Chiamato a rispondere ad alcune domande riguardo il futuro di Xbox, Phil Spencer ha rilasciato alcune interessanti dichiarazioni al Guardian. Un illuminante intervento che è bene riportare con ordine. Diversi i temi toccati, dall’ impegno di Microsoft nello sviluppo di titoli first party alla visione della società di Redmond a proposito delle microtransazioni.
Sul fronte dello sviluppo di titoli first party, Phil Spencer dichiara che “Ora come ora il nostro focus è sui nostri prodotti” che continua così “ho avuto interessanti richieste dalla community riguardo ai nostri titoli first party e su quale fosse la nostra posizione e quello che voglio dire alla gente, al pubblico, è: lo stesso livello di impegno che avete visto da parte mia e del team, lo stesso impegno che abbiamo messo nello sviluppare ed evolvere la piattaforma ed i servizi, l’impegno che abbiamo profuso nell’innovare il nostro hardware negli ultimi tre anni è lo stesso esatto impegno che metteremo nelle nostre esclusive. Non voglio bruciare le tappe e anticipare troppe cose, ma posso confermare senza dubbio che stiamo aumentando gli investimenti in questo campo”
Riguardo invece alla possibilità di avere titoli prettamente single player, con storie ad ampio respiro, invece, la posizione di Phil Spencer è questa; “Il pubblico interessato a questo genere di giochi.. non sono poche persone, per niente, ma neanche un bacino d’utenza così ampio. Avete titoli come Zelda o Horizon: Zero Dawn, e quelli fanno bene il loro lavoro ma non hanno lo stesso mordente, lo stesso appeal che avevano in passato; Sony, con i suoi first party, fa molti giochi di questo tipo e sono davvero bravi in quello che fanno, ma questi [generi di giochi, n.d.r.] stanno diventando sempre più rari.”
Conclude l’intervento parlando delle microtransazioni e dei giochi rilasciati ad episodi, ammettendo che “Dobbiamo dare l’opportunità agli sviluppatori di agire come credono giusto. Sento continuamente dire dai giocatori ‘non voglio microtransazioni nel mio gioco preferito, non voglio dover pagare per proseguire in una storia’ e penso che abbiano il pieno diritto di esprimere il loro parere. Ma penso anche che, come industria, dobbiamo essere capaci di supportare ogni tipo di gioco. Penso che ci siano occasioni in cui questo modello [riferendosi alle microtransazioni, n.d.r.] possa funzionare e altre in cui non ha senso”
Parecchie informazioni dunque su quella che sembra essere la politica decisa da Microsoft per lo sviluppo della piattaforma Xbox e del suo parco titoli. Qui l’articolo del Guardian.