Guardiani della Galassia Vol. 2 – Recensione

Non mi ero avvicinato a Guardiani della Galassia Vol. 2 con le migliori aspettative, principalmente perché ritengo il primo film una bella occasione sprecata. Del primo capitolo, salvo soltanto la caratterizzazione dei personaggi, che tuttavia dopo un buon inizio deve lasciare il posto alla solita, ingombrante componente action tipica dei cinecomic. Nel secondo capitolo, tuttavia, la musica è cambiata. E di molto, tanto che posso affermare, senza paura di essere smentito, che si tratta di uno dei migliori esponenti del genere supereroistico.

Ma andiamo per ordine. Se la prima avventura dei Guardiani targata James Gunn offriva una vicenda più su larga scala (ben piazzata nel canone del Cinematic Universe), il secondo episodio è invece un’avventura più intimista, basata piuttosto sull’approfondimento delle psicologia di Star-Lord e dei suoi sgangherati amici. Sinceramente, pur essendo un grande fan dei supereroi, non sono un appassionato di cinecomic, ma ciò nonostante, per un motivo o per l’altro, alla fine me li sorbisco più o meno tutti. Quello che proprio non mi va giù di questo tipo di film, è come puntino tutto sui combattimenti e sull’azione, lasciando pochissimo spazio alle vite dei personaggi, anche quando questi potrebbero essere divertenti e complessi (o complessati) come i Guardiani. È lo stesso errore del primo GOTG, se vogliamo, dove l’autorialità di James Gunn, autore di film cult come Super, era stata messa da parte. Ebbene, a quanto pare il successo del primo episodio ha fatto sì che a Gunn sia stata data carta bianca, e il regista ha quindi potuto muoversi con molta, molta più libertà.

Guardiani della Galassia Vol.2

E i risultati si vedono. Senza cadere nello spoiler, possiamo dire che tutta la vicenda ruota intorno alla scoperta di se stesso di Star-Lord, che entra in contatto per la prima volta con suo padre, il grande assente del primo episodio. Non voglio rivelarvi nulla, ma il messaggio di fondo ha toccato delle corde molto profonde in me: a beneficio del lettore, sono figlio di genitori adottivi, e tutta la vicenda di Star-Lord mi ha coinvolto nel film come nessun altro cinecomic era mai riuscito a fare prima d’ora. L’idea che i nostri veri genitori non siano coloro che ci danno alla luce, ma coloro che ci crescono e ci amano… be’, è un messaggio potente che non mi aspettavo di trovare in una pellicola di supereroi. Il bello di Guardiani della Galassia Vol. 2 è che ogni personaggio affronta un viaggio personale e introspettivo, anche personaggi apparentemente impenetrabili, come Rocket.

Chi avrebbe mai detto che dietro la scorza di un procione sboccato e guerrafondaio si sarebbe nascosto un animo fragile, che insulta tutti per nascondere le sue debolezze? Gamora, nel frattempo, deve riconciliarsi con sua sorella, mentre Drax… be’, è Drax! Il concetto di famiglia, e tutte le forme particolari e non biologiche che può assumere, è centrale nella cinematografia di Gunn, ed è anche l’anima che dà forma a tutta la nuova avventura dei Guardiani. Spero davvero che Marvel non si dimentichi di questo esperimento, e che continui a proporci storie di supereroi, e non soltanto infinite sequele di combattimenti ed effetti speciali. I personaggi che ha per le mani sono tanti e potenti, ed è un vero peccato non riuscire a esplorarne il potenziale. Anche perché, quando c’è la psicologia dei personaggi, anche le scene d’azione funzionano meglio. Noi lottiamo con i Guardiani, proviamo empatia nei confronti delle loro motivazioni… cosa che non mi era mai capitata nei confronti di nessun cinecomic. Non ho paura di mettere Guardians of the Galaxy nella mia Top 5 di film di supereroi.

Guardiani della Galassia Vol.2

Al di là dell’eccellente caratterizzazione dei personaggi, Guardians of the Galaxy Vol. 2 è anche un eccitante rollercoaster visivo. Si apre in maniera spettacolare, con un combattimento che sembra una boss fight di un videogioco, ed è scritto in maniera frizzante e assolutamente vivace. Al di là di un finale un po’ troppo prolisso, il resto del film non lascia un attimo di tregua, con i Guardiani che si prendono in giro a vicenda, sfottono il nemico e fanno ridere lo spettatore, come non accadeva dai tempi dello Spider-Man di Sam Raimi. Il tutto, sottolineato da un’originalissima colonna sonora anni ’80, che comunica con forza l’intenzione di Gunn di omaggiare la cinematografia di quegli anni (con tanto di cameo… no, non vi voglio dire di chi!). Guardians of the Galaxy Vol. 2 è un piccolo gioiello, e spero che abbia il successo che merita, perché c’è più bisogno di cinecomic con un’anima. La strada è stata segnata, e posso solo sperare che Marvel abbia intenzione di seguirla fino in fondo.