The Nice Guys – Recensione

Shane Black è un nome che ai più giovani tornerà alla memoria solo ed esclusivamente per la regia del terzo capitolo della saga di Iron-Man, o per il dimenticabile Kiss Kiss Bang Bang. Per chi ne sa, invece, si tratta della persona che a soli 26 anni e in sole sei settimane, ha buttato giù la sceneggiatura di quel monumento che risponde al nome di Arma letale, destinato a entrare nella classifica dei dieci migliori action movie di tutti i tempi. Partiamo però subito da un presupposto: The Nice Guys non è il nuovo Lethal Weapon. Ryan Gosling e Russell Crowe sono sì protagonisti di un buddy movie, ma non vogliono sembrare, né tantomeno ricordare, la leggendaria coppia di sbirri interpretata da Mel Gibson e Danny Glover, apparsa per la prima volta sul grande schermo oramai tre decenni fa.

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[quotedx]Una ragazza scomparsa, un filmino hard e una serie di omicidi misteriosi[/quotedx]

Innanzitutto, il contesto: Black ci porta nella Los Angeles dei lussureggianti ’70, anni del vero e proprio boom dell’industria del porno, un mercato tanto losco quanto redditizio, capace di attirare a se legioni di ragazze giovanissime più o meno disinibite. La trama alla base di The Nice Guys parte proprio da questo concetto: una giovane ragazza scomparsa, un filmino hard e una serie di omicidi misteriosi. E la polizia, ovviamente, arriva sempre troppo tardi per poter risolvere il caso. Ecco quindi che una coppia di improbabili investigatori privati (con figlia al seguito di uno dei due) di nome Healy e March si ritrova presto a indagare sulla morte di Misty Mountains, celebre pornostar presente sulle copertine di ogni rivista hard che si rispetti, e allo stesso tempo sulla scomparsa di una ragazza di nome Amelia. Ciò darà il via a 120 minuti di cinema action quasi allo stato dell’arte, con un Ryan Gosling palesemente divertito (e ubriaco) e distante anni luce dai toni cupi di Drive e Only God Forgives, così come un Russell Crowe manesco ed impulsivo ma non propriamente in forma smagliante (il paragone più sensato è con Renato Pozzetto nel film “Piedipiatti” piuttosto che col Massimo Decimo Meridio dei tempi andati).

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Le differenze tra i due funzionano perfettamente, le battute sono ben innestate e mai ridondanti e alcuni duetti tra i personaggi principali sono realmente riuscite, tanto da far pensare spesso all’improvvisazione durante le riprese. Insomma, il buon Shane prende L’ultimo boyscout con Bruce Willis, lo innesta in una cornice seventies fatta di colori sgargianti, abiti alla moda e pornografia, e ne fa esplodere le potenzialità grazie al gusto e alla bravura dei due protagonisti principali. Quello che risulta è un buddy movie come non se ne vedono da secoli, con un look spumeggiante e una colonna sonora che è un mix tra il Soul e il Rock, da farti venire il rimpianto di quegli anni ’90, anni in cui pellicole del genere erano all’ordine del giorno (o quasi). Non sarà un film “letale”, ma perlomeno The Nice Guys è un’opera che sa quello che vuole.