Manga: un sondaggio elegge i migliori mangaka di Weekly Shonen Jump

Manga

Weekly Shonen Jump è senza dubbio una delle più note riviste specializzate in manga in tutto il Giappone (e dunque, ovviamente, anche a livello mondiale) e nel corso degli anni, sulle sue pagine, hanno trovato spazio molti dei più noti franchise della storia del fumetto giapponese: da Ken il guerriero a I Cavalieri dello Zodiaco, da Hunter x Hunter a Dragonball, fino a Naruto, One Piece, Bleach, Death Note, My Hero Academia, Black Clover e Jujutsu Kaisen.

Con un’offerta così ampia di lavori storici, gli appassionati di manga hanno iniziato a chiedersi quali fossero i mangaka più apprezzati ad aver mai disegnato o serializzato le proprie opere sulla celeberrima rivista della casa editrice Shueisha. Per questo il popolarissimo sito Futaba Channel ha pubblicato un sondaggio tra i fan per eleggere il miglior artista della storia di Weekly Shonen Jump.

Grazie ai risultati di questo sondaggio è stata stilata l’ideale top-10 dei migliori autori della storia del Jump:

  • al decimo posto Kentao Yabuki, l’artista dietro ai disegni di To Love Ru, opera serializzata tra il 2006 e il 2009 e soprattutto di Black Cat, arrivato sulle pagine del Jump tra il 2000 e il 2004,

  • sempre al decimo posto, ex aequo, troviamo Hisashi Eguchi, globalmente riconosciuto come uno dei migliori illustratori di personaggi femminili nel mondo del fumetto nipponico, padre di opere come Susume! Pirates, serializzato tra il 1977 e il 1980 e Stop! Hibari-kun!!, edito su WSJ tra il 1981 e il 1983,

  • il nono posto se lo aggiudica invece Yusuke Murata, illustratore del manga sportivo dedicato al football americano Eyeshield 21 (pubblicato su Weekly Shonen Jump tra il 2002 e il 2009) oltre che collaboratore di One nella realizzazione di One Punch Man,

  • l’ottavo posto lo occupa invece Takeshi Obata, l’autore di Death Note, uno dei più noti e celebrati manga della storia, serializzato tra le fine del 2003 e il 2006 proprio sulle pagine di Weekly Shonen Jump,

Death Note

  • si accomoda al settimo posto Eiichiro Oda, il creatore di One Piece, uno dei manga di più lungo corso di Weekly Shonen Jump, attualmente arrivato a oltre 1000 capitoli e quasi trent’anni di serializzazione,

One Piece Pirate Warriors

  • sesto posto invece per Masakazu Katsura, autore celebratissimo, e noto soprattutto per la serie di Video Girl, iniziata nel 1989 come one-shot e serializzata poi su Weekly Shonen Jump tra il 1990 e il 1993,

  • si piazza al quinto posto invece Masashi Kishimoto, il mangaka dietro al grande successo di Naruto, considerato uno dei Big Three della storia di Weekly Shonen Jump, e una delle opere più note a livello globale,

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  • quarto posto per Takehiko Inoue, autore di uno dei manga sportivi di maggior successo al mondo, Slam Dunk, incentrato sulle vicende della squadra di basket del liceo Shohoku, guidato dal protagonista Hanamichi Sakuragi,

  • sul gradino più basso del podio, col suo stile spigoloso e peculiare, troviamo Hirohiko Araki, il creatore di JoJo’s Bizarre Adventure, una delle opere più note, oltre che più controverse, della storia di Weekly Shonen Jump,

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  • il secondo posto va invece a Tsukasa Hojo, storico autore di Weekly Shonen Jump e mitico creatore di opere come Occhi di gatto e City Hunter, oltre che maestro di Inoue

  • e al primo posto non poteva esserci altri che lui, il maestro Akira Toriyama, un artista che ha travalicato i limiti del medium, diventando una vera leggenda a livello globale grazie alle sue opere come Dr. Slump e Arale e, soprattutto, Dragonball!

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Questa dunque la top-10 dei più celebrati e apprezzati autori della storia di Weekly Shonen Jump, una storia che è destinata a continuare e ad arricchirsi ancora, grazie al contributo di mangaka come Kohei Horikoshi, Gege Akutami, Boichi o Koyoharu Gotoge. Nonostante ciò alcuni dei fan della rivista sono molto preoccupati: con alcune serie di grande rilievo che si sono concluse (come Demon Slayer) o che si stanno avviando alla conclusione (come My Hero Academia e One Piece) c’è il timore che la rivista si impoverisca di opere di qualità.