Red Faction Guerrilla Re-Mars-tered Switch | A testimonianza del fatto che la grande N stia puntando sempre di più sulle terze parti, arriva su Nintendo Switch il porting HD di Red Faction Guerrilla, una serie pubblicata da THQ Nordic, che quando arrivo per la prima volta sulla seconda neonata di casa PlayStation (PS2) stupì per la possibilità di radere al suolo qualsiasi edificio. Questa meccanica non solo era estremamente divertente da utilizzare, ma mutava continuamente gli scenari, diversificando il level design. Peculiarità, però, che nei successivi capitoli andò letteralmente a farsi benedire – dato che il team si concentrò sulla componente narrativa – per poi fare nuovamente ritorno nel reboot denominato Guerrilla, del quale ci apprestiamo a parlarvi dopo averlo testato sia nella modalità portatile che in quella dock (TV).
Red Faction Guerrilla Re-Mars-tered Switch: un porting altalenante
Red Faction Guerrilla era e rimane un titolo molto divertente, ma non in grado di mascherare del tutto la sua anziana età. Infatti, nonostante il team di sviluppo si sia impegnato, inserendo addirittura due modalità di rendering, la qualità delle texture -specie se giocato in TV – lascia molto a desiderare, con modelli in bassa definizione avvertibili anche da chi non ha un occhio allenato. Discorso nettamente diverso per quanto riguarda il frame rate, che in modalità “prestazioni” riesce ad essere piuttosto granitico. Ma c’è un problema, la risoluzione: se la vostra intenzione è quella di fruirne in salotto sul vostro mega televisore, magari anche a risoluzione 4K e con una diagonale importante, vi consigliamo caldamente di impostare il preset “qualità visiva”, il quale, però, ammazza notevolmente le prestazioni, rendendo alcune azioni, come per esempio prendere velocemente la mira o guidare, piuttosto scomode. A ciò, bisogna aggiungere un sistema di mira abbastanza abbozzato, che soprattutto con i Joycon (la situazione migliora con il pad pro) rende le sparatorie ingiustamente complicate, talvolta frustranti (una soluzione poteva essere l’utilizzo del giroscopio, sfruttato magnificamente da The Legend of Zelda Breath of the Wild). Idem per le fasi di guida, le quali necessiterebbero di una buona stabilità per essere godute al meglio. Dunque, qualora ve lo stiate chiedendo, la versione migliore è quella portatile. Del resto, è la vera peculiarità dell’ibrida di Nintendo, per tanto, non ci stupisce affatto. In merito al comparto audio, invece, ci riteniamo più che soddisfatti. Certo, non aspettatevi una qualità sorprendente, o una spazialità dei suoni degna dei migliori film, ma solamente una buona resa degli effetti, accompagnata da discrete musiche di gioco e da un doppiaggio nella media; menzione d’onore per Dario Oppido, che per chi non lo sapesse ha prestato la sua voce al buon Sam Fisher in Splinter Cell Double Agent, Essentials e Conviction, durante gli anni di assenza dell’incredibile Luca Word.
Il gioco presenta la stessa offerta ludica dell’originale.
Il gioco è lo stesso di sempre
Caratteristiche tecniche a parte, com’è il gioco? È identico alle già presenti versioni console. Una volta fatto partire, verrete ancora una volta accolti da una cutscene iniziale, durante la quale entrerete in contatto con i personaggi e il mondo di gioco. Superata la sequenza, dopo un incipit piuttosto introduttivo e basato completamente sull’apprendimento delle – in realtà semplicissime – meccaniche di gioco, il contenuto open world imbastito dagli sviluppatori si aprirà dinanzi ai vostri occhi. Non aspettatevi, però, una cura maniacale nei dettagli o una vasta e diversificata caratterizzazione ambientale. Le location sono perlopiù formate da vaste lande desolate, inframezzate dalle strutture dell’EDF, una corporazione militare che sta prendendo sempre più piede in questo spietato pianeta, soggiogando l’intera popolazione. Ecco perché insieme al protagonista ci uniremo ad una resistenza per sconfiggerli, in quel che diventerà una battaglia per la conquista dei vari quartieri, che ci vedrà impegnati a smantellare edifici, riscoprendo quella sensazione piacevolissima che la serie ci trasmetteva su PlayStation 2. Le possibilità in mano al giocatore sono una manciata, e spaziano dalla già citata distruzione degli edifici, alla liberazione di ostaggi. Inoltre, il gioco è pieno zeppo di sfide. Capita, spesso e volentieri, che ci chieda di spremere le meningi, obbligandoci ad abbattere una struttura sfruttando l’ambiente circostante e gli oggetti presenti nello scenario, quali barili infiammabili e simili. Concludiamo, citando i contenuti bonus, partendo dalla modalità online, che abbiamo trovato mediocre e accessoria. È pressoché identica a quella del gioco originale, quindi, se lo avete giocato ai tempi sapete già a cosa andrete in contro. Ma i contenuti non finiscono qui: vi sono tante missioni extra e nuove modalità pensate per la cooperazione tra giocatori, fino a quattro ed anche in locale.
Red Faction Guerrilla Re-Mars-tered è un’ottima occasione per (ri)scoprire una delle serie più in voga ai tempi della seconda PlayStation, in grado di ammaliare milioni di giocatori grazie ad un’esageratissima distruzione ambientale. Quelle meravigliose sensazioni, però, sono ormai un lontano ricordo; di giochi altamente spettacolari ne sono arrivati a centinaia nel corso degli anni e, dato che la veste grafica di questo porting non è stata capace di soddisfarci pienamente, c’è il rischio che molti possano trovare questo titolo trascurabile, appartenente ad un’altra epoca e non più in grado di intrattenere. Fossi in voi, soprattutto se non lo avete mai giocato, una possibilità gliela darei, potrebbe regalarvi ore e ore di divertimento, a patto di chiudere un occhio su certe problematiche, una su tutte il comparto tecnico.