Station to Station Recensione: treni, voxel e relax

Station to Station è un simulatore di treni atipico, che sceglie, per una volta, un approccio decisamente rilassato e votato all’intrattenimento soft e vacanziero, piuttosto che farci impazzire tra tecnicismi virtuosi e mille comandi impossibili, come la maggior parte dei suoi colleghi del complesso e tosto genere dei Train Simulator. Filone che, nonostante la natura ostica, non possiamo che amare comunque. La semplificazione di ogni elemento è la base di partenza, la deliziosa cosmesi in Voxel Art è invece la ciliegina sulla torta della produzione teutonica, e sua caratteristica di maggiore attrattiva, presentata sul portale Steam da Prismatika Games. Indossate il blazer elegante, recatevi alla stazione con un calesse a cavalli d’altri tempi e mettetevi comodi nella vostra elegante carrozza di prima classe, accendendovi un sigaro, si parte per un viaggio nel mondo del relax ferroviario.

Station to Station

Station to station: l’espresso direttissimo proveniente dalla stazione Demo è in arrivo nella stazione Finale

Station to Station arriva finalmente nelle nostre mani nella sua versione definitiva, che sarà disponibile sul mercato a partire dal tre ottobre. Poco tempo è passato dal suo annuncio ufficiale, datato metà maggio di quest’anno, e di cui abbiamo parlato in questa pagina, dalla presentazione più approfondita nel mese successivo nel corso del Wholesome Games Direct e soprattutto dal nostro Hands-On di inizio Estate che trovate al seguente LINK. Adesso che la calda stagione dovrebbe essere messa da parte dal mese di Ottobre, che una volta era freddo, ma che oggi ancora vede i bagnanti affollare le spiagge, Station to Station si prepara a conquistare il pubblico PCista con un titolo rilassante, dall’approccio hippie e scanzonato, il cui unico scopo è farci dimenticare tutti i piccoli e grandi problemi di tutti i giorni. Una cosa più unica che rara all’interno del suo genere videoludico, perché, solitamente, i simulatori ferroviari sono tra i giochi gestionali più complessi di sempre, e puntano a farci impazzire tra mille statistiche astruse e comandi complessi da eseguire ai limiti delle possibilità umane. Gli sviluppatori di Galaxy Grove si sono detti, perché complicarsi inutilmente la vita, quando ci si può divertire e rilassare con la gestione soft di un sistema ferroviario, semplice e mai troppo impegnativo, magari anche dotato di una grafica artistica e molto evocativa? Detto, fatto, ecco che nasce uno dei giochi più interessanti del suo genere visti nel 2023 ormai in dirittura d’arrivo. Notoriamente tutti sappiamo che un viaggio in treno è sempre qualcosa di rilassante e romantico, eppure i Train Simulator, dagli anni ottanta a questa parte, hanno sempre trascurato questo fattore, preferendo puntare sulla folle complessità gestionale e sulla simulazione realistica della vita di un capotreno, in effetti sempre impegnato tra mille bottoni, messaggi radio e lucine intermittenti. Dimenticatevi tutto questo perché Station to Station è invece non solo un gestionale spartano e semplificato al massimo, ma anche un ottimo “compagno di viaggio”, se ci passate il gioco di parole, per i lunghi e bui pomeriggi invernali che stanno per arrivare.

Station to Station potrebbe forse sembrare troppo facile ai veterani del genere, abituati a ben altre complesse sfide, ma si rivela ben programmato e strutturato, con missioni appassionanti, seppur dall’anima semplice. Se non avete mai giocato un simulatore ferroviario e siete alla ricerca di un titolo entry level, quest’opera è perfetta per voi. Gli obiettivi primari sono davvero basici, e, soprattutto nei primi livelli in cui il gioco è diviso, offrono sfide elementari, come costruire una stazione e collegarla con la successiva, pianificando un percorso su binari e tenendo conto dell’ambiente pregresso su cui si va ad operare. Ad aumentare (di poco) la sfida, però, ci pensano le missioni secondarie, peraltro assolutamente opzionali, che servono anche ad accumulare punti bonus spendibili poi nel miglioramento delle nostre infrastrutture. Questi speciali biglietti sconto permettono di ottimizzare la gestione economica che, ribadiamolo, sarà sempre molto accessibile anche ai “meno ferrati”. Termine quanto mai azzeccato, per l’economia di una ferrovia. Le tipologie di edifici variano di stage in stage ed aumentano man mano si procede lungo le missioni, ma si suddividono principalmente in costruzioni di campagna, dall’aria bucolica e rilassata, come fattorie, granai, mulini e campi coltivati, a quelli cittadini, più articolati, tra case residenziali, uffici commerciali, banche, uffici postali e quant’altro. La miglior gestione di queste costruzioni, da collegare assolutamente ad almeno una rete di binari per renderle attive, ottimizza l’intera simulazione, oltre che essere di aiuto per le missioni specifiche che richiedono qualcosa di inerente alle merci prodotte. Se lo stage ha bisogno di collegare due o più risorse insieme e necessita di laminati in alluminio da portare in un certo posto, ad esempio, ha bisogno che l’edificio che li produce sia connesso alla rete ferroviaria, altrimenti sarà impossibile procedere. In linea di massima il gameplay base prevede di realizzare più collegamenti possibili tra le diverse location per aumentare sempre di più il nostro territorio, oltre alla possibilità di affinare ed ottimizzare il tutto tramite le missioni secondarie. Notevole anche la differenziazione possibile, poiché ogni singola stazione commerciale presente nelle diverse città, può essere indirizzata verso una peculiare industria specifica, con una specializzazione divisa per settore merceologico, dalla produzione di grano a quella di tabacco, piuttosto che manifattura lignea o dell’acciaio, ognuna con edifici peculiari.

Station to Station

Un viaggio psichedelico tra le bellezze della natura e le sue biodiversità uniche

Tutto è ben realizzato ed ha una notevole direzione artistica. Il vero problema è la difficoltà sempre blanda e sottotono, che potrebbe allontanare chi cerca invece una sfida tosta al pari di altri STF (Simulatori di Traffico Ferroviario) più blasonati, come ad esempio le serie nipponiche cult Densha de Go!A-Train o, per restare tra i binari dell’Europa, il britannico Train Sim World ed il cecoslovacco LocoMania. Il vero fascino di Station to Station è altrove, nella sua stupefacente cosmesi audiovisiva allo Stato dell’Arte. L’ultima piccola perla del catalogo del teutonico Prismatika Games, che potete seguire in tempo reale anche nella sua Pagina Twitter Ufficiale, al seguente LINK, è un titolo assolutamente da non perdere. Dove non arriva il gameplay, che per i veterani è certamente divertente ma privo di mordente e sfida, ecco invece un elemento che è uno dei punti di forza assoluti della produzione. Per chi, scorrendo le foto, ha subito pensato ad una sorta di Minecraft a tema ferroviario, il comparto grafico è senza dubbio la caratteristica più intrigante di Station to Station. I parallelismi con l’immortale opera del geniale artista svedese Markus Persson si fermano ovviamente in superfice, anche perché c’è poca differenza con i classici cubi 3D texturati customizzabili. Station to Station si basa su veri e propri Volumetric Pixel, il cui nome viene contratto in Voxel, e da vita al movimento artistico elettronico detto Voxel Art. Questi elementi sono dei veri e propri mattoncini LEGO virtuali, che la sapienza dei grafici in forza allo sviluppatore Galaxy Grove è riuscita a trasformare in un vero e proprio mondo pulsante, ricco di diversità ambientali ed animali davvero affascinanti.

Gli autori ci tengono molto a mettere in risalto questi biomi unici, sempre diversi di livello in livello, che riescono a caratterizzare il gioco in maniera peculiare. Station to Station, pur mantenendo le sue basi fondanti nella simulazione pura, seppur blanda, diventa infatti una vera esperienza da gustarsi binario dopo binario, in un viaggio quasi onirico tra le sue affascinanti location. Osservare dall’alto il mondo che si è appena creato, così vivo nel movimento dei treni che si mescolano al paesaggio circostante è una esperienza psichedelica dal forte sapore hippie, che permette di rilassarsi e distaccarsi da questi frenetici anni venti del nuovo millennio, offrendo anche un accompagnamento sonoro parecchio azzeccato e rilassante. Se poi vogliamo vedere i particolari nel dettaglio, basta attivare la funzione ZOOM. Un gioco che, a volte, sembra uscito direttamente dagli anni ottanta, quando una singola idea veniva ampliata e focalizzata al massimo, come il caro vecchio Populous, titolo del 1989 ideato da Peter Molyneux. Certo, Station to Station è un’opera che in pochi riusciranno a comprendere nella sua filosofia minimalista, ma l’approccio Easy adottato nello sviluppo, potenzialmente, potrebbe piacere ad un pubblico molto vasto. Personalmente lo consigliamo senza riserve, soprattutto se siete affascinati dal genere delle simulazioni ferroviarie, ma magari ve ne siete tenuti lontani spaventati dalla troppa complessità. Pronti a partire, Station to Station vi aspetta sul vostro Personal Computer per farvi viaggiare in un mondo fatto di sogni volumetrici.

Piattaforma: PC

Sviluppatore: Galaxy Grove

Publisher: Prismatika Games

Station to Station è un Simulatore di Traffico Ferroviario, STF per gli amici, davvero diverso dal solito, che predilige l’intrattenimento puro alla simulazione rigorosa. Dimenticate quindi l’estrema complessità di altri giochi del genere, poiché il titolo prodotto dall’editore tedesco Prismatika Games per PC punta a farvi sognare, gestendo in modo blando un piccolo grande universo fatto di stazioni, binari, panorami mozzafiato ed eccezionali biomi unici con piante ed animali peculiari per territorio. Un livello di sfida molto basso che, per contro,  si accompagna ad un comparto notevolmente artistico realizzato completamente in Voxel Art, che saprà deliziare i palati più fini e chi ama le opere più raffinate e le impostazioni lente e rilassate, lontani dal logorio multiplayer della vita moderna.

Super Fabio Bros, al secolo Fabio D'Anna (ma non diteglielo: ancora soffre perché Facebook lo ha costretto a usare il suo vero nome), è un collezionista leggendario di videogiochi nonché super esperto di retrogaming. Ha organizzato due edizioni della mostra ARCHEOLUDICA ed è Responsabile della Collezione al museo VIGAMUS, ha collaborato con i portali specializzati Games Collection e Retrogaming History. Adora Super Mario, Pac-Man e le sue adorabili cagnoline. L'obiettivo finale della sua vita è possedere tutti e 2047 i modelli di PONG esistenti. Attualmente è a quota 69.... quindi augurategli lunga vita e prosperità.