Durante l’evento Tribeca Talk’s Directors Series e di fronte al pubblico dello School of Visual Arts Theatre di New York, il regista Jon Favreau, che sta lavorando al remake in chiave iperrealistica de Il Re Leone, il celebre classico Disney, ha rilasciato alcune dichiarazioni riguardo alla sua visione del progetto e a come intende portarlo avanti.
“Quando dirigi devi amare ciò che fai. Devi diventarne quasi ossessionato. Io lo devo vivere, respirare, devo dormirci sopra e sognarlo. Se devo fare la mia migliore opera, devo esserne totalmente imerso…guardo il materiale e ne sono ispirato, e poi provo ad aggiornarlo ai tempi nostri. Le opere della Disney sono molto conosciute. Nel caso de Il Re Leone il pubblico conosce benissimo l’originale, c’è cresciuta ed ha avuto un impatto emotivo. Ho pensato, che cosa conosco de Il Re Leone? L’ho fatto anche con Il Libro Della Giungla. Mi sono chiesto, cosa ricordo della versione originale (1967) de Il Libro Della Giungla? Ricordo Mowgli e il serpente, ricordo gli occhi del serpente. Mi ricordo che Baloo scendeva lungo il fiume e che Mowgli lo cavalcava come una zattera..ho fatto una grande lista, e queste sono le immagini di cui avevo bisogno. Ora ho uno spazio di manovra maggiore”
Jon Favreau continua e conclude con le seguenti frasi:
“Il Libro Della Giungla è uscito cinquanta anni fa. Il Re Leone venti anni fa. E la gente, il pubblico, ci è cresciuto nell’era delle videocassette, quando guardavi a ripetizione la stessa pellicola. Ecco quindi che devo esaminare tutti i miti presenti ne Il Re Leone, tutti i punti della trama. Senza considerare che i miti, all’interno di questo film, sono molto forti e pregnanti e quindi quello che sto cercando di fare è onorare le aspettative della gente”
Continuate a seguirci per ulteriori aggiornamenti.