G-Darius HD è davvero una sorpresa interessante nelle proposte dei cataloghi delle console attuali, in questo caso specifico per la console ibrida della casa di Kyoto, l’inarrestabile Nintendo Switch. Il titolo, infatti, è la riproposizione di un classico senza tempo, ovvero la prima originale incarnazione in tre dimensioni della blasonata serie di sparatutto a tema spaziale Darius, risalente al 1987, e di cui questo episodio, datato 1997, uscito in sala giochi in occasione del decennale della serie, è considerato tuttora tra le migliori release di sempre della saga. Andiamo dunque a scoprire insieme questa nuova proposta.
G-Darius HD: abbuffata blastatoria al sapore di pesce
Partiamo da lontano, per ricordare brevemente la storia della serie. Correva l’anno 1987, e nel mese di febbraio arriva sul mercato Arcade un nuovo appassionante sparatutto a scorrimento orizzontale, un genere, all’epoca tra i più gettonati in assoluto. E non usiamo a caso il termine gettonati, poiché Taito Corporation, ancora memore dell’incredibile successo commerciale e di pubblico di Space Invaders, classe ‘settantotto, uno dei suoi più noti cavalli di battaglia, con cui aveva praticamente fatto esaurire le monete da cento Yen in tutto il Giappone, rilascia Darius. Un titolo che offre al pubblico un setting inedito, ovvero quello dell’ambiente marino, con incredibili pesci robot come nemici e boss dello stesso. Un gioco indimenticabile, entrato di diritto nell’immaginario collettivo, ed oggi tra i più riconoscibili simboli del settore Retrograming intero. Il momento è decisamente fertile, i competitor più celebri, in sala giochi, sono a quel momento Gradius, uscito due anni prima, e sviluppato da Konami, oltre che il contemporaneo R-Type, rilasciato da Irem Corporation nello stesso anno. Senza citare le decine di opere minori del periodo. Blastare diventa Arte nello scintillante decennio, e gli sviluppatori tirano fuori cose incredibilmente ispirate. L’opera originale viene ideata da tre game designer, Toshio Kono, Akira Fujita e Kazuya Mikata. Il successo di pubblico e critica è subito enorme. Passa poco, appena due anni, ed ecco arrivare un sequel, Darius II, noto anche col titolo di Sagaia, che consacra per sempre il franchise nell’olimpo degli sparatutto leggendari. Da allora, a cadenza quasi annuale, escono nuovi titoli della saga, richiestissima dal pubblico, ovvero Darius Alpha, fortemente voluto dal suo creatore Kouji Matsuda come esclusiva casalinga per NEC PC-Engine, nel 1990, seguito, l’anno successivo da Darius Twin, un episodio epico, coraggioso ed indimenticabile, stavolta in esclusiva assoluta per l’ancora fiammante Nintendo Super Famicom, ed affidato da Taito al brillante game designer Kouji Yamazaki. Il successo enorme su SNES, del resto scontato, porta all’arrivo di un secondo titolo per il sedici bit della casa di Mario, ovvero Darius Force, noto in occidente con l’infelice e fuorviante titolo di Super Nova, che, nel 1993 conferma l’amore per la serie da parte degli utenti Nintendo.
L’anno seguente è il grande momento del ritorno a casa, con il debutto, in formato Arcade di Darius Gaiden, eccezionale opera corale di Taito Corporation firmata da Hisakazu Kato, Akira Kurabayashi, Masami Kikuchi, Yutaka Nagayama, Naoto Omura, Hidetaka Harada, Rintaroh Doi, Katsumi Kaneoka, Hisayoshi Ogura e Katsuhisa Ishikawa. Ben nove diversi game designer che vengono messi a lavorare in maniera certosina su livelli, strutture ed idee di ogni tipo, con un risultato finale unico e spettacolare. della pare quasi chiudere simbolicamente il periodo classico. Lo chassis del cabinato originale si basa su una scheda costruita attorno al moderno processore MIPS R3000A, una CPU che ha l’invidiabile primato di essere giunta lontanissimo, fino al pianeta Plutone, come abbiamo detto in questa pagina. Con l’arrivo sul mercato dei nuovi sistemi a trentadue bit le conversioni casalinghe paiono quasi d’obbligo, ed ecco che i port per Sony PlayStation e Sega Saturn non tardano ad arrivare. Ci scappa pure una versione per Windows, per non scontentare (quasi) nessuno. Il decennio grunge si chiude, nel 1997 con G-Darius, primo episodio in tre dimensioni, pur mantenendo l’impostazione a scorrimento laterale, che porta la saga verso nuovi incredibili orizzonti. Il titolo esce per il mercato Arcade, con successive conversioni per Sony PlayStation e PC Windows, oltre a giungere parecchio tempo dopo, anche su PS Store, disponibile per PS3, PSP e PSVita, dal 2008. La versione Saturn, purtroppo, pur prevista e in sviluppo, non viene alla fine commercializzata per il cattivo andamento economico della console sul mercato. In seguito la serie vede un episodio per Game Boy Advance, intitolato Darius R, e una vera rinascita con il titolo parallelo DariusBurst. Ora, questo ritorno eccellente porta uno dei capitoli più amati nella nuova generazione. Perché c’era un tempo, lo sappiamo, in cui gli Shoot’em up, facevano la differenza. Il titolo proposto dal publisher ININ Games offre dunque, oltre alla versione originale Arcade, anche un suo interessante remake in HD, in cui ogni parametro è stato ammodernato e riverniciato da zero, per offrire il massimo anche al pubblico attuale, del resto, pur trattandosi di un grande classico, sono pur sempre passati quasi venticinque anni e, lo sappiamo, il primo “treddì” non è famoso per invecchiare benissimo. Trovate il sito ufficiale del gioco al seguente LINK.
Eccoci, nel bel mezzo del conflitto tra umanoidi e cyborg
G-Darius HD ci pone al comando della celebre astronave Silver Hawk e ci catapulta nel bel mezzo del famoso conflitto tra i due popoli di Darius e Belsar. L’eterna lotta tra gli umanoidi del Regno di Amnelia ed i cyborg chimera del malvagio Impero di Thiima sembra non avere mai fine. Eppure il titolo ci porta indietro nel tempo, agli inizi del conflitto, quando la creazione del motore sperimentale All-Nothing, nome in codice A.N., che include uno speciale cannone lampo, avrebbe già potuto mettere fine alle mire di distruzione di quella masnada brutale e senza cuore imperiale. Le due diverse versioni del Silver Hawk vengono affidate a due virgulti dell’esercito umanoide, ovvero i piloti Lutia Feen e Sameluck Raida, pronti a sconfiggere il male, o donare le loro giovani vite nel tentativo di farlo. Nonostante la realizzazione in tre dimensioni, e il fatto che tutti gli elementi sullo schermo siano composti di poligoni texturati, l’impostazione base del titolo resta quella di un classico sparatutto a scorrimento orizzontale fin troppo classico e molto rispettoso della tradizione della saga, al punto da riutilizzare gli stessi upgrade e power-up visti nei capitoli precedenti, e riproporre anche lo stesso setting cyber-ittico che abbiamo imparato a conoscere ed amare nei dieci anni precedenti. Molto interessante, inoltre, la struttura a griglia, con la suddivisione in zone denominate con l’alfabeto greco, da alfa ad omicron, divise a sua volta in due possibili zone, cosa che rende davvero alta la rigiocabilità, perché il percorso può variare sempre a nostra scelta. Il sistema di upgrade, con Missil, Bomb ed Arm, sincronizzati, con globi di potenza divisi per colori, è ben realizzato ma forse troppo poco strategico. Del resto, lo sappiamo, Darius punta al sodo, e non ama le mezze misure, è una saga sempre pronta all’azione pura e semplice. L’unica concessione è la Capture Ball, uno speciale potenziamento che permetterà di fare nostra una unità nemica, e di utilizzarla come una sorta di summon durante le nostre battaglie. Unica concessione alla strategia di G-Darius HD, quindi, che però dona quel pizzico di sale in più ad una serie purista e fiera di esserlo. Il nostro cyber summon sarà però un vero e proprio martire, poiché potremo decidere di farlo esplodere, per colpire i propri simili, o usarlo come carburante per la nostra arma. Un destino in egual modo crudele, oseremmo dire. Il nostro attacco principale, ovvero Alpha Beam fa anche da scudo contro i numerosissimi proiettili che vogliono colpirci, assorbendoli, mentre nel momento in cui si va a scontrare col suo opposto energetico, ovvero il Beta Beam, che usano i boss nemici, causa una frattura spazio temporale spettacolare. Lo scontro tra raggi è una delle trovate visive più spettacolari del titolo e deriva da un celebre titolo del passato realizzato da Taito Corporation, ovvero Metal Black, che, nei piani iniziali, avrebbe dovuto seguire direttamente Darius II – Sagaia, salvo poi diventare un titolo indipendente dalla saga principale. I diversi cinque finali, ognuno col proprio coriaceo super boss, ci porteranno a fare tantissime partite, pur di vedere tutti gli scenari che il gioco offre. Del resto l’origine Arcade si sente, e per farlo, ai tempi, in sala giochi, avremmo dovuto inserire tantissimi Yen, o Duecento Lire, se preferite. Il WARNING per gli enormi boss di fine livello, che quasi non entrano nella singola schermata, ci mette davvero terrore, e la realizzazione dei singoli nemici ed elementi a video è davvero ben fatta. Giocando il sobrio remake le sensazioni restano simili, Taito Corporation non ha voluto essere irrispettosa dell’opera modificando chissà che cosa, ed il risultato, per chi ama la filologia videoludica, è davvero il migliore possibile. Gli scenari subacquei di G-Darius HD sono incredibili, affascinanti come pochi nella serie, e in generale tra tutti gli sparatutto classici a scorrimento orizzontale. Solo il leggendario R-Type, sviluppato dalla concorrente Irem Corporation, con i suoi ambienti biomeccanici, ha coraggiosamente osato di più. La sfida tra i due franchise, del resto, è stata una caratteristica saliente di tutti gli anni ottanta e novanta, quando l’Arte Blastatoria ha conosciuto il suo periodo d’oro con sfide epiche tra titoli follemente appassionanti, che hanno fatto innamorare una generazione.
Piattaforme: PS4, Nintendo Switch
Sviluppatore: Taito Corporation, AM2
Publisher: ININ Games
Una grandiosa opera del passato ritorna sui moderni sistemi da gioco, nel nostro caso la console ibrida della casa di Kyoto, il Nintendo Switch, in tutto il suo splendore. G-Darius HD è la versione ammodernata, ma non troppo sia chiaro, di un capolavoro senza tempo del passato. Disponibile sia in digitale, che in una speciale edizione fisica da collezione. Il primo titolo della serie Darius ad abbracciare la grafica poligonale, con il suo esercito di demoniaci pesci cyborg malvagi che acquistano, per la prima volta, uno spessore tutto nuovo. La bellezza dei poligoni texturati, che spesso invero lo sappiamo, storicamente invecchiano molto male, in questo caso conservano tutto il loro fascino, facendo risorgere e tornare su mercato G-Darius, una delle prove più belle di fine millennio di Taito Corporation. Dotato di una struttura a bivi, di una rigiocabilità forte e di un comparto audiovisivo indimenticabile. Con le musiche della band storica Zuntata. Il titolo dalla gloria del mondo Arcade, ormai morente di fine anni novanta, trova nuova vita nelle nostre tasche, perché lo sappiamo, un pesce cyborg è per sempre. Gli amori terreni passano, inesorabili, sotto lo scorrere del tempo, G-Darius resta.