anacronistico a causa del tempo che passa esiste, ma non è propriamente un grosso problema considerando la natura delle tre versioni rimasterizzate, che cerca di riproporre lo stesso feeling con i giochi originali. E qui ovviamente non c’è molto da discutere: il sistema di gioco è veloce, preciso e con tutte le combo originali che ricordiamo. Pad alla mano il gioco risulta inizialmente molto complesso, anche a causa della telecamera non fissa ma una volta presa la mano con un sistema di controlli leggermente invecchiato ci troviamo davanti ad un vero e proprio sfavillio tecnico. Non si può fare button smashing: i nemici compaiono su schermo e sono più letali che mai, le boss battle (inclusi i mid boss o mini boss, presenti in alcune sezioni dei tre giochi) lasciano il giocatore decisamente soddisfatto dopo una lunga battaglia. Il feeling, come dicevo poco sopra, è decisamente identico e occorre parecchio studio non solo dell’ambiente ma anche delle combo. Il bello dei tre capitoli di Ninja Gaiden infatti sono i move set, differenti per titolo e per il loro impatto. Ad un certo punto diventa quasi imprescindibile riuscire a battersi e a migliorarsi, cercando per ogni ondata di nemici di aumentare sempre di più il counter delle mosse andate a segno.
Lo scorrere del tempo non ha minimamente intaccato la giocabilità dei tre Ninja Gaiden. Oltre alle combo, infatti, sono ancora presenti tutte le abilità del Ninja e un vasto set di armi, in grado di donarci un differente stile di gioco ad ogni run. La difficoltà inoltre è un vero e proprio punto di forza della Ninja Gaiden Master Collection. Il team di sviluppo avrebbe potuto “facilitare” leggermente i tre giochi, magari rendendo più vulnerabili i nemici o aggiungendo dei move-set o delle abilità a favore del giocatore, ma fortunatamente questo non è avvenuto. Il risultato è che tra le mani abbiamo non solo una rimasterizzazione convincente sotto l’aspetto puramente ludico, ma anche uno di quei pochi giochi che ad oggi richiede un impegno del giocatore, senza dover necessariamente prendere in prestito idee da altri prodotti che sono diventati popolari. Lo definirei quasi il trionfo della nostalgia, anche se ovviamente qualche idea resta un po’ anacronistica.
Ho già parlato, ad esempio, della telecamera. L’idea di avere un bottone dedicato a riportare la telecamera dietro le spalle di Ryu stona moltissimo. Anche lo shop per i potenziamenti, ad esempio quello di Ninja Gaiden Sigma 2, integrato come nella versione originale spezza il ritmo di gioco e riporta indietro di diversi anni il giocatore, che si ritrova così a vivere un game design figlio di un tempo passato che pensavano tutti di esserci lasciati alle spalle. Fortunatamente si tratta di sottigliezze: la vera sfida di Ninja Gaiden Master Collection è far vivere a tutti coloro che non hanno mai avuto modo di interfacciarsi con le opere originali una sfida degna di questo nome, con un sistema di combattimento pulitissimo, dove trionfare in scenari piccoli assediati da nemici. L’intero lavoro di Team Ninja, comunque sia, merita di essere apprezzato fino in fondo anche da chi ha vissuto appieno i tre titoli originali e vuole magari rispolverare le sue abilità oppure, a distanza di anni, tornare a solcare le strade di un’ambientazione per provare di nuovo a cimentarsi con un videogioco che alza il livello di sfida.
Tecnica, anche per l’hardware
Ninja Gaiden Master Collection non cambia quasi nulla e va benissimo così. Io, così come tanti altri appassionati delle avventure di Ryu Hayabusa volevamo probabilmente avere nuovamente la possibilità di giocare ancora una volta vestendo i panni del Ninja più famoso della storia dei videogiochi. Ed effettivamente questa cosa è successa ma visto che stiamo parlando di alcuni titoli legati ad un’epoca decisamente lontana è bene anche parlare dei benefici di questa rimasterizzazione, Che purtroppo, almeno al momento in cui scriviamo questa recensione, su PC non riescono a vedersi.
Proprio su PC infatti ho passato alcune ore in compagnia dei tre giochi e purtroppo alcuni aspetti tecnici del gioco sono impossibili da valutare. La risoluzione è bloccata a 1080p, che sicuramente rende ancora di più rispetto al passato ma la mia prova è avvenuta su una scheda video GeForce RTX 3060 Ti, abbinata ad un monitor 1440p. Non ho potuto trovare in nessun modo una voce nei menù in grado di capire come aumentare la qualità grafica (probabilmente non sarà presente anche nella versione finale ma con certezza non posso affermarlo) e soprattutto, cosa ancora più importante, non sono riuscito a dare uno sguardo al frame rate: il counter di Nvidia, infatti, non è ancora abilitato al momento in cui scrivo questa recensione.
Sono proprio questi motivi che purtroppo mi impongono di valutare Ninja Gaiden Master Collection non al massimo dei voti su PC. Sono certo che le versioni PlayStation 4, Xbox One e Nintendo Switch godranno di una realizzazione tecnica decisamente importante ma purtroppo non è il caso di questo porting, che si rivela essere decisamente scarno sotto il profilo puramente tecnico.
Mancanze o problemi tecnici in fase di review, è inutile dire che il lavoro tecnico si vede eccome. Basta prendere qualsiasi video di gameplay delle versioni PlayStation 3, ad esempio, per rendersi conto di come i modelli poligonali siano più belli, così come gli effetti di luce e i particellari. Anche il micro lag, particolarmente presente in alcuni punti è stato eliminato e tutti e tre i giochi ora riescono a girare senza problemi a 60 frame al secondo. Sotto questo aspetto, dunque, il lavoro di Team Ninja è stato decisamente encomiabile, anche se ovviamente i primi due capitoli risentono decisamente di più del loro passato.
Anche sotto l’aspetto delle musiche e degli effetti sonori Ninja Gaiden Master Collection riesce a spiccare. La colonna sonora colpisce e rapisce, mentre il doppiaggio giapponese è decisamente fantastico e forse rispecchia anche l’unica strada possibile con cui tornare a giocare insieme a Ryu Hayabusa.
Piattaforme: PS4, Xbox One, Switch e PC
Sviluppatore: Team Ninja
Publisher: Koei Tecmo
Ninja Gaiden Master Collection dimostra che ancora oggi c’è spazio per giochi estremamente tecnici di genere hack ‘n’ slash. Il rifacimento di Team Ninja delle tre versioni dei suoi titoli non è una dichiarazione di amore verso la serie ma più verso i fan, che attendevano probabilmente la possibilità di poter giocare nuovamente la trilogia con dei miglioramenti tecnici importanti, come ad esempio una maggiore fluidità. Quando però il feeling, pad alla mano, è ancora abbastanza fresco eccezion fatta per due o tre scelte poco convincenti allora ci si rende conto di quanto ancora oggi siamo davanti non solo a buoni giochi, ma anche decisamente godibili da un pubblico più giovane e meno conoscitore di una saga praticamente eterna.