La cosa migliore di questo terzo episodio dello shooter di Team17, remake dell’omonimo gioco per Amiga, è che si tratta dell’ultimo. Non il massimo, vero? [Review]
La cosa migliore di questo terzo episodio dello shooter con visuale isometrica di Team17, remake dell’omonimo gioco per Amiga, è che si tratta dell’ultimo. Il primo capitolo, Evolution, ci aveva divertiti ma non pienamente soddisfatti, lasciandoci con la speranza di qualche miglioramento per il futuro. Il secondo, Assault, si è mantenuto invece piuttosto fedele alla formula dell’originale e per questo si è preso una valutazione inferiore.
Sgomberiamo il campo da ogni dubbio e diciamo subito Alien Breed 3: Descent prosegue lungo questa strada, aggiungendo solo qualche – limitata – innovazione a una meccanica di gioco già di suo non perfetta, piuttosto noiosa e che ora del terzo o quarto livello ha più o meno detto tutto ciò che poteva dire. Ma andiamo con ordine.
Il nostro eroe Conrad, l’ingegnere spaziale più tosto di sempre (ma sarebbe meglio dire il secondo, dopo Isaac Clarke), era rimasto intrappolato nella nave aliena che stava precipitando nell’atmosfera di un pianeta disabitato, mentre la sua “collega” cibernetica Mia è stata posseduta mentalmente dal Dr. Klein e non è più in grado di aiutarlo. Del resto si sa, prima di migliorare le cose devono peggiorare! E infatti Conrad perde tutte le sue armi e i vari upgrade, espediente fondamentale per giustificare i primi livelli di tutorial e la ricostruzione dell’arsenale, composto dai soliti fucili d’assalto, shotgun, lanciafiamme ecc. Accanto a loro debuttano anche una pistola che lancia una scarica elettrica in grado di bloccare temporaneamente gli alieni (scatenando divertenti passaggi di corrente da uno all’altro se sono abbastanza vicini) e la altisonante Project X che può sparare missili al plasma: lenta, ma potentissima e assai gratificante.
Il gameplay rimane del tutto identico ai titoli precedenti: Conrad si muove lungo l’astronave aliena da un micro-obiettivo all’altro, saccheggiando cadaveri in cerca di munizioni e crediti per gli upgrade, raccogliendo diari di bordo e sparando alle ondate di alieni che sbucano da ogni parte. La telecamera può essere ruotata di novanta gradi alla volta per avere una migliore visuale del nemico e della zona in cui si combatte, tranne nelle sezioni all’aperto dove la visuale passa in terza persona. In queste sequenze si apprezza la mancanza di musica e i suoni attenuati, a sottolineare il fatto di muoversi nel vuoto (poi vabbè, il lanciafiamme funziona ugualmente, ma non siamo troppo pignoli! ^____^)
Il ritmo si mantiene su buoni livelli, sempre abbastanza impegnativo e con gli alieni che non smettono mai di tartassare il povero Conrad; nonostante alcuni spezzoni semi-scriptati che spezzano la monotonia dei combattimenti, il gioco diventa ben presto ripetitivo, esattamente come i primi due episodi, con i micro-obiettivi delle missioni intervallati dalle ondate di alieni. Una volta portato a termine il gioco in solitaria è possibile cimentarsi nella modalità Survival, in qualche missione extra da giocare in co-op, e nel free play che permette di affrontare i livelli già conclusi e migliorare le proprie performance ludiche.
Alien Breed 3: Descent è disponibile su Xbox LIVE Arcade al prezzo di 800 Microsoft Points e su Steam (pagina ufficiale) a 8.99 €.