Monster Hunter Rise Provato: primo approccio alla versione PC

Monster Hunter Rise Ghostof Tsushima

Tra circa tre mesi Monster Hunter Rise debutterà finalmente anche su PC, un traguardo che potrebbe sembrare scontato, ma che a ben vedere rappresenta una pietra miliare della storia editoriale e videoludica di Capcom. Tre mesi non sembrano affatto pochi, soprattutto considerando che i felici possessori di Nintendo Switch sono alle prese con la caccia ai mostri già da marzo (potete trovare qui la nostra recensione), con il risultato che agli utenti PC non resta che morire d’invidia rosicando come non mai. O meglio: non “restava” che morire d’invidia.

Pur trovandosi ancora incastrati in una situazione di attesa, i clienti di Steam potranno perlomeno consolarsi assaltando una demo in uscita domani, 13 ottobre, un piccolo trial che li preparerà in anticipo a vivere un’esperienza particolarmente diversa da quella che altrimenti potrebbero aspettarsi. Capcom ci ha fornito la chiave dell’early access alla demo in questione e, reduci dalle sanguinose sfide che abbiamo intrapreso, ne approfittiamo per riportarvi le nostre prime impressioni.

Monster Hunter Rise: un assaggio di ciò che è stato

Asce giganti, bastoni che governano insetti, cornamuse da combattimento e armature colossali di ogni forma e fattezza: il mondo di Monster Hunter è immediatamente riconoscibile, bizzarro e affascinante. Di suo, il brand è riuscito a trovare un’alchimia perfetta in cui i giocatori affrontano draghi, esseri mitologici, viverne e belve selvagge in mondi fantastici le cui dinamiche sembrano verosimili, se non addirittura reali. Ogni colpo sferrato ha il suo peso, ogni atteggiamento della propria preda rivela dei segreti e ogni particolare della scenografia fa parte di un ecosistema vivo. Detto questo, prima di dar effettivamente voce al nostro riscontro, è forse opportuno introdurre una minuscola premessa: Monster Hunter Rise è il primo Monster Hunter ad arrivare su PC. Almeno, in un certo senso. In passato i computer sono stati infatti graziati da Monster Hunter Frontier e Monster Hunter Online, due MMO che non sono mai arrivati in occidente, nonché dal fenomenale Monster Hunter: World (qui la nostra recensione dell’edizione PlayStation 4), il quale è però per stile e giocabilità un prodotto differente da qualsiasi altro episodio della saga.

Monster Hunter Rise è in tutto e per tutto un Monster Hunter dal gusto classico, lo è con i suoi vantaggi e i suoi “difetti”. Perché il virgolettato? Perché molte delle critiche che possono essere mosse ai titoli della serie hanno a che vedere con dettagli che non rappresentano errori di per sé, piuttosto cifre stilistiche. Monster Hunter è infatti caratterizzato da una difficoltà d’accesso molto spiccata, da un sistema di gioco apparentemente arcaico e da un compartimento grafico non particolarmente elevato. Stando alla demo, Monster Hunter Rise segue pedissequamente questi binari, offrendo quell’esperienza genuina che i fan della serie hanno imparato ad amare, ma che i neofiti potrebbero avere problemi a digerire.

Questo non vuol dire ovviamente che quest’ultimo esponente del brand sia effettivamente obsoleto, anzi è facile intuire che lo staff di Capcom stia esplorando nuove direzioni che rendano più godibile e immediata l’esperienza: l’introduzione di cavalcature canine, ossia i Canyne, riduce non poco i momenti morti dell’esplorazione, la verticalità delle mappe è stata valorizzata da un migliorato sistema di arrampicata, l’efficacia delle armi utilizzate è stata leggermente ribilanciata così da garantire un sistema più inclusivo e vario.

La nuova via della seta

Le novità, insomma, sono presentate in maniera sobria, ma saranno evidenti a chiunque abbia già partecipato alla caccia al mostro. La variazione più evidente è certamente quella stilistica, con l’avventura che si è spostata in aree geografiche più esplicitamente affini alle estetiche orientali, lanciando i giocatori in un mondo che è fatto di shinobi, di kunoichi e di pagode abbandonate. Si tratta di una modifica decisamente più profonda di quanto possa sembrare, soprattutto perché l’inedito setting ha permesso agli sviluppatori di introdurre nuove meccaniche che alterano significativamente la formula prestabilita. Stiamo parlando dei già citati Canyne, ma anche all’uso del “filo di seta”, uno strumento le cui funzionalità sono estremamente varie e indispensabili.

Con il filo di seta è possibile imbrigliare i mostri a cui si da la caccia, abilità che permette di controllarli temporaneamente così da farli combattere contro altre creature e che fornisce importanti momenti di tregua con cui causare loro danni, allo stesso tempo il poliedrico strumento può essere usato anche per accedere a scorciatoie, migliorare l’efficacia dei propri movimenti sul campo di battaglia e sfruttare le abilità speciali di ogni singolo armamentario. Il filo di seta diverrà velocemente il vostro migliore amico, se gliene offrirete l’occasione, soprattutto se si tiene conto che l’atto del padroneggiare ogni tecnica è il vero segreto per godere appieno di Monster Hunter Rise. Il titolo potrebbe infatti sembrare a prima vista lento e macchinoso – almeno se comparato a titoli omologhi o allo stesso Monster Hunter: World -, tuttavia una volta padroneggiate mosse, ritmiche e movenze, l’esperienza di gioco si eleva e assume una frenesia unica ed entusiasmante che è integralmente sotto il controllo degli utenti.

C’è un che di nuovo

Fino a questo momento abbiamo parlato di cosa sia Monster Hunter Rise, più che del suo port per PC, quindi che novità introduce questa rinnovata edizione? Non moltissime, purtroppo. Pur tenendo conto che la demo non sia in grado di rappresentare appieno le potenzialità del prodotto finito, è chiaro che il comparto grafico non abbia subito quell’enorme passo avanti a cui avrebbe potuto ambire grazie alle possibilità offerte dal suo motore grafico il RE Engine. Seguendo l’esempio di molti dei suoi predecessori, questo Monster Hunter è stato pensato per una console portatile – in questo caso la Nintendo Switch -, pertanto siamo ben lontani dai traguardi ormai raggiunti dalla serie per cui l’engine è stato originalmente creato, Resident Evil. I piccoli miglioramenti sono comunque notevoli: le texture principali sono più definite, le linee sono morbide e smussate, il frame rate è ottimo.

Da lodare è anche l’ottimizzazione del sistema di controllo. Se siete dei veterani della saga troverete certamente più comodo e istintivo puntare senza pensieri su un controller, tuttavia bisogna riconoscere che i programmatori abbiano sfruttato positivamente la formula di mouse e tastiera: non solo questa diviene particolarmente attraente per coloro che imbracciano arco e balestra, ma anche per tutti i gamer che vogliono ottimizzare le possibilità di movimento consentite dall’inedito filo di seta. Ad aumentare la qualità della vita giunge infine la chat vocale in-game, una funzione necessaria a coordinarsi al meglio nelle partite multiplayer, la quale sembrerebbe quasi scontata in un videogioco contemporaneo, ma che è comunque anomala per gli standard imposti tradizionalmente dal brand.

Data d’uscita: 12 gennaio 2022
Piattaforme: Nintendo Switch, PC
Sviluppatore: Capcom
Publisher: Capcom

Nato come prodotto di nicchia, Monster Hunter è divenuto progressivamente un prodotto videoludico stimato e apprezzato dall’intero settore. Le sue dinamiche finemente bilanciate tra estetica “anime”, simulazione di caccia e gioco di ruolo, creano un’esperienza dotata di un forte carattere, carattere che viene pienamente rispettato e rinvigorito anche da Monster Hunter Rise. La demo che abbiamo provato ci suggerisce che il port PC non contribuisca né danneggi in maniera significativa quanto già visto su Nintendo Switch, che non rappresenti un’esperienza nuova. Al tempo stesso, il debutto del titolo su Steam rappresenta un’occasione importante per tutti coloro che, non dotati di console, sono desiderosi di sperimentare un’esperienza videoludica anomala e accattivante, un’esperienza che li immerga nei panni di un hunter provetto pronto a mettere alla prova le sue abilità.