Battlefield: Hardline – Provato

L’annuncio losangelino e l’immediato test beta di Battlefield: Hardline mi hanno lasciato un po’ frastornato: le sensazioni di puro divertimento sono arrivate copiose, ma insieme hanno fatto capolino riflessioni meno giubilanti e istintive, inevitabilmente connesse all’ultima, controversa (per la prestazione tecnica del multiplayer, come saprete) prova sul campo della serie. Visto, però, che le mani ancora mi fumano per le appaganti sessioni multiplayer, iniziò volentieri dalla mia esperienza di gioco, indubbiamente positiva sotto tanti aspetti.
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Cupidigia Metropolitana

Come prima cosa, va detto che l’inedito background dell’azione- tra guardie e ladri per le strade di una grande città – non sembra modificare più di tanto il DNA multigiocatore della serie: due squadre (al momento composte da 32 giocatori, che saranno 64 nella versione finale) si affrontano in una mappa di grandi dimensioni, colma di passaggi e opportunità ambientali, e i veicoli mantengono un’importanza cruciale per combattere e raggiungere rapidamente gli obiettivi. Nell’unica mappa presente nella beta, High Tension, fa bella mostra di sé un episodio di “levolution”, non lontano da quanto visto negli scenari multiplayer di Battlefield 4: in un dato momento dell’azione, il crollo in tempo reale di una mastodontica struttura modifica un’intera area dell’ambientazione, creando nuovi passaggi e, così, nuovi approcci tattici in prossimità delle zone di interesse. L’affinità con il quarto episodio “regolare” emerge anche nella spiccata verticalità del contesto urbano, con cecchini, ingegneri ed elicotteri a darsele di santa ragione sui tetti dei grattacieli.
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Accanto a tante somiglianze, opportunamente vicine allo spirito di Battlefield, non mancano le introduzioni capaci di variare piacevolmente lo svolgimento delle partite: rampini e balestre “zip-line”, rapidamente acquisibili con il denaro recuperato (o rubato, a seconda della fazione) sul campo, danno modo di raggiungere più facilmente i tetti, oppure consentono di costruire linee di corda per scivolare da un palazzo all’altro. ovviamente, simili strumenti possono dar vita a tattiche piuttosto complesse, magari per arrivare simultaneamente sull’obiettivo, dall’alto, oppure per piazzarsi in aree remote e meno facili da individuare, senza l’ausilio di elicotteri o ascensori interni. Questi elementi sono a disposizione di tutte le classi, come le pistole taser e le maschere antigas, mentre gli altri pezzi sono esclusivi di Operator (fucile semiautomatico, medkit ad area, siringhe per riportare in vita se stessi o i compagni), Mechanic (mitragliatrice, strumenti di riparazione, lanciarazzi), Enforcer (fucile d’assalto o shotgun, riserve di munizioni, scudo balistico, esplosivo al plastico) e Professional (fucile da cecchino, mine laser, scanner di rilevamento, dispositivi per creare falsi bersagli sulla mappa). La scelta dei veicoli, coerente al cambio di ambientazione, restituisce un maggiore bilanciamento tra le forze, insieme a qualche piccola novità: le due fazioni hanno a disposizione automobili, blindati e piccoli elicotteri, mentre comprensibilmente mancano gli aerei e i carri armati, forieri di massacri fra le forze di terra e i veicoli meno resistenti in Battlefield 4. Le automobili, in particolare, dispongono di quattro posti e consentono di sporgersi dai finestrini come in un classico action poliziesco, dando vita a spettacolari inseguimenti tra le vie della città. E il botto è assicurato, se il passeggero ha con se un simpatico lanciarazzi.
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La beta, che non ha mancato di esibirsi in iniziali problemi di autenticazione e connettività, consente di cimentarsi in due game-mode: Heist presenta regole molto semplici, con la necessità di appropriarsi delle mazzette di dollari presenti in un punto della mappa (in questo caso un furgone) e di portarle nella propria base, ovvero nella stazione di polizia o nel covo dei criminali. Nettamente più complessi sono invece gli obiettivi di Blood Money, in cui l’azione è grossomodo suddivisa in due fasi, prima con il compito di far saltare o difendere due carichi blindati, e dopo con l’obiettivo di inseguire i malviventi o di scappare dalla polizia con il malloppo, a seconda di chi state impersonando. Soprattutto in quest’ultimo caso hanno un peso determinante i gadget sopramenzionati, per costruire complesse tattiche di aggiramento e difesa, con un ruolo ancora più importante affidato alle singole squadre e al loro leader: sicuramente, un buon coordinamento strategico sarà necessario anche nelle modalità non ancora provate, ovvero Rescue, con intriganti obiettivi di recupero ostaggi, e Hotwire, dove sono stati preannunciati spettacolari (e potenzialmente inediti, in un FPS multigiocatore) inseguimenti stradali in stile GTA.

Agente Mendoza, il caso Battlefield è tuo

Per fortuna, i dubbi che nutro nei confronti di Battlefield: Hardline non hanno a che fare con il gioco in sé, che anche anzi ho trovato divertentissimo in multiplayer: semplicemente, l’apparizione di questo spin off mi ha dato parecchio da pensare sul piano commerciale, una volta considerati un paio di fattori esterni. Tutti sappiamo delle controversa prestazione di Battlefield 4, che sicuramente ha non ha inficiato le prevendite ma potrebbe (il condizionale è d’obbligo, non avendo precisi numeri alla mano) aver rallentato gli introiti successivi, con una patch “definitiva” arrivata troppo tempo dopo la pubblicazione; ecco, quindi, che all’improvviso spunta una variante della stessa IP, con caratteristiche parecchio vicine all’immediato predecessore e un’ambientazione particolarmente apprezzata negli ultimi tempi, complici l’elevatissimo gradimento dei giocatori per Payday 2 e il reiterato, clamoroso successo dell’ultimo capitolo di GTA.
Rispetto a simili esempi, il multiplayer di Battlefield: Hardline fa a meno (almeno, così è nelle modalità della beta) degli NPC per i civili, cosa che rende l’azione più libera ma anche meno verosimile e potente, considerato il background del gioco. Per questo e altri motivi, attendo con particolare interesse i contenuti completi, potenzialmente capaci di annullare ogni perplessità: fino a oggi le crime story metropolitane sono state appannaggio di action in terza persona, da Kane & Lynch a Sleeping Dogs, dal citato GTA al recentissimo Watch Dogs, e non disdegnerei affatto la possibilità di cimentarmi con un FPS poliziesco finalmente degno, dopo la prestazione a dir poco deludente di Call of Juarez: The Cartel; il pedigree degli sceneggiatori è sicuramente di primo piano, con esperienze televisive del calibro di House of Cards, e questo fattore potrebbe sommarsi all’indubbia esperienza di Visceral, al timone del progetto con la supervisione di DICE, per rendere davvero interessanti le avventure di Nick Mendoza, agente SWAT, in quel di Miami. La presenza di NPC da difendere o eliminare, inoltre, dovrebbe far salire la tensione nella modalità multiplayer Rescue, e mi auguro che una cosa simile possa accadere nelle spettacolari corse armate di Hotwire, dove il traffico di mezzi cittadini renderebbe l’azione molto più credibile e vibrante (con un costo, però, non indifferente in termini di richieste hardware). Voglio essere stupito, insomma, e spero vivamente che i veterani di Visceral e DICE riescano a farlo di nuovo. Un’impresa non facile, di questi tempi.
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In definitiva

Se qualcuno se lo stava chiedendo, e magari non è riuscito ad accedere alla beta su PC o PS4, Battlefield: Hardline non è Payday 2 (titolo riuscitissimo, peraltro) in versione EA. È vero che ci sono rapine e scontri fra guardie e ladri, ma Visceral Games sembra voler mantenere intatti i canoni creati da DICE, almeno in multiplayer, con mappe di notevole dimensione e un uso intensivo dei veicoli. Per quel che mi riguarda, l’obiettivo di divertire è già stato raggiunto: regole di gioco e gadget rendono le partite estremamente dinamiche, con particolare riferimento a rampini e zip-line, e il contesto grafico è assolutamente in grado di accompagnare piacevolmente, con alcuni guizzi molto spettacolari (le trasformazioni del levolution, in multiplayer), i combattimenti tra criminali e polizia per le strade della città. Inutile aggiungere che, proprio in ambito tecnico, EA non può permettersi di sbagliare: il lunghissimo calvario multiplayer di Battlefield 4 ha colto tutti di sorpresa, dopo una fase beta davvero promettente, ed è fondamentale che la cosa non si ripeta.