Gli eventi di presentazione del’industria videoludica ruotano spesso intono ai grandi titoli AAA, i nomi grossi, che attirano le folle. Giochi con budget multimilionari, prodotti e sviluppati dai nomi più in voga del circuito e che sanno generare un hype pazzesco tra i fan. Spesso però, tra i colossi e i titani di questo mondo ipercompetitivo che è l’industria del videogioco, si annida anche qualche perla nascosta, una piccola gemma luccicante che solo gli occhi più esperti o, chissà, al riparo dal riverbero sfavillante dei titoloni, riescono a scorgere. A questa categoria di titoli appartiene Eiyuden Chronicle Hundred Heroes, la fatica della software house giapponese Rabbit & Bear Studio, che è stata annunciata ieri, tra i Battlefield 2042 e gli Halo Infinite, con un trailer al Game Showcase di Xbox e Bethesda durante l’E3 2021, e che dovrebbe vedere la luce soltanto nel 2023, per PlayStation 4, PlayStation 5, Xbox One, Xbox Series X e S e PC (via Steam ed Epic Games Store), pubblicata da 505 Games. Un titolo che è partito da lontano, da una campagna di crowdfunding su Kickstarter che ha avuto grande successo e che, ad oggi, ha raccolto oltre 4 milioni e mezzo di dollari.
Eiyuden Chronicle Hundred Heroes: il JRPG tra tradizione e futuro
Il trailer mostrato durante l’evento Microsoft è in realtà un primo assaggio di quello che sarà il gioco completo, e come tale non ci ha svelato più di tanto. Nella prima parte del trailer infatti, Eiyuden Chronicle Hundred Heroes ci offre una breve carrellata sui character design di quelli che, fedeli al titolo del gioco, sembrano essere almeno un centinaio di eroi (anche se alcuni non sono altro che un veloce lampo di colore sullo schermo, mentre altri ci vengono presentati con tanto di nomi e titoli).
Subito dopo questa rapida introduzione la clip entra però nel vivo, regalandoci qualche sprazzo di gameplay e soprattutto la possibilità di godere del particolarissimo stile artistico nel quale il titolo verrà sviluppato. Gli sviluppatori infatti, in ossequio alla tradizione dei JRPG, hanno utilizzato degli sprite in 2D per i personaggi, iseriti però in scenari e ambientazioni 3D. Uno stile che strizza l’occhio ai grandi classici del genere, senza rinunciare però all’innovazione e al futuro dello stesso, quasi come se Eiyuden Chronicle Hundred Heroes cercasse di riassumere al suo interno lo sviluppo del filone nipponico degli RPG, e presentandosi, almeno dal punto di vista visivo, come un titolo perennemente in divenire, sospeso tra il valore di una tradizione ineludibile (anche a causa dei nomi dei suoi predecessori) e quello di un futuro entusiasmante.
Dietro allo sviluppo del titolo, del resto, c’è il nome del leggendario game designer Yoshitaka Murayama, il creatore della serie RPG di grande successo Suikoden di cui ha diretto i primi due capitoli, prima di lasciare Konami, nel 2002. E quindi Eiyuden Chronicle ha davvero tutte le carte in regola per diventare un titolo estremamente apprezzato.
Eiyuden Chronicle Hundred Heroes: a turni di sei
Un aspetto davvero interessante che emerge dal trailer di questo titolo è il suo sistema di combattimento, che, come nella maggior parte dei JRPG, ha uno stile a turni. Ma i creatori dl titolo Yoshitaka Murayama da una parte, e il director di Rabbit & Bear Studios, Osamu Komuta dall’altra, hanno lavorato spasmodicamente per portare all’interno di Eiyuden Chronicle Hundred Heroes tutta l’esperienza maturata attraverso i giochi strategici a turni, rifinendo un sistema di combattimento a sei personaggi che si preannuncia davvero molto spettacolare, anche per le intriganti e divertentissime animazioni che accompagneranno ogni mossa dei nostri cento personaggi giocabili.
Un lavoro estremamente impegnativo, che rischia di sfociare nel caotico, anche se, a una prima impressione, sembra pagare discreti dividendi, e che soprattutto lascerà ai giocatori un ampio margine di scelta, permettendogli di sperimentare nuove combinazioni di eroi, di organizzare dei party sempre più variegati, più potenti e più affiatati, gruppi d’eroi degni di affrontare e sconfiggere ogni tipo di rivale che si possa parare sulla loro strada nel magico regno di Allraan. Rivali che a una prima occhiata possono sembrare davvero temibili e che sicuramente ci impegneranno duramente per poter essere sconfitti.
Eiyuden Chronicle Rising: con un compagno è più bello
“Abbiamo intenzione di raccontare una storia molto profonda e ricca con il franchise di Eiyuden Chronicle, così ricca che non sarebbe stato possibile raccontarla tutta con solamente un gioco”
Con queste dichiarazioni Yoshitaka Murayama ha introdotto uno degli aspetti più interessanti del progetto del suo JRPG. Un anno prima dell’arrivo di Eiyuden Chronicle Hundred Heroes infatti, nel 2022, arriverà Eiyuden Chronicle Rising, un companion game che fungerà da prequel per il titolo di casa Rabbit & Bear Studios, pesentandoci le storie di alcuni dei personaggi che poi ci ritroveremo a conoscere all’interno del titolo principale, durante la nostra guerra contro le creature oscure che popolano il regno di Allraan.
Strutturato in modo completamente diverso da Hundred Heroes, Eiyuden Chronicle Rising sarà un action RPG platformer in 2.5D, con meccaniche di town-building e dei combattimenti frenetici che ci mostreranno tutte le straordinarie potenzialità degli eroi, ancora prima che possiamo testarli sul campo di Eiyuden Chronicle Hundred Heroes.
È evidente come Murayama e i suoi ragazzi intendano lanciare una nuova saga di successo, che si espanda narrativamente per raccontare la grande e complessa storia di un intero, enorme regno. Se il progetto riuscirà a decollare dipenderà in gran parte dai risultati che questi primi due titoli riusciranno a ottenere.
È ancora troppo presto, forse, per tirare le somme su questo titolo che così poco ha mostrato, ma se sarà in grado di mantenere le premesse di questo trailer d’annuncio, Eiyuden Chronicle Hundred Heroes ha tutto il potenziale per diventare una di quelle gemme nascoste tra i giganti del gaming moderno. Alfiere di un genere che non passerà mai di moda, grazie a uno stile molto fresco e davvero intrigante, se saprà sostenere quanto di buono si è visto finora anche con un comparto narrativo di alto livello non c’è motivo per cui questo titolo non possa diventare un vero must tra gli appassionati.