Dune Spice Wars

Dune Spice Wars Recensione: il mondo di Frank Herbert in versione PC

Da romanzo a film a videogioco, il passo, anzi i passi, sono brevi. Sono le varie forme mediatiche assunte dall’universo narrativo di Dune, che nel corso del tempo ha saputo sfruttare le diverse opportunità di intrattenimento per poter raggiungere una fetta di pubblico sempre più ampia e diversificata, raccontando sempre del suo mondo e delle sue vicende. Succede ancora oggi con la versione videoludica di questa storia, che avevamo già testato tempo fa (vi ricordiamo qui la nostra prova precedente) e che torna ora in veste ufficiale. Parliamo di Dune Spice Wars, che sta per arrivare nella sua versione 1.0 dopo aver regalato diversi importanti update (di cui l’ultimo uscito lo scorso giugno) nel corso della sua fase Early Access, durata parecchio tempo. Per chi avesse seguito lo sviluppo nel corso dell’ultimo anno e mezzo circa di questo titolo, saprete già che le introduzioni narrative, e non solo, sono state diverse e importanti. Ma per coloro che ancora non sanno a cosa stanno andando incontro, vi raccontiamo tutto in questa recensione dedicata allo strategico 4X in tempo reale di Shiro Games e Funcom, che abbiamo recensito su PC.

Dune Spice Wars: tra casate e conquiste

Come avrete intuito, questo titolo trae il suo fondamento proprio dal capolavoro fantascientifico di Frank Herbert, l’omonimo Dune, che con questa release completa offre il sesto aggiornamento dei contenuti principali da quando il gioco è entrato in accesso anticipato, introducendo anche l’opulenta e politicamente brillante Casata Ecaz. Con un totale di sei fazioni in guerra per l’inestimabile spezia, la ricerca del potere è imprevedibile come le sabbie di Arrakis. Questa versione videoludica di Dune consente a tutti i videogiocatori di poter gustare la sua portata epica, i complotti machiavellici e le brutali pugnalate alle spalle tra alleati solo in apparenza e consiglieri voltagabbana. Tutti questi tratti riecheggiano in maniera evidente in ogni aspetto del gameplay, che si mostra nella classica formula “easy to learn, hard to master” che talvolta connota gli strategici e i procedurali fin dalla prima fase di introduzione al tutorial. Fermiamoci un attimo però a ricomporre in primis alcuni tasselli della storia qui proposta, nata dagli stessi sviluppatori dell’acclamato Northgard.

Questa volta però ci troviamo non più nelle terre norreniche, quanto alla guida della nostra fazione, a scelta tra quattro distinte, e ciascuna con le sue peculiarità e specifiche che ci consentono di avere differenti bonus, o qualche valore ribassato, in battaglia e non solo. Il nostro obiettivo è chiaro e semplice: combattere per il controllo e il dominio sull’aspro pianeta desertico di Arrakis. In tutto questo, vi è un altro elemento fondante della storia di questa versione del mondo di Dune: la cosiddetta Spice. Come si evince dal nome, non solo è una spezia, ma anche la risorsa più preziosa nell’universo, in grado di prolungare la vita, espandere la coscienza e rendere possibile il viaggio interstellare. Pare si trovi solo su Arrakis, ed è ricercata dalle forze più influenti dell’universo. Subito all’inizio della nostra campagna in modalità single player, potremo scegliere di giocare nei panni di una delle diverse fazioni: Atreides, Harkonnen, i contrabbandieri, e il nativo Fremen, e competere così per la conquista del potere su Dune e ottenere questa ricercatissima e altrettanto ambita spezia.

Un gameplay che unisce tattica e strategia

In Dune Spice Wars, fondamentale è trovare la giusta tattica per schiacciare i nostri avversari in combattimento, e non solo per questioni di forza e potenza bellica, ma anche attraverso i vari intrighi politici che non sono solo intessuti all’inizio tra le varie casate, ma che si sviluppano nel corso della nostra partita. E minare la potenza del nemico anche grazie a una importante rete di spie illusive e agenti segreti, da controllare in modo tale da sabotare i piani dei nostri avversari. Saremo inoltre chiamati a votare anche per risoluzioni politiche nel Landsraad e promuovere la nostra strategia, in un sistema ulteriore per mettere in atto il bilanciamento complessivo delle nostre tattiche tra guerra aperta, sotterfugi, influenza politica e supremazia economica per prevalere e ottenere il controllo sul pianeta più importante dell’universo. Il gioco in tutto questo rimane relativamente facile nell’accesso alle sue meccaniche, grazie a tutorial e a una serie di sistemi e meccaniche facili da imparare, ma difficili da padroneggiare.

Come abbiamo anticipato, Dune Spice Wars è un gioco di strategia 4X giocato in tempo reale, con innumerevoli percorsi per il dominio planetario e il controllo della spezia tanto ambita dagli abitanti del luogo. In solitaria o in modalità multiplayer, si può avere la meglio grazie a qualsiasi combinazione di intrighi, guerre, politica, industria e sotterfugi, e sin dai primi momenti di gioco possiamo ben capire com’è strutturato il gameplay: Arrakis è diviso in tanti territori, ognuno con a capo un villaggio indipendente. Per prenderne il controllo, dobbiamo aggredire i villaggi, distruggerne le difese e investire per la colonizzazione (oppure anche distruggere o saccheggiare i territori nemici). Quando il territorio rientra tra i nostri possedimenti, è possibile iniziare a costruirci sopra sia difese militari, sia strutture economiche, militari o legate all’arte del governo. Infine, come anticipato, avremo anche spie e soldati esplorativi al nostro servizio, e per prendere il possesso di un territorio bisogna inviare delle truppe a conquistarne i villaggi. Con il tempo si sviluppano tecnologie che consentono di rapportarsi con le popolazioni locali in vari modi, per quanto la prima soluzione sia la guerriglia. Quello che conta, in Dune Spice Wars, è l’Egemonia, che determina il nostro grado d’influenza sul pianeta ed è determinata da conquiste, spionaggio, politica e diplomazia.

Tra sistemi tecnici modesti e un multiplayer non pervenuto

Dal punto di vista tecnico, Dune: Spice Wars è un titolo che sembra promettere un mondo complicato e un’interfaccia sofisticata, quando la verità è che il sistema risulta essere in definitiva abbastanza modesto. La parte più curata è sicuramente quella della mappa, in quanto è lo spazio in cui si passa la maggior parte del tempo, mentre le unità vengono sempre mostrate da una certa distanza, così come le capitali e i villaggi, in modo da avere la visibilità più ampia possibile e controllare parecchie porzioni di territorio intorno a noi, perché, al contrario, non sono ricchissime di dettagli. Una volta capito come funzionano le tattiche di gioco, ci si fa prendere più facilmente dal flusso del gioco e non c’è troppo bisogno di controllare da vicino con lo zoom le  nostre unità. Tutto questo è stato vissuto soprattutto in modalità single player, in quanto in fase precedente al lancio ufficiale, la modalità multiplayer non è ancora al massimo delle sue capacità, potendo vedere da vicino il suo funzionamento con una IA che ci ha purtroppo regalato diversi due di picche. Se dunque non siamo riusciti a collegarci alla modalità che prevede più giocatori, abbiamo potuto però godere di un gioco dal motore stabile e pulito, anche se talvolta ha mostrato momenti di lentezza nel caricamento di gioco. Anche il comparto grafico si è mostrato gradevole, ma senza raggiungere importanti picchi di accuratezza e di patinatura cinematografica.

Piattaforme: PC

Sviluppatore: Shiro Games

Publisher: Shiro Games, Funcom

Dune Spice Wars è nel suo complesso uno strategico in tempo reale curato e dettagliato, soprattutto grazie alle diverse aggiunte proposte e lanciate nel corso della sua lunga fase Early Access, che si sono poi concretizzate chiaramente anche nella versione pronta per il lancio. Augurandoci che non ci siano particolari problemi nell’apertura ufficiale dei server per la modalità multiplayer, in generale non abbiamo notato evidenti problematiche da un punto di vista tecnico, al netto di qualche lentezza mostrata dalle performance del motore di gioco. Più complessa invece è la questione del tutorial, che rivela fin da subito l’approccio “easy to learn, hard to master” del gameplay, a differenza del mondo di gioco proposto, basico nei suoi elementi, e che lascia così più spazio alle nostre tattiche e strategie. In definitiva, un RTS 4X che aggiunge qualcosa all’universo narrativo mediatico di Dune, ma che rischia di non essere eletto tra i titoli più memorabili del suo genere di appartenenza.

Si svezza con Medievil e Tomb Raider, cresce con Final Fantasy, matura con la scrittura di qualsiasi genere di videogiochi. Giocatrice da più di 20 anni, Francesca coniuga passione e studio in una tesi magistrale a tema videoludico e la nutre quotidianamente tra console e articoli su videogiochi, cinema e serie TV. Toglietele tutto, ma non la scrittura.