Sono passati ben tre anni da quando Josef Fares e il suo team Hazelight Studios, dopo l’ottimo Brothers: A Tale of Two Sons, tornava alla ribalta con A Way Out (che ha venduto più di tre milioni di copie da quando è uscito), il quale, avrebbe portato il concetto di “gioco in cooperativa” verso un nuovo step evolutivo. Bisogna riconoscere che l’avventura fuggiasca del duo composto da Vincent e Leo, aveva strutturato il gameplay in modo tale che non dovesse mai mancare la collaborazione tra i due giocatori che sceglievano di affrontare questo viaggio insieme, con un game design in apparenza banale, ma mai scontato.
Grazie anche ad una forte intesa con Electronic Arts, A Way Out poteva vantare di un particolare che avrebbe esteso il concetto di cooperativa anche in un discorso prettamente economico: il prezzo incredibilmente accessibile e il “Pass amico”, due elementi che permettevano a due giocatori di giocare al titolo usufruendo solamente di una copia, estinguendo addirittura quegli stereotipi che aleggiano sulla popolarità del publisher. Il 26 marzo, Hazelight Studios tornerà su console e PC con It Takes Two, che farà suo ancora una volta il concetto di cooperativa strutturandone persino la trama, trattando soprattutto un tema delicato come quello del divorzio. Alla luce dei nuovi gameplay pubblicati nelle ultime ore, abbiamo raccolto quante più informazioni possibili sulla nuova opera di Josef Fares, e ci sembra addirittura obbligatorio farvi conoscere un prodotto così peculiare. Ve ne parliamo in questa nuova anteprima.
It Takes Two: nostalgia di un divertimento più sano
Sembra ormai chiara la direzione intrapresa dal talentuoso team di Hazelight Studios: dopo Brothers: A Tale of Two Sons e A Way Out, la squadra capitanata dall’esuberante Jose Fares vuole riscrivere i videogiochi in cooperativa, costruendo dell’esperienze di gioco capaci di esprimere questo concetto con disinvoltura. Sebbene l’ultima avventura che ci ha visto evadere di prigione con Vincent e Leo, permetteva ad A Way Out di concretizzare la propria idea di collaborazione, in It Takes Two tale corrente di pensiero strutturerà persino la trama, creando – in apparenza – un connubio alquanto azzeccato. Perché tutto ciò che è stato trasmesso finora dalla narrativa espressa nei trailer e nei vari gameplay disponibili in rete, ci permette di capire che il nuovo prodotto confezionato dagli sviluppatori toccherà il tema del divorzio, elevando dunque il concetto di cooperativa su un piano più intimo. Il titolo infatti metterà in atto quella che possiamo definire una terapia di coppia interattiva, romanzando i vari step risolutivi del percorso in un qualcosa di puramente fantasioso e adatto a tutti. Così Hazelight Studios vuole costruire il gameplay, sfruttando quella collaborazione già maturata in A Way Out, garantendo inoltre un’accessibilità che ai nostri occhi non può essere del tutto indifferente.
It Takes Two infatti si prenderà la briga di rendere il videogioco divertente anche a coloro che non hanno mai impugnato una periferica da gioco in vita loro, spargendo – almeno nei suoi primi due livelli – un numero esorbitante di checkpoint che renderanno la morte del proprio partner, o di entrambi, meno stressante, con una ripresa addirittura immediata. Trasformare dunque il game over in un qualcosa di cui non aver paura, può facilitare la collaborazione tra i due giocatori coinvolti, riuscendo così a non creare delle discrepanze nel rapporto di coppia o d’amicizia. L’idea dunque di poter affrontare un’esperienza così generosa, ci rimanda ad una nostalgica voglia di vivere qualcosa di semplice e genuino, dove non è una difficoltà artificiosa né una moltitudine di meccaniche complesse a dettarne il divertimento, ma di vivere un’avventura a fianco di una persona con un attaccamento più reale, una sensazione ormai quasi dimenticata con le varie esperienze multigiocatore di cui il mercato è ormai saturo.
Tra moglie e marito non mettere… l’aspirapolvere?
Il pregio di It Takes Two, a detta di Fares nelle recenti interviste, sarà quello di immergere i giocatori in un mondo che sappia suscitare interesse ed essere interattivo, garantendo una maggiore libertà nel gameplay. Nei video di gameplay, notiamo come il titolo ripeschi alcuni aspetti del suo recente predecessore, sviluppando delle interazioni e puzzle ambientali capaci di coinvolgere i due coniugi. Il tutto avviene tramite azioni sì banali, ma che rendono il game design intuitivo e geniale. Analizzando il gameplay mostrato, notiamo ancor di più come la collaborazione sia un pilastro della nuova esperienza costruita da Hazelight Studios: uno sposta un tubo e l’altro ne sfrutta il getto per saltare su una piattaforma, da cui aprirà un passaggio per il compagno rimasto indietro, oppure, in un altro frangente, entrambi dovranno saltare su dei bottoni in piena sincronia per attivare un meccanismo. Nei primi due livelli mostrati, vediamo una moltitudine di meccaniche che sfruttano soprattutto il tempismo, allenando dunque la sincronia con la quale i giocatori interagiranno col mondo di gioco. Soprattutto all’inizio, il titolo permetterà alla coppia di sviluppare una certa intesa, così da poter facilitare la collaborazione necessaria per i prossimi livelli, evolvendo a pari passo anche le situazioni di gameplay che si paleseranno lungo il percorso. L’idea dunque è quella di fornire strumenti e meccaniche di gioco capaci di creare una continua varietà ludica nelle dodici, o addirittura, tredici ore di gioco promesse da Fares per It Takes Two.
E nonostante diverse azioni potranno sembrare banali, poiché effettivamente lo sono, una volta provato qualcosa di simile in A Way Out si cambia semplicemente idea, dato che Hazelight Studios riesce a trasformare persino un’azione normale in un qualcosa di geniale, o addirittura sorprendente. Dare dunque per scontate alcune meccaniche che ritroveremo nel gioco di prossima uscita, potrebbe essere l’approccio più sbagliato per calarvi in questa terapia di coppia interattiva, poiché il divertimento è tutto ciò che conta nel prodotto confezionato da Electronic Arts.
Come se non bastasse, nei gameplay mostrati troviamo addirittura una buona varietà tra le boss fight che si intervallano da un livello all’altro, una caratteristica da non sottovalutare considerando che il titolo non porrà una grandissima difficoltà ad ostacolarvi, e lo farà con delle intuizioni di gameplay davvero squisite. Questo perché, i due coniugi potranno svolgere ruoli diversi nel corso dell’avventura, fermando sul nascere una possibile monotonia. I puzzle ambientali, come accadeva soprattutto in A Way Out, saranno il traino di una componente ludica che saprà sorprendere, la cui apparente semplicità animerà delle logiche complesse, che difficilmente nei consueti videogiochi cooperativi possiamo trovare. A tutto ciò dovremo aggiungere una trama dai connotati comici, che vuole però avvalersi di una morale importante la quale si rispecchia sul nostro vissuto, e chissà se potrà riservare qualche consiglio od insegnamento a tutti coloro che si approcceranno nel nuovo prodotto di Hazelight Studios.
It Takes Two – parola d’ordine: divertimento. Il talento di Hazelight Studios emerge nuovamente nei video mostrati nelle ultime ventiquattro ore, dove abbiamo modo di vedere a che tipo di avventura i giocatori si interfacceranno il 26 marzo su PlayStation 4, PlayStation 5, Xbox One, Xbox Series X|S e PC. Una trama comica che vuole trattare il tema del divorzio trovando una complicità nel gameplay, laddove la naturalezza con la quale la coppia di coniugi si esprime ne arricchisce l’avvicinamento alla nostra società, il tutto divertendo giocatori e non con una genuina semplicità. La cooperativa secondo Josef Fares è il tributo ad una vecchia concezione del “giocare insieme”, ricordando addirittura quei pomeriggi passati a casa di amici davanti alla console. L’iconico “giocatore 1 e giocatore 2” si reincarna nelle meccaniche che abbiamo intravisto nei video pubblicati in rete, e sinceramente non vediamo l’ora di scoprire quanto potremo divertirci in It Takes Two.