Mini Ninjas – Recensione multipiattaforma

I ninja si fanno in sei per raggiungere l’altezza di uno.

Questo gioco parla di nani vissuti molti secoli fa, nel periodo in cui esistevano i samurai. A quel tempo, in un luogo molto lontano, la gente viveva felice e spensierata. Un brutto giorno, però, arrivò un tizio dicendo di essere il Signore della Guerra: non era nuovo del posto ma era parecchio che non si vedeva in giro. Sta di fatto che questo pazzo maniaco squilibrato ubriacone attinse dai suoi poteri magici e tramutò gli allegri animaletti che lo circondavano in un brutale esercito di samurai. Il suo scopo era di assoggettare al suo potere tutto il territorio, privando la popolazione della felicità a cui si era abituata.


Un trailer che illustra alcuni momenti di gioco di Mini Ninjas.

A cercare di porre rimedio a questo casino intervenne il Vecchio Saggio, capo del villaggio dei ninja. Costui inviò numerosi suoi eroi, ma nessuno fece ritorno. Pensò allora di mandare quelli un po’ più scarsi ma comunque bravini, ma nessuno fece ritorno. Inviò quindi in missione nell’ordine: il cuoco ninja del villaggio ninja, la signora moldava che fa le pulizie del villaggio, un cane zoppo e un po’ sguercio, mia nonna in carriola con trombetta, ma nessuno fece ritorno :(.
Guardandosi intorno notò che il villaggio ormai era vuoto, salvo che per un nano ninja chiamato Hiro. Hiro in fondo non era un cattivo guerriero, anzi: era uno dei pochi a saper utilizzare la mitica magia Kuji, solo che oh, ragazzi, era un nanetto! Abbiamo noi di Games Village qualcosa contro i nani? Assolutamente no, e nemmeno il Capo del Villaggio dei ninja, che infatti decise di inviarlo nelle terre del Signore della Guerra per sconfiggerlo e riportare l’armonia e la spensieratezza.

Questa è grosso modo la storia che va saputa per cominciare a giocare con un minimo di cognizione. Le altre cose di cui bisogna avere cognizione per capire se ‘sto gioco merita di essere acquistato o lasciato sugli scaffali ve le dico a pagina due: un po’ di pazienza però perché non sono più un ragazzino e ho i miei tempi.

A che genere appartiene Mini Ninjas? Beh, lo si potrebbe definite un picchiaduro esplorativo con elementi GdR. D’altronde non è più come una volta in cui un gioco apparteneva a un solo genere: la moda del periodo prevede che tutto vada mischiato e il risultato, sovente, è che non si capisce più niente!
Picchiaduro perché? Perché si mena la gente con tante allegre armi (ogni personaggio ne ha una) e mille simpatiche magie.
GdR perché? Perché l’eliminazione dei nemici procura dei punti esperienza: una volta che la barra degli exp si è riempita, viene fornito un punto che viene automaticamente (a rotazione) assegnato a forza vitale, mana o potenziamento della mossa speciale.
Esplorativo perché? Perché durante il suo cammino il nostro piccolo eroe potrà liberamente muoversi all’interno di una vasta area di gioco, che cela oggetti di varia natura e utilità. Gli oggetti più importanti da raccogliere, comunque, sono i soldi (quelli vanno sempre raccolti, mi raccomando, e possibilmente inviati a Sprea Editori – Raffaele Sogni – Via Brescia,39 – Cernusco Sul Naviglio, Milano) e le piante. I soldi servono per comprare le ricette per fare le pozioni. Le piantine servono per confezionare le pozioni. Niente ricette, niente pozioni. Niente erbacce, niente pozioni. Queste hanno vari scopi: possono rigenerare l’energia, il mana, fornire uno scudo protettivo e, in generale, aggiungere un sacco di altra roba alle caratteristiche base.

Ho poc’anzi accennato ai personaggi. Nel vostro tragitto non sarete soli: prima di tutto inizierete il viaggio col vostro amicone Futo, un ragazzone mezzo nano pure lui ma pure panzone, nonché dotato di un bel martellone e di una forza straordinaria. Inoltre, prima di arrivare al cospetto del vecchio ubriacone di cui vi ho parlato a pagina uno, incontrerete altri quattro amici, per un totale di sei personaggi. Potrete utilizzare liberamente e in qualsiasi momento ognuno di essi, giacché ciascuno è dotato di una differente caratteristica che lo distingue dagli altri. La scaltrezza di Hiro però, sommata al fatto che solo lui può utilizzare la devastante magia Kuji, fa sì che sia praticamente inutile l’utilizzo degli altri cinque (a parte Futo in particolarissimi momenti).

L’aspetto estetico è carino, anche se non si può certo dire che mostri una grafica “da paura”. Le ambientazioni sono comunque gradevoli e, soprattutto, lo stile grafico è molto accattivante. Pollice verso per la varietà dei nemici: salvo qualche sporadica variazione sul tema, dovrete affrontare sempre le solite due o tre tipologie di samurai.

Mi è molto piaciuto il comparto audio. Le musiche fanno il loro sporco lavoro ma, in particolare, è ottima la voce narrante: quando ci sono di mezzo dei professionisti si sente, non c’è niente da fare!

In definita Mini Ninjas è un gioco ben realizzato. Non certo un capolavoro, soprattutto per via di alcune magagne (la difficoltà di gioco è davvero bassissima), ma nel complesso c’è un sacco di roba da fare (pure pescare, se si ha voglia) e si fa apprezzare fino alla fine (circa 8 ore, 12 se volete raccogliere proprio tutto in ogni stage).