Con la Gamerwall University League i videogiochi diventano amici degli studenti

Si è svolta nell’esclusiva ambientazione della Microsoft House di Milano la presentazione ufficiale della Gamerwall University League, una realtà tutta italiana che ha lo scopo di unire la passione per i videogiochi e il rendimento universitario. Ce ne hanno parlato i suoi ideatori e responsabili, ai quali in tutta onesta mi permetto di dire una cosa: complimenti!

Ciao artefici di Gamerwall, per prima cosa vi chiederei di presentarvi rapidamente ai nostri lettori. E se avete un nickname ditecelo subito! Ovviamente vi chiedo anche di presentare in sintesi il vostro progetto.

Gianpiero Miele: Ciao a voi lettori di GameSvillage.it. Mi presento, sono il CEO di Gamerwall e sono un gamer dai tempi del Nintendo 8 bit, mi potete trovare online su XboxLive con il gamertag Skuppato.

Il progetto Gamerwall è nato in maniera molto naturale, come necessità di unire due mondi che ci appartengono ma che soprattutto appartengono a milioni di studenti. Abbiamo deciso di mettere in piedi qualcosa mai creato prima, unendo videogiochi e università, dando la possibilità agli studenti di unire passione per i videogiochi e studio universitario e offrendo loro la possibilità di vincere una borsa di studio.

Emiliano Spinelli: Salve a tutti, sono Emiliano aka S-Venom. Sono l’Event Manager di Gamerwall, quindi mi occupo di tutto ciò che concerne la lega e le tappe. La Gamerwall University League è sostanzialmente un campionato che avrà eventi a cadenza mensile, alla fine del quale il vincitore si aggiudicherà una borsa di studio di un anno.

Fabia Parodi: Ciao a tutti! Io sono Fabia, aka Biabax, e come ha detto Gianpiero, sono la COO di Gamerwall. Con Gamerwall e la Gamerwall University League puntiamo a creare un luogo e un momento di aggregazione tra gli studenti, che sia il giusto incontro tra un momento di svago e i risultati accademici, che nel nostro sistema sono molto importanti.

Bene, adesso che abbiamo ottemperato ai convenevoli, veniamo a noi, o meglio a Gamerwall. Quando vi è venuta in mente per la prima volta l’idea, magari anche solo a livello embrionale?

GM: Eravamo a una delle nostre cene fra amici (poi diventati anche soci) e stavamo parlando di videogiochi e di trascorsi universitari quando, dopo una sessione non voluta di brainstorming, l’idea si è delineata in maniera del tutto naturale. Dopo un periodo di studio del mercato e del format da proporre abbiamo iniziato a contattare chi poi è divenuto nostro partner nel portare avanti questo progetto.

ES: Se non erro, proprio in questi giorni “festeggiamo” un anno dalla nostra idea. Nel dicembre 2016 ci siamo recati da Microsoft per illustrare l’idea, subito accolta con entusiasmo e lungimiranza.

FB: Gamerwall è nata nel 2016 e tutto ciò suona ancora “irreale” per me… un anno fa, i primi scarabocchi e bozze su quaderni, le prime telefonate a LUISS e Microsoft che sembravano un salto nel vuoto. Quest’anno, l’avvio alla University League con la conferenza stampa alla Microsoft House e con il pieno appoggio di tutti i partner, sia “vecchi” che nuovi.

So che avete già fatto breccia in un’università. Potete dirci quale e quali sono, secondo voi, gli aspetti e le prospettive di Gamerwall che i docenti hanno più apprezzato?

GM: Innovazione e aggregazione sociale sono i fattori che hanno consentito di poterci proporre alla LUISS Guido Carli e che hanno suscitato l’interesse nel nostro progetto da parte di altri atenei.

Innovazione nel format proposto in termini di struttura degli eventi e ranking combinato, aggregazione sociale data dal voler avvicinare tutti gli studenti, dagli appassionati per i videogame ai curiosi. Da LUISS il progetto è stato subito visto come un’opportunità in più per gli studenti, opportunità che porterà gli studenti a cercare di fare del proprio meglio anche e soprattutto in termini di rendimento accademico visto il peso della media sulla classifica finale.

ES: L’università che ha puntato fin dall’inizio su di noi è la LUISS Guido Carli di Roma. È un ateneo che tiene sempre in considerazione le idee innovative e ci hanno supportato nel migliore dei modi. Ciò che ha convinto anche il corpo docenti è l’innovativo ranking messo a punto per il campionato, che tiene conto per buona parte della media accademica.

FP: Sappiamo tutti che la LUISS è una realtà innovativa e innovatrice, quindi l’idea di unire il videogioco (da sempre acerrimo nemico degli studi secondo i genitori) e lo studio ha subito suscitato un certo interesse. Ovviamente, il fattore sociale e il ranking ci hanno permesso di acquisire la completa approvazione.

Di sicuro anche nelle scuole medie e superiori Gamerwall farebbe tanto bene alle giovani menti. Dai, provate a portarlo anche lì dentro…

GM: Recenti studi hanno dimostrato come i videogiochi allenino la mente e noi di Gamerwall potremmo essere anche un incentivo in più allo studio. Nonostante ciò il percorso da affrontare per proporci alle scuole medie e superiori è segnato da ostacoli burocratici e non. Questo non esclude che non ci proveremo nel prossimo futuro, studiando dei modi alternativi per proporci alle “giovani menti”.

ES: Come espresso dal mio socio Gianpiero in sede di conferenza, le problematiche principali sono nel coinvolgere dei minorenni, il che rende il tutto burocraticamente infernale. Ma stiamo pensando a delle formule da proporre, magari durante le vacanze estive… vedremo che si può fare!

FB: Sarebbe fantastico creare un’attività anche per studenti liceali, delle medie ma anche per i più piccoli delle elementari! Abbiamo tante idee che aspettano solo una burocrazia più snella e pratica!

State coinvolgendo nel vostro progetto anche dei videogiocatori professionisti. Come avete intenzione di sfruttare le loro competenze adesso che siete agli inizi e quali sono le prospettive future?

GM: Avere professionisti al nostro fianco ci può aiutare nella divulgazione della cultura del videogioco in tutti i vari aspetti. Chi meglio di Mkers può far capire cosa significhi eSport? L’intento è quello di far confrontare chi lo volesse con il mondo del professionismo partendo dalle basi. Chissà se fra le fila della LUISS si cela un papabile campione …

ES: Siamo orgogliosi dell’interessamento dei Mkers alla nostra realtà. Hanno tra le loro file campioni affermati nei vari generi eSport e portare la loro esperienza nei nostri eventi può sicuramente spingere qualche studente particolarmente talentuoso a intraprendere la carriera da professionista. Puntiamo molto sulle sessioni di Academy nelle nostre tappe, dove i partecipanti potranno confrontarsi coi Pro del settore.

FB: Il nostro motto è “Level up your future” perché noi non vogliamo perdere d’occhio il futuro degli studenti. Stabilendo una partnership con giocatori professionisti come i Mkers vogliamo informare i ragazzi e le ragazze che la realtà del videogioco non finisce dietro la porta di casa o in una tappa della Gamerwall University League. Il videogioco può diventare una vera e propria professione su tantissimi livelli… cosa c’è di meglio che trasformare la propria passione in lavoro?

In quest’epoca di social, il minimo che posso fare per supportare Gamewall è levarmi di torno e darvi lo spazio per condividere con i nostri lettori tutti i canali su cui possono venirvi a infastidire con domande e affini. Buon lavoro, ragazzi!

GM: I social sono alla base della nostra comunicazione, Facebook, Instagram, Twitter, Linkedin (per chi volesse collaborare con noi) sono i canali dove potete trovarci. Per qualsiasi altra domanda non esitate a contattarci su [email protected].

ES: Siamo attivi su tutti i social, in particolar modo su Facebook e Instagram. Non esitate a scriverci e a proporre le vostre università. Potremmo portare la Gamerwall University League nel vostro ateneo?
FP:
Scegliete il vostro social preferito e raggiungeteci, siamo dappertutto! Vi aspettiamo!