È finita, purtroppo, una grande epopea: sembra infatti che lo studio d’animazione Arms sia stato costretto a dichiarare bancarotta. Questo è quanto emerge dal rapporto di Tokyo Shoko Research, che afferma che Common Sense, il nome ufficiale che la società ha assunto nel 2017 (pur mantenendo Arms come proprio marchio registrato), ha dichiarato bancarotta di fronte alla corte distrettuale di Tokyo. La dolorosa decisione sarebbe arrivata in seguito a un incontro con gli shareholders tenutosi lo scorso 31 maggio, e in seguito, il 22 luglio, la compagnia ha inoltrato domanda per la liquidazione speciale.
Dobbiamo quindi dire addio a una delle pietre miliari dell’animazione made in Japan, uno studio la cui storia risale al 1996 e che aveva inizialmente svolto soprattutto lavoro di animazione in ousourcing per il gigante dell’animazione nipponica Pierrot, oltre a produrre anime per adulti, collaborando con etichette come Pink Pineapple e Green Bunny. Il primo anime per la tv prodotto da Arms, Mezzo di Yasuomi Umetsu, è datato 2000. Nel 2004 invece è stato lanciato il principale successo dello studio, Elfen Lied, anime ispirato al manga seinen di Lynn Okamoto. Inoltre, i lavori fondamentali che hanno portato lo studio al successo sono stati Queen’s Blade (2009) e la serie di Ikki Tousen (2003-2010) tratta dal manga di Yuji Shiozaki.
Tra le altre opere importanti di Arms dobbiamo ricordare anime come Samurai Girls, Genshiken 2, Brynhildr in the Darkness, Aesthetica of a Rouge Hero, MAOYU, Wizard Barrister: Benmashi Cecil e Valkyrie Drive: Mermaid. L’ultimo tentativo di rivitalizzare lo studio era stato fatto invece nel 2019, con la serie OAV Ikki Tousand: Western Wolves, che aveva avuto un discreto successo, ma che evidentemente non è riuscita, come si sperava, a salvare questo indimenticabile studio dal fallimento.
Non ci rimane dunque altro che il ricordo, e la speranza che i pezzi di storia dell’anime prodotti da Arms non cadano mai nel dimenticatoio.