World of Tanks – Recensione

In occasione del recente lancio sul mercato retail della versione “scatolata” di World of Tanks vi proponiamo la nostra recensione, basata sulla nostra esperienza con il gioco e sull’intervista concessa dal PR Manager di Wargaming.net Arthur Pratapopau.

In occasione del recente lancio sul mercato retail della versione “scatolata” di World of Tanks noi di GV.it vi proponiamo questa recensione, basata sulla nostra esperienza con il gioco e sull’intervista concessa dal PR Manager di Wargaming.net Arthur Pratapopau.

World of Tanks
è un MMO free-to-play ambientato nella Seconda Guerra Mondiale, nel quale i giocatori prendono i comandi di carri armati di vario tipo e foggia, appartenenti alle tre maggiori fazioni in campo all’epoca, ovvero Stati Uniti d’America, Germania nazista e Unione Sovietica. La scelta della categoria del carro determina, come giusto che sia, valori come la potenza del motore, la velocità massima raggiungibile, la corazzatura e il tipo di cannone: si tratta di parametri che variano anche a seconda della fazione di appartenenza, il che rende ogni mezzo una combinazione unica di fattori.

L’unica modalità di gioco attualmente disponibile in World of Tanks è assimilabile alla “Conquista” vista in una tonnellata di FPS e TPS, nella quale due squadre di giocatori devono conquistare la base nemica o eliminare tutti i carri avversari entro il tempo limite. Non pensate però che il gioco si esaurisca alla fine della partita o, come accade più spesso, con la distruzione del proprio carro, perché World of Tanks offre anche una vasta gamma di caratteristiche, che fanno impallidire la già ampia scelta di carri disponibile. Tanto per cominciare, all’interno dell’Officina che ospita tutti i tank acquistati è possibile non solo riparare i danni subiti in battaglia, ma anche cambiarne il munizionamento, scegliendo fra proiettili perforanti o esplosivi, oltre che utilizzare l’esperienza acquisita in battaglia per ricercare nuovi potenziamenti. Svolgendo alcune determinate ricerche in appositi “tech tree” si ottiene inoltre l’accesso a nuovi cingolati, più potenti e in grado di reggere qualche cannonata in più dei precedenti.

Anche l’equipaggio svolge un ruolo importante nell’economia di gioco: una porzione dell’esperienza acquisita in battaglia (o tutta, nel caso si scelga l’opzione apposita) viene impiegata per la crescita dei compagni di tank, il cui numero varia in base al tipo di carro e alla fazione. Con l’aumento del livello di esperienza, l’equipaggio diventa più abile nel proprio ruolo, influenzando così le caratteristiche innate, come la velocità di ricarica del cannone per il servente, e altre “perk di servizio”, come la capacità di estinguere gli incendi all’interno dell’abitacolo ed effettuare riparazioni sul campo. Una volta ricercati tutti potenziamenti e ottenuto il massimo dall’equipaggio di un dato carro, ogni ulteriore esperienza accumulata può essere convertita in esperienza “libera”, che si può cioè utilizzare per potenziare altri carri, utilizzando l’Oro.

L’Oro, acquistabile dall’apposito Store di World of Tanks, permette non solo la conversione dell’esperienza “libera”, ma anche l’acquisto di nuovi spazi di deposito nell’Officina, di munizioni speciali e di carri Premium, ma anche di allargare lo spazio nella caserma, dove vengono alloggiati gli equipaggi e di potenziarne subito al massimo l’esperienza. Inoltre l’Oro è necessario per l’acquisizione dell’Account Premium, che permette di ottenere il 50% in più di crediti ed esperienza in battaglia per carro ed equipaggio, creare plotoni di tre veicoli e creare una Compagnia di Carri. Sostanzialmente, nulla al momento che sbilanci World of Tanks verso l’infausto baratro del “pay-to-win”, nel quale cadono di solito quei giochi free-to-play dove i bonus acquistabili con le micro-transazioni forniscono vantaggi tali da rendere i giocatori “non premium” perdenti a prescindere.

In ogni caso l’ambizione di Wargaming.net non finisce con le semplici scaramucce di World of Tanks.
Nell’ambito della GamesWeek 2011, svoltasi a Milano dal 4 al 6 Novembre scorsi, ho avuto l’occasione di parlare con Arthur Pratapopau, PR Manager di Wargaming.net, che mi ha offerto uno spiraglio sui progetti futuri del suo studio.
Oltre all’introduzione di altre fazioni in World of Tanks, come la Francia, il prossimo anno vedrà l’uscita di World of Warplanes, un titolo parallelo nel quale i giocatori prenderanno i comandi di 70 aeroplani storici, divisi fra caccia leggeri, pesanti e aerei da attacco al suolo, appartenenti alle solite tre grandi fazioni coinvolte nel Secondo Conflitto Mondiale. A ciò si è aggiunta la promessa che, in futuro, saranno introdotti eserciti come il Regno Unito, il Giappone imperiale e l’Italia fascista. Data l’ovvia impossibilità di catturare punti statici con degli aerei, nella modalità principale di World of Warplanes, che si chiamerà Scorta, i giocatori dovranno proteggere una gruppo di bombardieri alleati e, contemporaneamente, attaccare quello avversario, eliminando inoltre le postazioni di difesa aerea NPC presenti nella zona bersaglio.

Come se non bastassero carri armati e aeroplani, Wargaming.net sta già preparando la versione marittima, World of Battleships, di cui Pratapopau non ha voluto dirci granché, ma possiamo rivelarvi in esclusiva che si tratterà di… combattimenti fra navi da guerra (ah, però… ndAlias)! Scherzi a parte, il progetto dello sviluppatore russo è di quelli ambiziosi: creare uno scenario dove i giocatori dei tre World of si influenzino a vicenda attraverso il metagame delle Clan Wars, dove i risultati delle battaglie fra clan di giocatori contribuiscono alla conquista dei territori della Mappa Globale da parte di una fazione. Il possesso di questi territori, secondo quanto affermato da Pratapopau, contribuirà alle successive battaglie sotto forma di bonus ambientali, come per esempio bombardamenti aerei in World of Tanks o maggiore supporto antiaereo in World of Warplanes.