MotoGP 18, provato il nuovo gioco di corse targato Milestone

A distanza di soli 2 mesi da quell’annuncio che cominciò a riscaldare nuovamente i motori di tutti gli appassionati, MotoGP 18 è finalmente arrivato sotto forma di una demo giocabile al Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia “Leonardo da Vinci” di Milano, che sarà aperta a pubblico e giocatori fino al 3 giugno. Un’occasione più unica che rara, la quale ci ha fatto sicuramente esplorare una mostra diversa dal solito, senza contare un titolo che abbiamo avuto finalmente modo di testare, tra novità ed eventi che intendono dare un’altra spinta al titolo targato Milestone. Perché sì, MotoGP 2018 ha tutte le intenzioni del mondo di mostrarsi come un vero e proprio spartiacque per la serie videoludica diretta dalla compagnia nostrana; a partire dal motore grafico, che è maturato nell’utilizzo del nuovo Unreal Engine 4, adottato ufficialmente per la realizzazione di circuiti e piloti, ma anche per una parte online ancor più corposa e importante rispetto al passato. Insomma, di carne a fuoco ce n’è, ma come si saranno comportate le parti singole in relazione al pacchetto offerto da Milestone? Ci siamo gettati a capofitto sul primo veicolo a disposizione per scoprirlo fino in fondo, esaminando le meccaniche di gioco e tanti altri elementi di un titolo che già promette di uscire in forma smagliante tra i fan della serie videoludica.

Traslocati in una gaming area del Museo, la nostra esplorazione è incominciata con un primo sguardo su piloti, circuiti e modalità offerte da MotoGP 18. Tra i guidatori inclusi, abbiamo notato tutte le classi dei campionati Red Bull MotoGP Rookies Cup, Moto2, Moto3 e MotoGP, ma c’è dell’altro. I tracciati sono stati rinnovati -adesso ne sono disponibili 19, compreso il nuovo circuito thailandese Buriram International Circuit- grazie a un sistema di tecnologie adoperate specificatamente da Milestone per regalare un’esperienza ancor più coinvolgente rispetto ai capitoli passati. MotoGP 18 ha un cuore pulsante che sa di reboot, e la cosa si nota da ogni elemento degli scenari. Il motore grafico, l’Unreal Engine 4, è un esempio lampante di ciò, grazie anche a un’implementazione diretta di due tecnologie innovative: il drone scan e il laser scan. La prima è recente, e si basa sulle fotografie scattate da un drone per ricreare con una cura estrema le piste da selezionare. Il miglioramento rispetto allo scorso capitolo è a dir poco evidente, tant’è che il realismo durante le corse è arrivata a stupirci a più riprese. La seconda, invece, è stata indirizzata a dare vita ai volti dei piloti, caratterizzandoli a seconda dei momenti vissuti sia sulla pista che durante le celebrazioni. I nuovi elementi in generale funzionano, regalando anche degli scorci interessanti durante le corse. Non a caso, il team di Milestone ha pensato anche a migliorare l’effettistica e l’illuminazione generale del titolo, raffinando le moto con una resa visiva che adesso funziona alla perfezione.

Oltre al lato meramente tecnico, però, MotoGP 18 ha anche stravolto le modalità offerte al giocatore, andando a puntare soprattutto sulla Modalità Carriera. Quest’ultima è stata difatti ripensata per mirare innanzitutto sul nostro pilota. Non più team o squadre a parte, quindi, ma sfide che ci permetteranno di accumulare dei punti di sviluppo da investire su alcune aree della moto. Il cambio di prospettiva non solo ci ha regalato una soddisfazione maggiore nella crescita della nostra carriera da pilota, ma ci ha anche indirizzati nel proseguimento del nostro successo, evitando di confonderci con altri elementi secondari. Dopotutto, per aggiungere uno strato ulteriore di spessore alla Modalità, avremo la possibilità di comparare il nostro profilo da pilota con gli altri giocatori, dando vita a gare personali che andrebbero ben oltre il semplice rombo dei motori. Rimangono ovviamente le gare veloci e i campionati, oltre a una modalità da spettatore per incentivare una partecipazione più attiva nella sua parte online. Tuttavia, il lato più importante del titolo firmato Milestone non è la Carriera, né le modalità online. MotoGP 18 apre difatti le porte all’esport, grazie a sfide ed eventi a tema, tra cui uno che avverrà prima della finale di Valencia. Tutti questi dettagli aiutano ad arricchire un titolo che, ora più che mai, vuole tagliare distaccarsi dal passato della serie.

In chiusura, MotoGP 18 nasconde sicuramente altre sorprese che non abbiamo ancora avuto modo di esplorare, ma ci ha stupiti; innanzitutto nella cura del lato tecnico, che ora -grazie a tecnologie come il drone scan- hanno garantito delle corse ben più realistiche e fluide dagli scorsi titoli della serie, ma anche nelle modifiche relative alle modalità offerte, adesso indirizzate a farsi apprezzare da una community giovane e attenta alle novità. Le meccaniche di gioco sono rimaste le medesime, ma non sono quelle su cui i giocatori dovrebbero concentrare lo sguardo. Piuttosto, MotoGP 18 è deciso a resettare alcune decisioni prese nel corso degli anni, facendone altre che hanno tutte le potenzialità di attrarre un pubblico ben più ampio. MotoGP 18 si è finalmente modernizzato, e con la sua evoluzione si apre una nuova porta, inedita, verso il futuro dei giochi da corse nel Bel paese.

Alessia "Paddy" Padula, Production Director di Idra Editing nonché abruzzese doc, ha una grave dipendenza dalle serie tv, specialmente Doctor Who e Sherlock! Permalosa in modo pericoloso, potrebbe uccidervi per uno spoiler, quindi siete avvertiti. Il suo punto debole? Panda, koala e tutti gli altri animali coccolosi. E gli arrosticini, ma questa è un'altra storia.