Avete presente il modo di dire “Un nome, una garanzia”? Si abbina perfettamente a CyberConnect2, team di sviluppo nipponico specializzato in titoli tratti da anime giapponesi o, quantomeno, fortemente interconnessi con questo tipo di narrazione. La mossa di SEGA di affidare a loro Demon Slayer: The Hinokami Chronicles – ispirato a uno dei più grandi successi della storia recente dell’animazione giapponese – è assolutamente sensata, in quanto garanzia di un certo tipo di prodotto finale. Di cosa stiamo parlando? Presto detto.
Demon Slayer: The Hinokami Chronicles – La strada dell’Ammazzademoni
Demon Slayer – Kimetsu no yaiba è un manga (presto divenuto anime) che ha visto un successo sempre crescente negli ultimi anni, fino ad arrivare al raggiungere il miglior incasso cinematografico dello scorso anno nel Paese del Sol levante grazie al lungometraggio d’animazione che fa da raccordo con la prima stagione della serie tv e la seconda, di prossima uscita.
Narra le avventure di un umile ragazzo, Tanjiro Kamado, che rimane, insieme a sua sorella, l’unico sopravvissuto del massacro della propria famiglia, avvenuto per opera di uno spietato demone. La condizione di mezzo demone in cui versala ragazza lo spinge a trovare qualcuno o qualcosa che lo aiuti a riconquistare un pizzico di libertà: ma la strada che lo conduce verso la verità è lastricata di fatica e dolore, nel tentativo di diventare un vero ammazzademoni.
Squadra che vince, non si cambia
Uno shonen forse non particolarmente originale, ma molto ben realizzato e appassionante, base perfetta per un videogioco d’azione. Vista l’importanza della licenza, capace di spostare davvero tantissime copie dato anche che si tratta del primo videogioco AAA sulla property, SEGA non ha voluto certo affidarsi al caso o andare sullo sperimentale quanto chiedere agli specialisti del genere: CyberConnect2, autori del recente Dragon Ball Z: Kakarot e di praticamente tutti i giochi che contano relativi a Naruto, tra cui Naruto Shippuden: Ultimate Ninja Storm 4.
Se avete mai giocato a uno dei titoli di questo team, insomma, sapete già cosa aspettarvi, nel bene e nel male: da quel che abbiamo visto, ad ogni modo, il lavoro svolto sembra comunque slanciato verso il futuro, pur senza guizzi.
Come una danza
Demon Slayer: The Hinokami Chronicles segue la scia degli Ultimate Ninja Storm, con alcune piccole ma significative differenze.
Ripercorre fedelmente la storia dell’anime, riproponendo le visual originali, anche con una certa attenzione alla regia e agli aspetti tecnico-narrativi, che sono sicuramente un fiore all’occhiello di CyberConnect2, cinematica fin dai tempi di .hack// e Asura’s Wrath. Le scene animate sono una parte integrante dell’esperienza, ma non si tratta delle solite schermate statiche spesso noiose e che si prendono anche libertà rispetto alle fonti originali.
Il cell shading è usato con maestria e non c’è un solo elemento o effetto fuori posto: un vero e proprio anime interattivo, per quanto “limitato” nelle possibilità contingenti.
Le fasi esplorative, ad esempio, sono piuttosto blande (almeno fin dove siamo arrivati a giocarle) ma non noiose, anche se una maggiore dinamicità nel movimento non guasterebbe.
Forse, però, il tutto è anche voluto, perché rispetto a titoli simili dedicati a Dragon Ball, Naruto, One Piece qui l’azione è sempre prominente, ma più simile a una danza che a una sfrenata lotta, compassata proprio come gli stili di combattimento dei protagonisti e la famigerata “Danza dello Spirito del Fuoco” a cui fa riferimento il titolo del gioco.
Il fatto che tutti i protagonisti (almeno per ora, tranne uno) siano degli spadaccini ha sicuramente un impatto sulle tecniche di gioco, che sono una semplice evoluzione di quanto già visto altrove, con combo e tecniche per niente complicate da portare a segno ma sempre molto soddisfacenti, sia a livello di giocabilità che di spettacolo, risultando, inoltre, mai noiose, cosa che è sicuramente un grande pregio.
Ricco, ma non eccessivamente complesso
Le modalità di gioco sono molteplici, ma fondamentalmente sono due quelle principali.
Abbiamo la modalità storia in Single Player, che ripercorre pedissequamente quella dell’anime, con sezioni esplorative e piccole missioni aggiuntive, combattimenti contro minion “non canonici” – in quanto demoni random – e sfide contro i boss, che replicano con dovizia di particolari quanto accaduto nella serie tv. Naturalmente risultano immancabili i quick time event per la riuscita delle finisher più spettacolari e la conquista dei migliori punteggi.
L’altra modalità è quella Versus, che vede contrapporsi due coppie di personaggi.
I comandi e le mosse rimangono uguali ma le possibilità strategiche vengono esaltate dal poter utilizzare il secondo personaggio come striker o come vero e proprio cambio, dando luogo a capovolgimenti di fronte notevoli.
Tutto il contorno, per il resto, è in gran spolvero, dando ai fan esattamente quello che vogliono: aderenza al materiale d’origine, grafica spettacolare, dialoghi doppiati dai voice actor originali (giapponese e americani) e una moltitudine di sfide aggiuntive con cui guadagnarsi l’accesso a tonnellate di elementi aggiuntivi, skin, filmati e artwork speciali, etc.
Data d’uscita: 15 ottobre 2021
Piattaforme: PS4, PS5, Xbox Series X|S, Xbox One, Steam
Sviluppatore: CyberConnect2
Publisher: SEGA
Demon Slayer: The Hinokami Chronicles, da quel che abbiamo potuto vedere nel nostro provato, è fondamentalmente un picchiaduro ad arena con sprazzi di esplorazione che inventa poco o niente, ma tutto quello che fa lo fa davvero bene, cercando di accompagnare con mano il giocatore casual che vuole solo rivivere le avventure dei suoi beniamini ma offrendo anche profondità a chi vuole spingersi nei meandri di quel che ha da offrire. Ricco ma non complesso, tecnicamente performante, sicuramente farà la felicità dei fan della serie. Ora attendiamo di provarlo a fondo per la recensione!