The Sims celebra il mese del Pride onorando i Simmini LGBTQ+

The Sims

The Sims è sempre andato oltre l’essere un “semplice” videogioco, sin dal 2000, anno di pubblicazione del primo capitolo capolavoro che lanciò questa saga permettendole di arrivare fino ad oggi. Ma solo il primo capitolo non sarebbe bastato a farlo arrivare qui e questo EA lo sa bene. Infatti, il brand è oggi famoso per la sua enorme community, in continua crescita ma soprattutto diversificata.

Questo mese, il mese del Pride Month, il team di sviluppo ha pubblicato un post sul blog ufficiale che approfondisce le storie di un gruppo di Simmers che si identificano come parte della comunità LGBTQ+ e che hanno un tema in comune: fanno parte della community varia che rende orgogliosi il gioco e tutta la community stessa.

Il post a cui ci riferiamo è raggiungibile tramite questo link, ma qui sotto vi lasciamo ad una breve panoramica della storia di questi grandi Simmers, parte di una comunità che tramite The Sims vede un mondo come dovrebbe essere, più gentile, più connesso e costruito sulla rappresentazione e sull’uguaglianza. Il team, fa sapere, è orgoglioso di onorare e mostrare alleanza con la comunità LGBTQ+.

  • eyAnton (Lui/Gli), uno streamer svedese che ha usato The Sims come aiuto per sfuggire alla disforia di genere e che si sforza sempre di incoraggiare gli altri nella community;

  • BeyondSims (Lui/Gli), un creator di contenuti che risiede nel Regno Unito e che ha usato il titolo per affrontare la sua sessualità attraverso la rappresentazione e l’esplorazione positive;

 

  • CaroloVazquez (Lei/Le), un’argentina che ha sperimentato la rappresentazione delle relazioni omosessuali in The Sims in giovane età, costruendo virtualmente la sua community;

 

  • Dimissauro (Lui/Gli), un Simmer che ha finalmente visto personaggi LGBTQ+ realistici in The Sims, trovando una community diversificata e accogliente;

 

  • talianSimmer (Lei/Le), un membro del team secondo classificato di The Sims Spark’d, che, dopo aver esplorato la propria sessualità nel videogioco in giovane età,  ha creato la serie Belong There, dedicata a raccontare storie LGBTQ+ 

All'età di sei anni, Fabio ha potuto mettere le mani su quella che sarebbe diventata, in estremamente poco tempo, la sua passione più grande: il videogioco. Dalla prima Playstation, vagando tra le terre simil-burtoniane di MediEvil fino a Crash Bandicoot e Tombi arriva, nel suo percorso di videogiocatore, a farsi appassionare da una moltitudine di generi e a crescere con loro, facendoli diventare parte integrante della sua vita e riconoscendo nel videogame una nuova forma di pura arte, oltre che di intrattenimento. Da quel momento, i suoi interessi mettono radici anche altrove, arrivando alla Settima Arte e alla musica, il gioco di ruolo e la lettura e tutto ciò che permette di sentire e immaginare mondi che ci sembrano, o sono effettivamente, lontani dalle nostre realtà.