Durante la gamescom 2020, abbiamo potuto osservare svariate produzioni, tra conosciute e non. Tra queste, vi è il seguito della perla Little Nightmares, titolo che unisce il platform-game all’horror in un connubio ben riuscito e di successo. Tarsier Studios, assieme al publisher Bandai Namco, ha mostrato molto rispetto a quanto visto l’ultima volta, un anno fa. Tra trailer e gameplay (quest’ultimo dalla durata di ben 15 minuti) abbiamo finalmente colto ciò che in un anno lo studio ha potuto compiere e, a dirla tutta, Little Nightmares II sembra davvero stia venendo fuori molto bene, riprendendo i canoni del suo predecessore. Cerchiamo di capirne di più in questa anteprima.
Little Nightmares II: oscurità, cara vecchia amica
Chi ha giocato il primo capitolo, sa benissimo che l’oscurità la fa da padrona. “Ovvio” direbbero alcuni, alla fin fine è pur sempre un horror. Vero, ma Little Nightmares affonda le sue radici da brividi nel concetto di buio ed oscuro, non solo quello fisico che teniamo a riportare a mente, ma anche nel personaggio, la piccola Six, protagonista del primo gioco. Tale oscurità è riportata, perlomeno a livello concreto, anche nel secondo. Il setting ora, non è più la nave fatiscente e piena di orrori del precedente titolo ma, a quanto pare, una foresta esterna a Pale City. Dai trailer e dal gameplay, si evince come a livello tecnico la Tarsier Studios si sia migliorata in punti ben precisi, come l’illuminazione volumetrica, effetti particellari e altri piccoli dettagli che danno una consistenza stupefacente a tutto l’ambiente. “Migliorare” non è sinonimo di “cambiare” però. Difatti, la produzione che stiamo analizzando continua sulla stessa linea artistica scelta nel precedente gioco che direi essere molto più che azzeccata.
Forse, proprio la scelta artistica, ha fatto diventare un piccolo capolavoro il mondo di Little Nightmares e, sono sicuro, che riuscirà nell’intento anche con il secondo capitolo. Nel video mostrato all’evento, rivediamo incalzante, il puro orrore dei personaggi. La famiglia seduta a tavola è quanto di più raccapricciante ci possa essere, non solo per le dimensioni, ma per il livello di dettaglio dato ai personaggi. Così come fa un certo effetto tutto l’insieme di suoni, inseriti ad hoc in ciascuna stanza, scena e ambiente in generale: dal rumore dei passi del protagonista, al fucile del Cacciatore, agli scricchiolii dei pavimenti, senza contare poi il silenzio appositamente scelto in punti specifici che rimandano, per certi versi, ai “jump scare” dei film moderni. Sicuramente, Tarsier Studios sa come creare il giusto pattern di elementi affinché il giocatore non rimanga mai annoiato e anzi sempre attento al pericolo. Pericolo che sembra affacciarsi seriamente con l’arrivo del Cacciatore.
Un macabro viaggio
Quel che ci è dato sapere riguardo la trama del titolo non è poi così poco e vedremo di riportarlo qui affinché voi lettori possiate avere le idee chiare sin da subito.
Come già detto, l’ambientazione di Little Nightmares II è diversa rispetto alla prima che abbiamo già conosciuto. La nave faceva da sfondo alle buie avventure di Six, bambina rapita dalla Signora e che inizierà ad accusare gravi problemi mentali a causa dello sfortunato viaggio che affronta. Qui le cose cambiano completamente. Prenderemo il controllo del nostro nuovo piccolo (e lasciatemelo dire, inquietante) protagonista Mono, il quale inizierà la propria e tremenda avventura in una foresta. Nei primi 5 minuti, tale foresta è uno spettacolo per gli occhi. Il movimento in profondità (dovremmo chiamarlo 2.5D il genere, se proprio volessimo badare ai tecnicismi) consente a Mono di muoversi con più libertà nel pur sempre titolo platform. Da qui, superati vari rompicapi molto pericolosi per la vita di un bambino (ma anche per i più cresciuti), esso entra in una casa e trova, in quella che sembra essere una cantina, la protagonista del precedente gioco, Six.
Il cammino che esso dovrà compiere comporterà la sua sopravvivenza e quella di Six, la quale vuol essere scortata a Pale City. Cosa ci sia in questa città non ci è dato ancora saperlo, ma il viaggio (che molti definiscono la parte centrale, a differenza della destinazione) sappiamo essere molto più che una passeggiata. Nel gameplay dalla durata di ben 15 minuti, i due collaboreranno risolvendo puzzle di tipo ambientale (ovvero spostare oggetti per passare oltre, rompere qualcosa e così via) cercando nel frattempo di sopravvivere a tutti i pericoli possibili. Tutti i pericoli però, non saranno mai abbastanza. L’arrivo di un personaggio in particolare cambia completamente i ritmi dei due, i quali si ritroveranno a scappare dai colpi di fucile del Cacciatore, nascondendosi dietro casse che vanno in frantumi poco dopo e sfruttando le ombre, l’erba e quant’altro (che ricordo essere visivamente d’effetto). Il gameplay offertoci alla gamescom 2020 si conclude qui, mostrando non con poco materiale, le ottime potenzialità del titolo.
Qualche domanda però, può sorgere spontanea. Vedremo dei cambi di gameplay in questo secondo titolo? O Tarsier Studios ha preferito non cambiare la vecchia formula, fatta di rompicapi e inseguimenti al cardiopalma? C’è da dire che, il tipo di gioco, non si presta troppo ad un generico combattimento e ciò, non è assolutamente una cosa negativa. Magari potrebbe essere interessante vedere come si evolve la situazione dei due e della loro collaborazione (ricordiamo che Six, la bambina che scorteremo, ha avuto subito gravi danni quando era sulla nave), magari si arriverà ad usare un personaggio e poi l’altro alternandoli. La possibilità di una coop potremmo già accantonarla, dato che a questo punto della produzione e visto l’ampio spazio concessogli, lo studio avrebbe probabilmente già confermato la cosa se fosse stato possibile. Il tutto non è assolutamente un male ai miei occhi, così come agli occhi di chi ha amato il primo capitolo e sa benissimo che, un combattimento fin troppo spinto o la possibilità di una cooperativa non avrebbero forse giovato poi così tanto alla produzione. Per ultima, ma non meno importante, la longevità.
Tarsier Studios e Bandai Namco hanno portato molto in alto la narrativa nel platform, con un titolo che segue schemi già visti, ma riproposti in maniera originale con il primo capitolo. Little Nightmares II sembra promettere quel livello e anche di più, portando un nuovo setting, nuovi personaggi e una nuova storia tinti di un horror d’effetto, mai stancante, con una signor grafica e una “costruzione del momento” dalla qualità insindacabile. Resta da capire quanto della storia ci sarà da vedere e se il gameplay subirà, ad un certo punto, dei risvolti di qualche tipo. Fino ad ora, il secondo capitolo sembra promettere bene, non ci resta che attendere l’11 febbraio 2021 per mettere le mani sul titolo horror platform in arrivo per PlayStation 4, Xbox One, Nintendo Switch e PC, in arrivo poi anche su Xbox Series X e PlayStation 5.