Passato, presente e futuro di PlayStation Plus

Dopo sei mesi e rotti, è il momento di fare il punto della situazione sul servizio a pagamento della console di casa Sony. [Speciale]

La console war fra PS3 e Xbox 360 imperversa da ormai così tanto tempo che quasi ne abbiamo perso memoria. Se sul fronte dei giochi la battaglia prosegue ancora oggi a ogni uscita multipiattaforma, è sui prodotti cosiddetti premium che si notano le maggiori differenze.
Microsoft ha fin da subito fornito la sua console di un servizio online a pagamento, l’ormai stradiffuso Xbox Live, da molti considerato il paradiso del multiplayer e fonte di incredibili guadagni per la casa di Redmond. Sony, invece, ha preferito lasciare completamente gratuito il gioco in rete, decidendo di introdurre un obolo solo di recente, con un servizio che cerca di accattivarsi il giocatore attraverso promozioni d’ogni genere.
Va da sé che il successo di una simile iniziativa è estremamente legato alla quantità e alla qualità dei prodotti proposti: una recensione, o meglio, un’analisi concreta di PlayStation Plus, quindi, non poteva certo essere fatta dopo un mese o due, pertanto abbiamo atteso di arrivare al fatidico giro di boa prima di tirare le somme.
Partiamo dall’inizio. PS+ ha avuto il suo battesimo di fuoco il 29 giugno dell’anno appena trascorso, proponendosi al pubblico con un costo di 49.99 euro per 12 mesi o 14.99 per 90 giorni. Le premesse erano piuttosto allettanti: in cambio di tali cifre, un controvalore in sconti e giochi omaggio pari a 200 euro, ovviamente suddivisi nell’arco di tutto il periodo dell’abbonamento. È stata mantenuta tale promessa? Si e no, come vedremo.

Fermo restando che la nostra esperienza è relativa ai primi sei mesi del servizio, non possiamo fare a meno di notare che non sempre il livello degli aggiornamenti (che sono mensili) è stato all’altezza delle aspettative, specialmente rispetto alla controparte USA.
Del resto, questo è un problema che ha afflitto il PSN europeo da sempre, risultando una sorta di parente povero dell’edizione americana: una condizione che, sfortunatamente, si è ripetuta con i servizi Plus. Va detto, però, che negli ultimi tempi la situazione è marginalmente migliorata, ma di certo c’è ancora del lavoro da fare per accorciare i tempi di pubblicazione.

Ma cosa ci è stato dato fino a oggi in cambio del vil denaro? Beh, parecchio, ma attenzione… molto dipende dai gusti di ognuno e dagli acquisti già fatti in precedenza. Chi vi scrive ha strisciato la carta di credito (virtualmente…) ben più di una volta per acquistare titoli sul PSN, quindi non di rado ci siamo trovati con dei doppioni in quanto a offerta di giochi in omaggio. Quindi i vari Zen Pinball, Street Fighter 2 HD Remix, Cuboid e Astrostripper sono risultati – ahimè – totalmente sprecati. Ovvio, parliamo di un caso personale, ma immaginiamo che chiunque decida di abbonarsi al PS+ sia comunque un forte utilizzatore del PSN e, come tale, un probabile acquirente di software in digital delivery.

Prestigioso, invece, il download di LittleBigPlanet, nonché quello della terza stagione completa di Sam & Max, un titolo che onestamente avevamo snobbato e che, invece, abbiamo avuto l’occasione di apprezzare non poco.
Sony, però, non ha solo elargito titoli PS3, ma ha cercato di differenziare l’offerta con diversi giochi PSOne, alcuni dei quali ancora oggi molto carini, come i due Oddworld. Altri, sfortunatamente, non hanno retto altrettanto bene alla prova del tempo, ma rimangono comunque di un certo valore storico (Tomb Raider e Medievil su tutti). Così così la scelta dei Minis, una categoria che ha avuto di tanto in tanto delle chicche mica da ridere: peccato non si siano quasi mai viste sul Plus. Sembra, tuttavia, che d’ora in avanti ne troveremo di più interessanti e – soprattutto – con un paio di settimane in anticipo rispetto allo loro uscita sul PSN classico, il che è già un bel passo in avanti rispetto ai primi mesi di vita del servizio.

Non si vive solo di regali a questo mondo e anche gli sconti hanno il loro peso. Qui le offerte non sono mai mancate, tanto sulle uscite PS3, tanto su quelle PSP. Con una forbice che va dal 20 al 40%, sono stati proposti giochi completi, anche di un certo peso (come la God of War Collection) e numerosissimi DLC. Magari risparmiare una manciata di euro può sembrare una cosa da poco, ma se proiettiamo la cosa nell’arco dei dodici mesi, una certa convenienza si percepisce chiaramente.
Interessante, poi, la possibilità di poter provare per un’ora alcuni giochi completi, senza limitazioni (neppure nei trofei eventualmente sbloccati) di alcun genere, certamente un’opzione assai più interessante del classico demo. Auspichiamo per il futuro di poter sfruttare tale possibilità con un catalogo più vasto (per ora la scelta è scarsina), magari incrementando il limite temporale a 120 minuti, almeno per quei prodotti che necessitano di un approfondimento superiore (vedi Borderlands).

Sul discorso demo esclusivi non sono mancati dei bei colpi di scena, come God of War: Ghost of Sparta, PES 2011, Kane & Lynch 2 e Castlevania: Lords of Shadow. Anche qua, però, si può e si deve fare di più: con un 2011 pieno zeppo di esclusive Sony dovrebbe proporre i suoi titoli first party con un certo anticipo, in modo da ingolosire la sua utenza il più possibile e non limitarsi a qualche uscita sporadica.
In fondo abbiamo visto come alcune delle migliori beta multiplayer siano arrivate nelle mani degli abbonati Plus, i quali hanno potuto testare titoli attesissimi come Assassin’s Creed Brotherhood, Killzone 3 e DC Universe Online. Ci poteva essere anche LittleBigPlanet 2 nel mucchio, ma, scelta discutibile, si è preferito pescare a caso fra l’utenza PS+ invece di allargare la cosa a tutti.

In tutto questo bailamme non bisogna dimenticare un servizio davvero utilissimo, legato al download automatico degli aggiornamenti. Questa manna dal cielo fa sì che la console si colleghi autonomamente al network per controllare ed eventualmente scaricare patch e firmware aggiornati: una feature che si inizia seriamente ad apprezzare quando, tornati dall’ufficio o da scuola, ci si ritrova con il proprio gioco preferito già bello che patchato, senza attese di alcun genere. Pensate ai 600 e passa mega della versione 1.05 di Gran Turismo 5 e capirete bene la comodità della cosa.
Nulla invece è dato sapere sulla tanto discussa cross-gaming chat, la possibilità insomma di poter comunicare vocalmente con i vostri contatti, anche quando si sta giocando a due titoli differenti. Quel che è perfettamente naturale su Xbox 360 è ancora utopia su PS3 e, nonostante sembrasse scontato trovare una simile opzione su PS+, ancora oggi non se ne sa nulla.

In conclusione, vale la pena abbonarsi oggi a PlayStation Plus? Sì, ma solo se PS3 è la vostra console principale e frequentate s
pesso l’ambiente PSN. Bastano, infatti, pochi mesi per ripagarsi abbondantemente della cifra investita, anche se è tutto da vedere se i 200 euro di valore aggiunto dichiarati da Sony avranno poi un effettivo riscontro al termine del contratto. Invece, nel caso siate fra quelli che usano la console sporadicamente, senza nemmeno degnare di troppa attenzione il network, lasciate perdere, PS+ non fa proprio per voi. Nemmeno a sei mesi e rotti di distanza dalla sua nascita, ovviamente.

Maratoneta di serie TV, appassionato di cinema e accumulatore compulsivo di DVD, oltre che PC Master Race da almeno 15 anni; in tutto questo ogni tanto si ricorda pure di essere uno studente di biologia.