Indiana Jones e l’Antico Cerchio, il cui titolo originale è Indiana Jones and the Great Circle, è stato finalmente svelato al mondo con un primo appassionante trailer ed un titolo ufficiale, durante il Developer Direct, evento Microsoft dedicato alle novità dell’universo Xbox. L’opera di Bethesda, non lo nascondiamo, è una delle produzioni più attese dell’anno 2024 che, pur appena iniziato, ha già riempito i nostri sogni videoludici con annunci di peso come questo. Precedentemente conosciuto con un generico Bethesda’s Indiana Jones, ora il gioco ha fatto vedere al grande pubblico una delle sue caratteristiche più importanti, ovvero l’utilizzo della prima persona. Pur avendo quarant’anni di onorata carriera il marchio Indiana Jones ha ancora un forte richiamo sul pubblico, e questa nuova intrigante declinazione videoludica aggiunge un nuovo tassello all’affascinante universo avventuroso dell’archeologo più celebre di sempre. Andiamo a scoprire insieme le prime caratteristiche del gioco.
Indiana Jones e l’Antico Cerchio: dal grande schermo al successo videoludico
Tutto quello che tocca George Lucas diventa oro, dobbiamo proprio ammetterlo. Come successo per l’ormai classico Star Wars, che i Boomer chiameranno sempre Guerre Stellari, anche il franchise di Indiana Jones è diventato, negli anni, un punto di riferimento per gli amanti del genere Adventure, grazie all’enorme successo della saga cinematografica, ma anche, è importante ricordarlo, di quella videoludica, grazie al passaggio crossmediale antico come il franchise stesso. Se infatti le eroiche gesta di Indiana Jones arrivano al cinema nel 1981, pur con una ideazione del personaggio già nei primi anni settanta col nome di Indiana Smith, e concretizzato in una iniziale trilogia solo grazie alla collaborazione con Steven Spielberg, per vedere il primo videogioco tratto dalla serie bisogna aspettare un solo anno, con l’arrivo di Raiders of The Lost Ark nel 1982 per ATARI Video Computer System, ideato dal geniale Howard Scott Warshaw, una delle migliori menti creative della Grande A, che diventa un titolo di culto presso i giocatori. Da allora la saga cinematografica e le produzioni in pixel vanno di pari passo, conquistando sempre maggior fama, e rendendo il personaggio di Indiana Jones una leggenda crossmediale, già negli acerbi anni ottanta, ben prima della gestione tentacolare Disney, per capirci.
Del resto le atmosfere da serial avventuroso anni trenta che George Lucas ha voluto omaggiare nella sua grande opera hanno un fascino senza tempo, ed il mix tra avventura esotica, buoni sentimenti ed una spruzzata di umorismo conquista facilmente il grande pubblico. Similmente ad altri personaggi cinematografici Indiana Jones conquista negli anni anche il mercato dei giocattoli, con una sterminata produzione di action figures e veicoli da parte di produttori come Jenner, Galoob o Hasbro, dei fumetti e dei libri, grazie a Marvel ed altri editori, fino ad arrivare anche ad una serie TV nel 1992. Il punto di riferimento principale, però, resta la prima trilogia degli anni ottanta, I predatori dell’arca perduta del 1981, Il tempio maledetto del 1984 e L’ultima crociata del 1989, diventati dei veri classici con attori oggi di culto come Harrison Ford e Sean Connery. In tempi più moderni, nel 2008, arriva un nuovo sequel, Il regno del teschio di cristallo seguito da un quinto film lo scorso anno, Il quadrante del destino, datato 2023.
Non è da meno, come dicevamo la produzione videoludica che, dopo il debutto con Raiders of The Lost Ark nel 1982 per ATARI VCS, diventa un terreno davvero fertile per le avventure del nostro archeologo preferito e conta oggi una ventina di produzioni, a volte ispirate ai film, altre con trame inedite, come Indiana Jones in Lost Kingdom per Commodore 64, sviluppato nel 1984 da Mindscape, che preferisce realizzare sei stage indipendenti in un puzzle adventure a schermata fissa che è rimasto nel cuore dei giocatori. Indiana Jones in the Temple of Doom, sviluppato da Atari Games ed ispirato al film omonimo, debutta nel 1987 per il mercato Arcade, ed è uno dei titoli che, storicamente, fa fare il grande salto videoludico al franchise. Tra le tante produzioni a cavallo tra gli anni ottanta e novanta, che includono action game ed anche una avventura testuale, Revenge of the Ancients del 1987, uno dei generi che viene considerato più adatto al franchise diventa quello delle Avventure Grafiche, con due titoli che scrivono la storia del genere, ovvero Indiana Jones and The Last Crusade: The Graphic Adventure del 1989, che spopola su Amiga e DOS, e la successiva Fate of Atlantis del 1992, basata su una splendida storia originale, entrambe sviluppate da di LucasArts.
Tra gli anni novanta e l’inizio del nuovo millennio, mentre ormai la trilogia cinematografica è sempre più lontana, sono proprio i videogiochi a perpetuare il mito di Indiana Jones, grazie a titoli come La macchina infernale del 1999 sempre di LucasArts e La tomba dell’imperatore, sviluppato da The Collective nel 2003 per PlayStation 2, Xbox, Win e Mac. La grafica 3D rende ancora più affascinanti le nuove avventure dell’archeologo, L’arrivo del quarto film nel 2008 al cinema riaccende l’interesse e vediamo intanto anche arrivare alcuni titoli della serie LEGO, sviluppati da Traveller’s Tales, oltre a Il bastone dei re del 2009, terzo titolo 3D dell’archeologo. Un background notevole, bisogna ammetterlo, che rende le aspettative per questo nuovo Indiana Jones e l’antico cerchio veramente alte. Dopo l’annuncio dello sviluppo del gioco, che abbiamo seguito con grande hype finalmente, durante il Developer_Direct 2024 di ieri sera, ecco che il gioco si mostra al grande pubblico con un primo appassionante trailer ufficiale. Il nuovo titolo è basato su un progetto di Todd Howard.
Indiana scopre la soggettiva!
Innanzitutto, per la gioia degli amanti delle traduzioni complete, apprendiamo con gioia che Indiana Jones and the Great Circle arriverà in Italia con una completa localizzazione nella nostra lingua, incluso un doppiaggio di alta qualità, sottotitoli, scritte ed interfaccia in italiano, cosa che aiuta notevolmente ad immedesimarsi nei personaggi. Ma non è certamente questa la caratteristica più stupefacente, infatti, a sorpresa, mentre tutti si aspettavano un titolo 3D in terza persona più classico, ecco che Bethesda, produttore del gioco, svela che il titolo sarà invece in prima persona, per la prima volta nella storia del franchise. Del resto, sentendo il nome dello sviluppatore, ovvero il team di MachineGames, era facile immaginarlo, poiché, come sappiamo, le loro produzioni hanno tutte questa impostazione, come ben sanno i fan della serie moderna di Wolfenstein. Pur essendo per la maggior parte in soggettiva, come svelato dal trailer presentato dal game director Jeff Gustafsson, a volte la visuale si sposta e diventa in terza persona, cosa che, ovviamente, rende più comprensibili le azioni dei personaggi. Il dettaglio dei modelli poligonali è notevole, ed alcune espressioni facciali li fanno sembrare davvero degli attori in carne ed ossa. In particolare il personaggio di Indiana Jones che si vede sullo schermo durante i primi piani è davvero identico alla versione cinematografica, cosa che lo rende davvero intrigante. C’è un po’ di Italia nel videogame, e di questo andiamo orgogliosi, poiché il personaggio di Gina Lombardi, la giornalista co-protagonista dell’opera, è quello della celebre attrice italiana Alessandra Mastronardi, che ha prestato il suo volto per realizzare il personaggio, con un eccellente lavoro di motion capture. L’attrice doppierà anche la versione inglese del titolo, e, molto probabilmente, sarà presente nel cast di doppiaggio italiano.
Bethesda ha infatti anche svelato i nomi dei doppiatori statunitensi di Indiana Jones e l’antico cerchio, come abbiamo detto in questa pagina. Tra loro spicca, in lingua originale Troy Baker, una voce prestigiosa, dunque, anche se molti avrebbero preferito Harrison Ford. In realtà, poiché il titolo propone un Indiana Jones giovane, la sua voce sarebbe stata ormai poco adatta. Oltre alle classiche giacca da esploratore ed immancabile fedora troviamo, ovviamente, l’iconica frusta, utilizzabile in fase di gameplay, e che ha un ruolo interattivo ed importante nelle fasi di gioco. Con la nostra fedele bullwhip possiamo non solo attaccare direttamente i numerosi nemici, i cui modelli poligonali paiono parecchio realistici e convicenti, ma anche fare una azione strategica per distrarli e persino, se l’azione è svolta nel modo corretto, disarmarli in modo da renderli più inermi e meno pericolosi. La frusta pare avere anche utilizzi esplorativi, spostando ad esempio parti di scenario che nascondono oggetti ed in generale per esplorare l’ambiente circostante. Le caratteristiche salenti sono quelle di un classico open world diviso però in mappe esplorabili, in cui si presentano sia combattimenti diretti con i nemici, che fasi in cui si utilizzano armi a fuoco, intervallate da interessanti momenti stealth, con le immancabili sezioni basate sugli enigmi, eredità morale dovuta che omaggia le leggendarie Avventure Grafiche degli anni novanta. Chiaramente il fattore narrativo ricoprirà una notevole fetta del pacchetto finale, cosa che rende il titolo concettualmente simile, per certi versi, proprio alla serie di Wolfenstein. In comune con la leggendaria saga non c’è solo la lotta contro i nazisti, ma anche il motore grafico utilizzato, il poderoso id Tech 7. Non vediamo l’ora di conoscere nuove informazioni sul titolo, che però ha già una finestra di lancio certa, seppur ampia, ovvero nel corso del 2024.
Piattaforme: Xbox Series X|S, PC
Sviluppatore: MachineGames
Produttore: Bethesda
Data di uscita: TBA 2024
Finalmente Indiana Jones e l’antico cerchio, il nuovo gioco dedicato ad Indiana Jones si svela in tutto il suo splendore, con una inedita ed intrigante visuale in prima persona. L’opera, importante ricordarlo, è una esclusiva assoluta Microsoft, che lo renderà disponibile su Xbox Series X|S e su PC Windows per i sistemi operativi 10 ed 11. Per gli abbonati GamePass il gioco sarà inserito nel catalogo fin dal Day One. Microsoft sembra credere parecchio in questo titolo, e sicuramente è una esclusiva importante, che potrebbe, teoricamente, aumentare gli utenti del GamePass stesso, ma i giocatori della vecchia guardia, chiaramente, non vedono l’ora di aggiungere un nuovo titolo fisico alla nutrita collezione di avventure del leggendario archeologo. Bentornato Indiana Jones, il settore videoludico è pronto per celebrarti ancora una volta.