Avatar Frontiers of Pandora Giochi in uscita

Avatar Frontiers of Pandora Provato: il nuovo open-world basato sui celebri film

A partire almeno dal 2009, gli Avatar non sono più soltanto immagini del profilo da utilizzare online. Il celebre e omonimo film di James Cameron fece parlare molto di sé all’epoca, arrivando a piazzarsi tra i dieci film più visti in assoluto nella storia del cinema; l’attenzione sul franchise è tornata a manifestarsi poi lo scorso anno, con l’uscita nelle sale di Avatar – La via dell’acqua. Quale periodo storico migliore, dunque, per un videogioco a tema? Se la pubblicazione dei tie-in, storicamente, ha dato risultati oscillanti tra la perfezione e l’abominevole, certo siamo stati contenti di sapere che lo sviluppo del progetto era stato affidato a Ubisoft, nome importante e affidabile dell’industria (di recente abbiamo recensito Assassin’s Creed Mirage, dello stesso team). Qualche settimana fa, proprio su invito di Ubisoft, abbiamo avuto modo di giocare a una versione quasi completa di Avatar Frontiers of Pandora, che è per l’appunto il titolo oggetto di questo provato. Se vi state chiedendo se valga la pena o meno dare una chance a un’avventura inedite ambientata proprio sul pianeta di Pandora, siete probabilmente nel posto giusto: con il dovuto anticipo sui tempi, possiamo infatti dedicarci a qualche impressione a caldo sul prodotto che sarà resto disponibile a partire dal prossimo 7 dicembre 2023 su PlayStation 5, Xbox One S e X e PC.

avatar frontiers of pandora

Tra Ikran e basi nemiche: la sessione di prova di Frontiers of Pandora

La sessione di prova di Avatar Frontiers of Pandora presentava alcune missioni legate tra di loro in modo sufficientemente omogeneo, finalizzate a dare un’idea generale di alcune (solo alcune) possibilità legate al nuovo titolo Ubisoft. Nel corso del provato è stato possibile esplorare a piedi una vasta area della zona occidentale del pianeta (è lì che è ambientata, infatti, la vicenda di Avatar Frontiers of Pandora), scalare una montagna per entrare in sintonia con il nostro personalissimo Ikran, poi ancora dedicarsi a una “sessione di volo” con la suddetta creatura, infine assaltare e rendere inutilizzabile una base nemica dell’RDA. Sappiamo che nella versione finale sarà possibile anche cavalcare creature di terra, dedicarsi ampliamente al crafting e alla fraternizzazione con la tribù dei Na’vi, oltre a molto altro ancora: ma chiaramente la sessione di prova non poteva includere tutto, pur riuscendo nel complesso a dare una buona, buonissima idea di alcune delle meccaniche principali alla base del prodotto.

Sostanzialmente ci è parso che Avatar Frontiers of Pandora “giochi in casa”, sfruttando l’abilità ormai decennale di Ubisoft nel confezionamento di mondi aperti ricchissimi di possibilità. Aggiunta significativa a questa formula consolidata è quella del comparto aereo, perché a quanto abbiamo capito, a partire da un certo punto dell’avventura, sarà possibile chiamare l’Ikran davvero in qualsiasi momento, spostandosi dunque dall’esplorazione della terra a quella del cielo (e anche lì vi sono delle isole fluttuanti ricche di possibilità e di segreti). Da questo punto di vista, la fase di “cattura del proprio Ikran” è stata una delle più riuscite del provato. Fondamentalmente, il nostro eroe Na’vi doveva scalare una montagna per raggiungere questa creatura, un banshee di montagna dotato di quattro ali, così da poter “legare” con lui. L’ikran proprio non voleva saperne, e ha messo alla prova l’abitante di Pandora con una sfida di pazienza e di arrampicata, che serviva ovviamente anche a prendere confidenza con lo sviluppo “verticale” di Avatar: Frontiers of Pandora.

Mentre la prima parte della prova consisteva nel familiarizzare con i movimenti a terra del personaggio e con la conquista dell’Ikran, la seconda parte alzava l’asticella e pretendeva il sabotaggio di un’intera base dell’RDA – cioè di una delle tante postazioni armate delle forze umane su Pandora. Il protagonista Na’vi, naturalmente, fa parte degli abitanti autoctoni, anche se per quindici anni è stato sottratto alla sua gente e costretto a rafforzare le fila degli invasori. Questa sessione di attacco alla base poteva essere giocata sia con un approccio stealth che con un assalto di forza bruta, benché Avatar Frontiers of Pandora incentivasse moltissimo il primo dei due. Ci è sembrato che l’intelligenza artificiale alternasse momenti di dabbenaggine ad altri di estrema sollecitudine: comunque, un po’ nascondendoci e un po’ attaccando, e sempre facendo scattare inesorabilmente l’allarme, alla fine ce la siamo cavata e abbiamo portato a casa la vittoria e la pelle. Lo scontro, comunque, era impari: noi da soli, armati di lance e qualche mitragliatore, contro un’intera base di esseri umani armati fino ai denti, compresi un supporto aereo e tanti mech.

Avatar Frontiers of Pandora

Potenzialità e qualche dubbio

Le potenzialità di un titolo come Avatar Frontiers of Pandora ci sembrano da subito evidenti. Fatta salva la dovuta premessa che si tratta del videogioco di una specifica saga cinematografica, e quindi indirizzato prima di tutto allo stesso pubblico dei film (il quale conta comunque milioni e milioni di fan), il nuovo prodotto Ubisoft è comunque un gioco d’avventura open-world, con minime meccaniche ruolistiche, valido anche semplicemente considerato di per sé. Ubisoft ha cercato in tutti i modi di garantire un’originalità di fondo nell’esplorazione e nelle meccaniche: ecco il perché della cavalcatura alata; ecco perché lo sviluppo anche verticale del mondo da esplorare; ecco la possibilità di raccogliere frutta di vario tipo da tanti arbusti diversi, tutta utile per guadagnare salute o aspetti specifici del proprio Na’vi. Senza contare il crafting per la produzione delle armi e dei proiettili, dato che sarà possibile sfruttare o l’armamentario autoctono (lance, archi, coltelli e utensili Na’vi) oppure le armi umane, a volte modificate (mitragliatori, fucili, e via dicendo). La stessa esplorazione di Pandora sembra inoltre legata alle facoltà specifiche del personaggio protagonista, che può effettuare scatti a mezzaria (ricordiamo che non è un essere umano, ma un alieno), sfruttare la percezione per individuare gli obiettivi, cavalcare creature, e molto altro ancora.

Qualche dubbio permane comunque, tuttavia, ed è legato sempre alla natura open-world di cui si è parlato. L’approccio di Ubisoft cerca infatti di innovare, ma ormai è possibile farlo solo a livello tematico-contenutistico, e difficilmente oltre un certo punto. Ci spieghiamo meglio: la progressione impone sempre di recarsi dal punto A al punto B, con minime variazioni; alcune missioni già nel provato sembravano ripetitive (disattiva questo, colpisci quest’altro, e ripeti); la stessa esplorazione della mappa di gioco ci sembra oscillare tra spazi vuoti (tanti) e punti di interesse (sporadici). Va detto che quest’ultimo aspetto – ma in verità anche gli altri – andranno tutti debitamente studiati in sede di recensione, perché magari ci siamo ritrovati ad affrontare solo una porzione specifica di mappa che non offrisse troppe possibilità alle missioni secondarie. Notevole il comparto grafico-tecnico, benché l’intera sessione si sia tenuta via streaming a partire dalla versione PC di Avatar Frontiers of Pandora: non abbiamo dubbi che il titolo si dimostrerà visivamente maestoso su console di nuova generazione. Ma è la direzione artistica ad avere maggiore impatto, ed è normale, perché Avatar ha ormai segnato un certo tipo di immaginario, facilmente riconoscibile.

Piattaforme: PlayStation 5, Xbox Serie S/X, PC

Sviluppatore: Ubisoft

Publisher: Ubisoft

Data di uscita: 7 dicembre 2023

Le nostre prime impressioni circa Avatar Frontiers of Pandora sono positive. Ubisoft sta confezionando un nuovo open-world degno di questo nome; ma in aggiunta vi è tutto l’universo, affascinante, dei film di James Cameron, con il suo mondo alieno particolarissimo e brulicante di vita. Il provato ci ha visto cavalcare creature volanti, attaccare una base dai nemici umani, raccogliere bacche per il pianeta e alternate armi native (quelle dei Na’vi) ad altre terrestri. Il tutto ci è parso funzionare a dovere, ma abbiamo bisogno ovviamente di una sessione più lunga e, soprattutto, della versione completa del titolo: sembra infatti che spunti molto originali siano comunque destinati a convivere con una concezione ormai conservativa del concetto di open-world. Appuntamento, dunque, alla recensione di Avatar: Frontiers of Pandora, il cui rilascio è previsto per il prossimo 7 dicembre 2023 su console di attuale generazione e su PC.

La formazione del buon Simone, classe '93, avviene pad della prima PlayStation alla mano, a base di draghi viola, gemme e pecorelle fumanti (del resto è un vero abruzzese). Cresce a pane e Dylan Dog, mostrando fin da subito gravi problemi psicologici e mentali. Tra le altre cose ha ancora paura del buio, e probabilmente Stephen King lo approverebbe. Un paio di lauree in letteratura non gli hanno impedito di diventare uno dei massimi esperti del mondo Nintendo; compensa non riuscendo neppure ad accendere una Xbox. È attualmente ai domiciliari per abbandono dei cagnolini di Nintendogs e omocidio degli abitanti di AnimalCrossing.