Blizzard contraria al bando anti-immigrazione voluto da Donald Trump

Nelle ultime ore, come molte altre case di sviluppo anche Blizzard si è schierata contro il bando anti-immigrazione promulgato negli Stati Uniti dal neo-presidente Donald Trump.

I motivi di una tale scelta sono da ricercare in aspetti pratici e pragmatici ancor prima che politici: dal momento che le software house, anzi, la game industry in generale muove ogni anno un quantitativo enorme di persone da un continente all’altro, è palese che una simile legge, seppur temporanea, possa nei prossimi mesi danneggiare chi si sposterà da alcuni paesi verso gli USA per lavoro, in particolare per quanto riguarda le grandi fiere o gli eventi che si tengono annualmente nei cinquanta stati della Federazione.

Il CEO di Blizzard Entertainment, Mike Morhaime, si è detto vicino ai dipendenti che sono stati direttamente colpiti dal bando, offrendo loro il massimo supporto possibile. “Quanto deciso dal governo è in netto contrasto con i valori su cui si fonda la nostra società. Noi siamo da sempre una compagnia che abbraccia ogni diversità e che tratta chiunque con lo stesso rispetto che ogni essere umano merita. Queste sono le fondamenta che rendono grande l’intera America, non soltanto la nostra azienda”, ha dichiarato Morhaime.