Total War: Warhammer – Anteprima

La scorsa settimana sono tornato a Horsham, ridente cittadina nel West Sussex inglese che, oltre ad aver dato i natali al poeta romantico Percy Shelley, è sede di Creative Assembly, come oramai sapete dalle nostre scorribande in terra di Albione. Il motivo del viaggio è, ancora una volta, Total War: Warhammer, ma la grande novità è che finalmente è stato possibile provare il nuovo, attesissimo, episodio della saga strategica. Certo, dopo la sessione sono scorsi litri e litri di birra (Hobgoblin, per restare in tema) per cui la mia mente potrebbe vacillare, ma a quanto dicono i miei appunti e le mie registrazioni, il viaggio è stato parecchio interessante; non solo per la birra, almeno.

NEL CUORE DI KARAZ-A-KARAK

Creative Assembly ha aperto il sipario del primo capitolo fantasy di Total War portandoci nel cuore dell’Impero dei Nani, ovvero nelle sale maestose di Karaz-a-Kark situate all’interno dei tunnel che collegano il ventre dei monti ai Confini del Mondo. In una cornice unica e suggestiva, i Nani di Thorgrim Portarancore si scontrano con gli acerrimi nemici Pelleverde, che si sono infiltrati nelle gallerie naniche e minacciano con scorribande e imboscate le difese dell’Impero dei guerrieri barbuti. Con una mossa scenica e assolutamente teatrale, lo sviluppatore inglese rivela ben due caratteristiche molto importanti di Total War: Warhammer: la prima riguarda la presenza dei tunnel sotterranei, utilizzabili anche sulla mappa della campagna, per muovere le truppe in maniera molto più veloce da un punto all’altro; la seconda, diretta conseguenza della presenza dei tunnel, è quella delle battaglie sotterranee, dato che, come insegna il breviario del buon avventuriero fantasy, nelle gallerie naniche si possono sempre fare incontri non troppo simpatici. In questo caso, però, la battaglia è una delle Quest Battle della campagna dei Nani, ovvero una serie di conflitti avulsi dalla struttura sandbox della modalità di gioco principale, che possono essere completati in qualunque momento per sbloccare abilità aggiuntive, armi leggendarie e simpatici bonus per la nostra fazione.

Quest battle o meno, gli scontri sotterranei hanno diverse particolarità, tra cui spicca ovviamente un’inedita larghezza del campo di battaglia, che diventa molto più stretto e angusto, con spazi di manovra ovviamente ridotti. La morfologia diversa dello scenario implica chiaramente variazioni nelle strategie applicabili al conflitto, con fianchi coperti dai limiti naturali delle gallerie, ma con fronti molto più fluidi dati dalla natura transitoria dei tunnel stessi. Banalmente, durante la battaglia che ho avuto modo di giocare, mi son trovato a dover tenere d’occhio diverse zone, compresa una alla mie spalle, da cui in diversi momenti sbucavano orde di nemici. Certo, nel caso della Quest Battle la temporizzazione degli eventi è totalmente scriptata data la natura narrativa della situazione, ma è indubbio che le sale sotterranee siano una novità interessante per la serie, tanto da offrire diverse varianti ai normali scontri su campi più o meno aperti.
total war warhammer ante 04

NEL FURORE DELLA BATTAGLIA NESSUNO PUÒ SENTIRTI CLICCARE

Sul campo di battaglia, Total War: Warhammer riesce in maniera quasi incredibile a essere sia un classico episodio della serie, sia la naturale evoluzione di quello che da anni accade sui tavoli di tutto il mondo, fra miniature dipinte a meraviglia e imprecazioni politeistiche. Il motivo è presto detto: il lavoro svolto da Creative Assembly è esattamente lo stesso di sempre e dato il lore e le informazioni disponibili sul mondo di Warhammer e i suoi abitanti, di fatto si tratta pur sempre di ricostruzione storica minuziosa, come ampiamente confermato dai dev. Da questo punto di vista il dettaglio con cui sono riprodotte le armate è davvero fuori di testa, con nani di un singolo plotone che sfoggiano barbe diverse o tagli di capelli differenti: zoomare sulle unità è una vera gioia per gli occhi e i fan della saga di Games Workshop potranno riconoscere al volo le miniature di una vita ed essere genuinamente sorpresi da come si muovano con fiera brutalità e ordine sul campo di battaglia. Da parte sua, Creative Assembly è riuscita nell’immane lavoro di rendere effettivamente diverse tra loro le moltissime unità presenti nel gioco e nel dare il giusto peso a ogni differenza in termini di gameplay.[quotedx]il dettaglio con cui sono riprodotte le armate è davvero fuori di testa[/quotedx]Rispetto alle controparti ambientate nel mondo reale, Total War: Warhammer gode di una varietà di gioco decisamente più alta e i singoli eserciti obbligano a immedesimarsi in culture e tattiche profondamente diverse le une dalle altre: nella battaglia che mi sono trovato a giocare sarebbe stato folle pretendere che i Nani seguissero le sortite di orchi e goblin, mentre l’unica cosa sensata da fare era tenere botta con Archibugieri e Balestrieri per proteggere al meglio l’unità di Sventratori capace di abbattere i grossissimi Troll, nonché i due eroi Thorgrim e Valar, sfruttando al meglio le loro abilità. Ecco, la più grande novità in termini di meccaniche di gioco è la gestione degli eroi, che sono sul campo di battaglia e funzionano come normali unità élite, ma che contemporaneamente presentano alcune abilità con cooldown variabile tipiche da gioco di ruolo. Il timing, dunque, diventa fondamentale e richiede un’attenzione diversa rispetto alla normale gestione dei combattimenti, che data la natura fantastica dell’ambientazione sono più brutali, veloci e concitati, con un uso intrigante e abbastanza nuovo, per la saga, di unità volanti. Il miglior modo per descrivere Total War: Warhammer è probabilmente quello di pensare a un normale capitolo della serie moltiplicato per cento dal punto di vista delle possibilità e dello spettacolo. In alcuni momenti, dunque, potrebbe essere anche fin troppo caotico per i puristi della strategia, ma a mio modo di vedere, l’ambientazione fantasy regala una prospettiva inedita alla saga.
total war warhammer ante 05

ALLA CONQUISTA DEL VECCHIO MONDO

La demo provata a Horsham permetteva di giocare la battaglia delle Thundering Falls a due livelli di difficoltà: il primo ampiamente accessibile e necessario per comprendere al meglio le novità proposte da Creative Assembly, mentre il secondo adatto ai giocatori più esperti, dove diciamo che non ho saputo gestire al meglio l’avanzata dei Ragni Enormi, facendo una fine barbina la prima volta e perdendo soltanto di poco al mio secondo tentativo. Il gioco è tosto e pur abbracciando un successo commerciale come quello di Warhammer non rinuncia alla sua natura strategica pura ed esigente. Resta da capire come si svolgerà la campagna e come si integrerà la parte più narrativa del gioco con il solito mondo totalmente aperto e come, per esempio, saranno gestite le relazioni diplomatiche, visto che, almeno in teoria, sarebbe possibile creare strani patti di alleanza tra fazioni storicamente nemiche. Certo, gli sviluppatori ci hanno assicurato che sarà un’impresa ardua far collaborare Nani e Pelleverde, ma il gioco non esclude la possibilità a priori, dando piena facoltà al giocatore di perseguire strategie politiche anche molto peculiari. Dal punto di vista tecnico ho già ampiamente elogiato il lavoro svolto sulle unità, davvero incredibili sia in termini puramente stilistici che in tema di animazioni, mentre forse la battaglia del Passo del Fuoco Nero mi aveva impressionato di più in quanto ad ambientazione: i tunnel nanici sono suggestivi in termini strutturali, ma il dettaglio e le texture dello scenario non fanno certo gridare al miracolo, pur suggerendo che nella versione finale del gioco si potrà godere di una discreta varietà di scenari e di un mondo più vivido rispetto al solito. In ogni caso è pur vero che mancano ancora molti mesi all’uscita del gioco e c’è tempo per migliorare sotto il profilo puramente estetico. Quello che importa, però, è che, mouse alla mano, Total War: Warhammer riesca a combinare al meglio le due fortissime anime alla base del gioco. A questo punto non vedo l’ora di provare le altre fazioni e scoprire qualcosa sul lato gestionale della campagna, ma per questo, purtroppo, ci tocca aspettare ancora un po’.