Assassin’s Creed Valhalla: director licenziato da Ubisoft

Assassin's Creed Valhalla

Ashraf Ismail, il creative director alla guida di Assassin’s Creed Valhalla è stato licenziato in queste ore da Ubisoft. Secondo una mail di un interno, ottenuta da Kotaku, Ubisoft ha deciso di licenziare il creative director dopo un’investigazione rivolta all’interessato.

L’email cita che l’investigazione è stata tenuta da terze parti e  “determina che l’impiego di Ashraf nei confronti di Ubisoft deve cessare“. Non sono stati dati ulteriori dettagli in merito.

A giugno, Ismail annunciò di starsi tirando un attimo indietro dalla sua ormai ex-posizione di direttore creativo per questioni personali. I problemi, a quanto pare, erano di natura d’infedeltà. Molti si sono fatti avanti nel dire che egli ha tratto vantaggio della sua posizione per intraprendere relazioni al di fuori del matrimonio.

Il licenziamento di Ismail è solo l’ultimo di una serie di investigazioni su accuse di molestie e abuso. Quando tali accuse, interne alla società, sono state fatte diventare pubbliche, Ubisoft ha ammesso di aver tralasciato il problema, lanciando un tool anonimo online per riportare comportamenti di questo tipo sul luogo di lavoro e implementando un piano d’azione di 5 fasi.

Da ricordare, che altro personale è stato licenziato dalla compagnia francese, incluso Maxime Beland, il chef creative Serge Hascoet, Tommy Francois, Yannis Mallat, il direttore della gestione degli studio, il direttore delle Risorse Umane Cecile Cornet e il PR director Stone Chin. A quanto pare, l’escalation negativa continua in casa Ubisoft, lasciando ora sprovvisto Assassin’s Creed Valhalla a pochi mesi dall’uscita, che ricordiamo essere il 17 novembre per PC, Xbox One e PlayStation 4.

C’è da dire che, tali voci nella società andavano avanti da mesi, almeno per quello che può definirsi pubblico. Probabilmente già tanto altro è stato fatto in passato e ora, Ubisoft, sta pagando le conseguenze della sua negligenza.

Assassin's Creed Valhalla

All'età di sei anni, Fabio ha potuto mettere le mani su quella che sarebbe diventata, in estremamente poco tempo, la sua passione più grande: il videogioco. Dalla prima Playstation, vagando tra le terre simil-burtoniane di MediEvil fino a Crash Bandicoot e Tombi arriva, nel suo percorso di videogiocatore, a farsi appassionare da una moltitudine di generi e a crescere con loro, facendoli diventare parte integrante della sua vita e riconoscendo nel videogame una nuova forma di pura arte, oltre che di intrattenimento. Da quel momento, i suoi interessi mettono radici anche altrove, arrivando alla Settima Arte e alla musica, il gioco di ruolo e la lettura e tutto ciò che permette di sentire e immaginare mondi che ci sembrano, o sono effettivamente, lontani dalle nostre realtà.

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